Basta gretinate: Prodi demolisce il catastrofismo climatico

Basta gretinate: Prodi demolisce il catastrofismo climatico

«Parla chi non sa nulla, gli scienziati stanno zitti perché c’è intimidazione». Intervento a Rimini del professore emiliano contro le previsioni azzardate sul riscaldamento globale.

«I cambiamenti climatici ci sono sempre stati», «non c’è un’emergenza»: lo ha spiegato il professor Franco Prodi, fisico dell’atmosfera e climatologo di fama internazionale, intervenendo venerdì sera a Rimini in Sala Marvelli ad un convegno dell’associazione ambientalista “L’Umana Dimora”.
«L’IPCC fa affermazioni azzardate» quando attribuisce per il 95% alle attività umane la responsabilità dei cambiamenti climatici, il ruolo è difficile da quantificare, ma non è di certo il 95% di responsabilità», ha detto il professore – già direttore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) del CNR – dopo avere illustrato con una serie di slide i vari fattori di complessità, astrofisici ed astronomici, che concorrono alle variazioni climatiche. La prima parte della relazione di Prodi è stata dedicata infatti alle «basi fisiche condivise» sullo studio del clima, conoscenze che devono essere ancora approfondite prima di poter arrivare a previsioni credibili.
«Io nego che oggi ci sia una conoscenza tale da permettere previsioni del genere» sul riscaldamento globale, ha detto Prodi, precisando la sua posizione in merito: «io non sono catastrofista né negazionista». Non sono mancate punte polemiche: «“Lo dice la scienza”? No, lo dice un gruppo di scienziati che deve rispondere ai governi, ma la scienza ha altre strade, che spero siano più efficaci per arrivare a una previsione affidabile». E ancora: «Sono stretto come una tenaglia, da una parte dalle fake news dei media, dall’altra dai fisici che non hanno studiato la geofisica. E’ una calamità, parla la gente che non sa nulla». E quelli che sanno, che studiano? «Mi sorprende che ci siano colleghi che stanno zitti, non si espongono. Quando si arriva al dunque, stanno zitti. C’è intimidazione, perché non fai più carriera…».
Intimidazione, ha usato proprio questa parola Franco Prodi, aggiungendo sul piano personale: «CNR e università mi stanno trattando in maniera indegna». Il futuro degli studi e della scienza? «Ci si accorgerà che bisogna cambiare strada. La fisica dell’atmosfera è la sfida del XXI secolo».
L’altro relatore della serata di venerdì è stato Rodolfo Casadei, giornalista di “Tempi” e saggista, che ha affrontato il tema del rapporto fra l’uomo e il creato [qui il testo integrale del suo intervento]
individuando nell’«inizio del processo di secolarizzazione» il germe della degradazione dell’ambiente, «diventata insostenibile all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, cioè proprio quando è cominciato il declino del cristianesimo nei paesi industrializzati».
Sistemate così dai due relatori le leggende nere che circolano sul clima e sulle cause del degrado ambientale e ribadito il compito comune della riduzione dell’inquinamento, il presidente riminese dell’“Umana Dimora” Franco Boarelli ha concluso la serata invitando a firmare la petizione contro il ritorno della caccia nelle ampie porzioni tolte all’Oasi di Montebello, una decisione dell’aprile scorso della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Rimini contestata dal mondo ambientalista locale.

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