Banca Carim chiama a raccolta gli azionisti

Banca Carim chiama a raccolta gli azionisti

Banca Carim aveva annunciato che dopo l'approvazione del bilancio 2013, e dopo aver approvato il “Regolamento per la compravendita delle azioni Banca

Banca Carim aveva annunciato che dopo l’approvazione del bilancio 2013, e dopo aver approvato il “Regolamento per la compravendita delle azioni Banca Carim”, avrebbe introdotto un nuovo sistema informatico per facilitare lo scambio delle azioni di Carim all’insegna della trasparenza nella formazione dei prezzi. Ora sembra essere tutto pronto perché in questi giorni ai soci viene recapitata una comunicazione nella quale si spiega che giovedì 27 marzo, alle ore 18, è previsto un incontro presso la sala Manzoni per illustrare nel dettaglio le modalità operative e per rispondere alle domande degli azionisti.
Fino al 10 dicembre 2010 la negoziazione delle azioni di Banca Carim, spiega l’Istituto, avveniva in contropartita diretta con la stessa banca, che operava mediante il Fondo riacquisto azioni proprie, a norma del codice civile e secondo un utilizzo stabilito dalla assemblea dei soci. E l’assemblea dei soci nell’aprile del 2010 aveva stabilito che non si potessero acquistare più di 1.300.000 azioni, in modo che al raggiungimento di questa soglia, i commissari straordinari hanno sospeso la negoziazione delle azioni.
Ora viene inaugurata la piattaforma informatica, a tutela degli azionisti – assicura la banca – con lo scopo di evitare eccessi di volatilità dei prezzi ed anche comportamenti speculativi. La piattaforma informatica viene fornita da un soggetto terzo per evitare conflitti di interesse, e grazie ad essa Banca Carim raccoglierà gli ordini degli azionisti, che verranno eseguiti al prezzo di equilibrio tra domanda e offerta, secondo le modalità del sistema ad asta a chiamata con frequenza settimanale.
Come si ricorderà, all’assemblea straordinaria indetta dai commissari di Bankitalia Carollo e Sora nel gennaio di due anni fa, per deliberare la ricapitalizzazione della banca, esplose la rabbia dei piccoli azionisti. Ci fu chi denunciò, in quella assemblea, operazioni sospette: “I soliti bene informati sono riusciti a disfarsi, subito prima del commissariamento, di azioni Carim per 8,8 milioni: uno scandalo. Le responsabilità della banca sono in mano ai soliti noti, e noi piccoli azionisti contiamo zero!”.
Altri puntarono il dito contro “le azioni di Carim che si sono più che dimezzate”, altri ancora parlarono senza tanti giri di parole di “responsabilità precise dei vertici”. Come si comporteranno adesso gli azionisti?
Quel che è certo è che il prezzo delle azioni è sceso in picchiata fino a ridursi notevolmente e da alcuni anni non vengono distribuiti dividendi (e quest’anno verrà distribuito oppure quella quota sarà destinata a fondo riserva per patrimonializzare la Banca?): il valore delle azioni a settembre 2010 era di 21 euro, sceso poi senza perdite per gli azionisti a circa 15 euro per l’assegnazione gratuita di azioni, ed è stato poi ridotto prudenzialmente dal 3 novembre 2010 a 11,95 euro. La compravendita è stata infine sospesa dal 10 dicembre 2010, il valore delle azioni è sceso a 5,35 euro ed è leggermente risalito a 5,822 euro a seguito della fusione con Eticredito.
Nello stesso giorno, con inizio alle 17.30, si tiene anche l’assemblea dei soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e all’ordine del giorno ci sono le comunicazioni del presidente Pasquinelli sulla situazione e l’attività della Fondazione e le eventuali proposte da indirizzare al Consiglio Generale ai sensi dell’ex art.10.4 n.5 dello statuto vigente. E’ un’assemblea, insomma, che viene convocata su insistente sollecitazione del gruppo dei trenta che lo scorso dicembre avanzò una formale richiesta, ai sensi dello statuto, con lo scopo di verificare lo stato dei conti della Fondazione. Si prevede un confronto acceso. Con tono scherzoso, ma chissà fino a quanto, circola già un minaccioso #massimostaisereno.

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