Boom di zanzare tigre

Boom di zanzare tigre

La spesa comunale di 221mila euro andata in fumo: rispetto all’anno scorso siamo quasi al raddoppio. Lo dicono i dati del sistema di controllo regionale, sulla base dell’indicatore delle uova deposte. Trend di aumento in tutta l’Emilia-Romagna.

Brutta notizia, la presenza di zanzare tigre è in fortissimo aumento, tanto a Rimini che nel resto dell’Emilia-Romagna, sia rispetto al 2016 che rispetto alla “media regionale di riferimento” calcolata sulla base di un lungo periodo di osservazioni.
Sembrerà impossibile calcolare il numero di insetti che infestano i giorni e le notti di turisti e cittadini, ma con i potenti mezzi della tecnologia gli enti pubblici fanno anche questo, o meglio ci si avvicinano. Infatti il servizio regionale di controllo e di contrasto del fastidioso insetto venuto dall’estremo oriente, da anni ha messo in campo un’attività di monitoraggio che, rinunciando a contare le zanzare una per una, riesce comunque a dare un’idea della loro diffusione e moltiplicazione attraverso un indicatore, il numero delle uova. Queste sono “raccolte” in semplici contenitori fatti apposta per attrarre al loro interno le femmine gravide, che vi depongono appunto le uova.
Un sistema collaudato di 755 trappole (ovitrappole), capillarmente suddivise nei territori delle province ed analizzate a cadenza bisettimanale, costituisce una preziosa banca dati grazie alla quale tecnici e scienziati possono rendersi conto della evoluzione stagionale della popolazione di zanzare per prendere le dovute misure, anche a livello politico.
“Dal 2008 – spiega il sito www.zanzaratigreonline.it – la rete di monitoraggio predisposta nel territorio della Regione Emilia-Romagna ha come obiettivo quello di stimare, attraverso la definizione quantitativa del numero di uova raccolte, il livello di infestazione da zanzara tigre per ogni ambito provinciale e per i centri urbani a maggiore estensione.”
Si è fatto accenno al lato politico, perché sia le “tigri” che altre specie di zanzare non solo ci infastidiscono, ma possono portare anche a malattie pericolose, come è già avvenuto con l’epidemia romagnola di Chikungunya dieci anni fa.

Veniamo allora ai numeri, riservandoci di affrontare l’argomento sanitario in una prossima puntata.

Rispetto alla media di riferimento regionale del numero di uova, una media calcolata dai tecnici sulla base di tutti i dati di monitoraggio nei vari anni di attività, nei cinque periodi di raccolta da fine maggio a inizio agosto, questi sono gli scostamenti in più o in meno delle zanzare riminesi.
Dal 2012 in avanti abbiamo assistito, ahinoi, ad un progressivo aumento delle zanzare fino ai picchi del 2015.
Poi nel 2016 gli insetti sono diminuiti, tanto che durante l’estate la media riminese è sempre stata al di sotto della media di riferimento regionale.
Ma nel 2017 si è visto un ritorno agli alti numeri, di gran lunga al di sopra della media regionale di riferimento.
Nei cinque periodi di raccolta da fine maggio fino ai giorni scorsi, il numero di uova nelle ovitrappole di Rimini ha segnato incrementi rispetto alla media regionale delle settimane analoghe del 61,5%, del 34,5%, del 69,4%, del 25,7%, infine un aumento del 41,7% osservato negli ultimi giorni di luglio-inizio agosto. Aumenti molto consistenti, che vanno da un quarto a due terzi.
Del resto non possiamo dire che Rimini sia un caso isolato. Anche le altre province della regione stanno segnando nel corso dell’estate 2017 fortissimi aumenti, tant’è che la media regionale attuale ha “stracciato” la media regionale di riferimento, con aumenti che vanno dal 35% al 95%. Nel caso limite dei giorni di fine giugno-inizio luglio, siamo arrivati quasi al raddoppio. Nelle ultime due settimane disponibili di osservazioni, l’aumento è stato comunque superiore ad un terzo.

Restringendo lo sguardo alla sola Rimini, e confrontando i dati del 2017 con quelli del più “tranquillo” 2016, il trend estivo dell’aumento delle uova raccolte nelle ovitrappole è impressionante: +95,3% tra fine maggio e inizio giugno; +88% tra fine giugno e inizio luglio; +72% a fine luglio. Si va quindi dall’aumento di tre quarti, fin quasi al raddoppio.

E’ sconsolante constatare che le zanzare aumentano nonostante gli enti pubblici spendano non poche risorse per tenerle sotto controllo.
Non abbiamo dati a tappeto e su tutti gli ultimi anni, ma diamo alcune cifre indicative.
Nel contrasto alla zanzara tigre il Comune di Rimini ha impegnato 221mila euro (Iva compresa) per la convenzione con il soggetto attuatore, la società pubblica Anthea, nel periodo aprile-ottobre 2017. A sua volta Anthea ha appaltato tre lotti, in base all’accordo-quadro provinciale del servizio di lotta antilarvale nelle caditoie pubbliche, per un totale di 200mila euro di fornitura.
Nel 2009 una analoga convenzione Comune-Anthea aveva comportato il costo complessivo di 400mila euro.
Tigri non solo fastidiose, ma anche esose.

Grafici: nostra elaborazione su base dati www.zanzaratigreonline.it “Monitoraggio estivo 2017”

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