Cambio alla guida di Comunione e Liberazione di Rimini

Cambio alla guida di Comunione e Liberazione di Rimini

Dopo una decina d'anni Manlio Gessaroli lascia il doppio ruolo di presidente della Fraternità diocesana e di responsabile di Cl a Cristian Lami. L'annuncio ieri sera poco prima della messa del movimento alla Riconciliazione.

Con una breve comunicazione arrivata prima della messa serale che si tiene ogni venerdì alla chiesa della Riconciliazione, Manlio Gessaroli ha annunciato ieri il suo avvicendamento alla guida di Cl a Rimini. Il nuovo responsabile del movimento ecclesiale e della Fraternità di Comunione e Liberazione è Cristian Lami, dal 2012 presidente della Compagnia delle Opere di Rimini, ruolo che non è sovrapponibile al nuovo impegno.
Medico chirurgo nell’equipe del reparto di chirurgia maxillo facciale dell’Ospedale Bufalini di Cesena, Gessaroli aveva assunto la guida del movimento a Rimini con don Giancarlo Ugolini ancora in vita (il padre dell’esperienza di Cl in città è morto il 4 ottobre 2009), raccogliendo una eredità non facile, ma gestendo il passaggio e poi la complessa conduzione di una realtà che conta circa duemila aderenti, in una continuità col passato e in una apertura verso tutti, senza rotture ed emarginazioni, dimostrando notevole attaccamento al carisma del movimento e alla storia della comunità riminese, nella quale è profondamente radicato. Anche negli ultimi anni, quando il successore di don Giussani – don Julian Carron – è stato oggetto di critiche e le occasioni per il manifestarsi di diverse sensibilità all’interno di Cl non sono mancate, Manlio Gessaroli ha saputo tenere unito il movimento, confrontandosi sempre con tutti e senza lasciare nessuno fuori dalla porta, nemmeno chi ha preso posizioni apertamente in contrasto con la linea carroniana.

Manlio Gessaroli, a fianco del sindaco Alberto Ravaioli, alla inaugurazione della rotatoria intitolata a don Giussani.

Cristian Lami, forlivese, 45 anni, sposato con tre figli, è un imprenditore nel settore alberghiero. Come Manlio Gessaroli sarà responsabile diocesano della Fraternità e di Cl (mentre l’assistente è un sacerdote, don Roberto Battaglia). La Fraternità è una associazione universale di fedeli riconosciuta dalla chiesa nel 1980 e, come prevede lo statuto, il presidente diventa tale a seguito di un voto. La regola vale anche per Carron, che è stato riconfermato presidente dalla Diaconia della Fraternità nel 2014, dopo i primi sei anni. La scelta di Cristian Lami è sicuramente passata dai vertici del movimento ma dovrà essere ratificata da una votazione a livello riminese, che a quanto risulta ancora non è avvenuta. Non è dato sapere se sarà riunita a breve la Fraternità in ambito diocesano, oppure se si attenderà un prossimo ritiro (ad esempio in periodo di avvento per gli esercizi spirituali) che raduna tutti gli iscritti. La coincidenza del doppio ruolo in un’unica figura (responsabile di Cl e della Fraternità) è relativamente recente ed è stata introdotta da Carron.
Rimini ha avuto un ruolo chiave nella storia del movimento di Cl e all’origine, affascinato dal carisma di don Giussani, c’è don Giancarlo Ugolini, prima con Gioventù Studentesca e poi subito dopo il 68 con la nascita ufficiale del movimento ecclesiale, che nei decenni ha generato in città scuole, cooperative, iniziative negli ambiti più diversi, dal sociale alla cultura, fino al Meeting per l’amicizia fra i popoli. Nel 2014 è stata intitolata a don Giussani la rotatoria di via della Fiera, decisione scaturita dal comitato promotore formato da cinque ex sindaci (Zeno Zaffagnini, Massimo Conti, Marco Moretti, Giuseppe Chicchi e Alberto Ravaioli), mentre don Giancarlo continua ad essere ricordato con affetto da tantissimi, e la sua memoria viene continuamente arricchita da pubblicazioni che si susseguono, l’ultima delle quali (“Il La della vita”, a cura della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II per il magistero sociale della chiesa) mette insieme le testimonianze di Ennio Grassi, Stefano Zamagni, Fabio Zavatta, Paolo Graziosi, don Luigi Scappini e don Luigi Valentini.

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