C’è molta Gloria per le coop assistenziali dalle quali proviene l’assessore Lisi: 1 mln di euro in tre anni

C’è molta Gloria per le coop assistenziali dalle quali proviene l’assessore Lisi: 1 mln di euro in tre anni

La coop. Eucrante ha cominciato a gestire progetti e incassare soldi dal Comune di Rimini con l'attuale assessore al Welfare, Gloria Lisi. Che la coop l'ha fondata ed è stata presidente fino ad un attimo prima di entrare a Palazzo Garampi nel 2011. Dal Comune contributi in crescita per Eucrante: 14 mila euro nel 2013, 46 mila nel 2015. Ma la parte del leone la fa la coop della Caritas, Madonna della Carità: 300 mila euro di contributi del Comune dal 2013 al 2015, e oltre mezzo milione di euro dal ministero per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati.

Di conflitto d’interessi vero e proprio non si può parlare. Chi provò a buttarla in carte bollate sollevando il tema della incompatibilità di Gloria Lisi ad assumere l’incarico di assessore su materie che aveva gestito nell’ambito dell’associazionismo caritativo prima di fare ingresso a Palazzo Garampi, è tornato a casa con le classiche pive nel sacco. Prima il Tribunale di Rimini e poi la Corte d’Appello (dichiarando l’estinzione del processo e condannando i tre cittadini riminesi che avevano proposto il ricorso a rimborsare le spese legali) hanno giudicato infondato il ricorso: l’influente e attivissima assessora che rappresenta in giunta il potere di rappresentanza della oliatissima macchina assistenziale diocesana (che da tempo sembra svolgere anche “assistenza politica” alla sinistra al governo della città), tanto da meritarsi il ruolo di vicesindaco, si era dimessa dalle cooperative Madonna della Carità ed Eucrante un attimo prima dell’atto di nomina di assessore. Mica fessa.
Carmine Pistillo (che l’opposizione la fa quasi ogni giorno via social e senza bisogno dello scranno di consigliere comunale) di “Cuore di Rimini”, qualche giorno fa ha rilanciato la questione sulla sua pagina facebook facendo il parallelo fra ministro Boschi e caso Etruria da una parte, e Gloria Lisi e cooperazione sociale dall’altra. Ognuno è libero di pensarla come crede sul conflitto d’interessi delle rispettive prime donne. Ma di certo la questione politica c’è tutta.

Chi è Gloria Lisi? Dal 2011 gestisce la delega col portafoglio più pieno fra gli assessori della giunta Gnassi: politiche dell’educazione e della famiglia, welfare e protezione sociale, politiche di integrazione, socio-sanitarie, abitative, città dei bambini. Al convegno dello scorso giugno dal titolo “Rimini Welfare”, dove tutti questi mondi si sono dati appuntamento, con la benedizione di mons. Lambiasi e del prof. Zamagni, si è parlato di 150 milioni di euro investiti in quattro anni. Il suo assessorato gestisce circa 40 milioni di euro l’anno: ad incanalare su questa strada l’assessorato fu Stefano Vitali, con un forte aumento della spesa sociale rispetto al passato, non a caso anche lui espressione di una precisa area cattolica di riferimento e, in ultima istanza, dei voleri della diocesi. I soldi finiscono in vari rivoli ma cifre importanti vanno a finanziare quelle realtà nelle quali Gloria Lisi è cresciuta, ha rivestito ruoli di comando e che ha anche fondato.
Proprio lei è stata – si legge nel suo curriculum – la responsabile numero uno della progettazione di tutti i progetti dell’Associazione e della Cooperativa “Madonna della Carità” (che fa capo alla Caritas diocesana). E’ stata fondatrice, ideatrice, presidente, legale rappresentante, responsabile della gestione amministrativa e praticamente di tutto, della cooperativa Eucrante. Il 16 giugno 2011, quando si votava per eleggere la nuova amministrazione comunale, lei era ancora presidente e responsabile legale di queste due cooperative (risulta dal suo curriculum). Non lo era più il giorno dopo, però, 17 giugno, quando il sindaco nomina la giunta. La forma è salva. Però la sostanza?
Entrare negli uffici al secondo piano di via Ducale dà subito l’idea di dove ci si trovi: sempre più persone bussano a questi uffici alla ricerca di protezione sociale. Riminesi, immigrati, famiglie con bambini, anziani, decine e decine di persone ogni giorno passano di qua per avere una soluzione al loro problema. In termini di servizi erogati, ma anche di rapporto con l’utenza, l’assessorato di Gloria Lisi è un fronte caldo che si interfaccia col cittadino elettore come pochi altri assessorati. Una vera e propria macchina del consenso.

Tanti soldi alle coop. Limitiamoci agli ultimi tre anni e alle sole due realtà dalle quali l’assessore proviene. I dati che pubblichiamo sono ufficiali (li abbiamo chiesti all’assessorato di Gloria Lisi).
La cooperativa Eucrante svolge vari servizi per il Comune di Rimini, da sola e in partnership con altre associazioni (ad esempio con “Rompi il silenzio”, 100 Fiori, Enaip, Millepiedi e anche tutti costoro percepiscono contributi): sportello immigrazione, assistente in famiglia, accompagnamento all’abitare, patto scuola e integrazione, C.a.r.e. (per le donne migranti vittime di violenza).
Ha instaurato rapporti e percepisce contributi dal Comune di Rimini sostanzialmente dal 2013, anno in cui ha beneficiato di 14 mila euro, 14.500 nel 2014 e 46 mila nel 2015. Altri 18.470 euro sono arrivati per il progetto “La via che non ti svia” che punta a valorizzare le diversità culturali dei giovani immigrati e che si è svolto fra il luglio 2014 e il giugno 2015. In quest’ultimo caso il finanziamento è del ministero dell’Interno ma stanziato grazie al Comune che, attraverso evidenza pubblica, ha costituito un partenariato con Unione dei Comuni della Valmarecchia, Eucrante, Millepiedi, Associazione Zavatta ed altri. Somme in crescita costante, dunque. In totale, dal 2013 al 2015, fanno 92.970 euro per Eucrante.
Se poi ci si guarda attorno, spulciando fra documenti che sono di pubblico dominio, si scopre che nel 2014 la coop Eucrante ha ottenuto 15 mila euro anche dall’Ausl Romagna grazie ad una convenzione finalizzata all’accoglienza di soggetti vittime di violenza, tratta o sfruttamento della prostituzione, nell’ambito di un progetto ministeriale.
Molti soldi di più finiscono alla cooperativa Madonna della Carità, che da quando Gloria Lisi è diventata assessore, è presieduta da Pietro Borghini.
Dal Comune nel 2013 ha ottenuto 78.512 euro, nel 2014 110.869 euro e lo stesso importo anche nel 2015. Poi 577 euro per il progetto “La via che ti svia”. Per i progetti di durata triennale relativi al sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, sui quali in tanti si sono messi d’impegno (anche l’ex parlamentare Pd Elisa Marchioni, che insieme al marito nell’aprile del 2015 ha costituito il “Sottomarino giallo” e per conto della Caritas gestisce a san Martino in Riparotta una casa dove vengono ospitati richiedenti asilo), la coop Madonna della Carità incasserà 186 mila euro nel 2014, altrettanti nel 2015 e nel 2016. I soldi sono del ministero dell’Interno ma di mezzo c’è sempre il Comune di Rimini, attraverso la partecipazione all’avviso (decreto 30 luglio 2013) del ministero. Se il ministero ci mette 186 mila euro per ognuno dei tre anni, il Comune di Rimini ha stanziato 21.700 euro (di cui 17.500 sono costi figurati di personale impiegato e 4200 euro per inserimenti lavorativi) e la cooperativa Madonna della Carità 25.100 euro. Quest’ultima incassa 558 mila euro e partecipa con 25.100 euro.
In totale la cooperativa della Caritas assomma 858.827 euro di finanziamenti pubblici. Ma non c’è solo la cooperativa. Altri denari vanno anche all’associazione Madonna della Carità (21 mila euro per il centro di ascolto dello “sportello carcere” nel 2014, giusto per dirne una).
Concludendo, solo due coop, Eucrante e Madonna della Carità, nel periodo di riferimento portano a casa quasi 1 milione di euro.

Coop. Eucrante. Non si può non notare che questa coop, fondata da Gloria Lisi, ha cominciato a riscuotere dal Comune quando la Lisi è diventata assessore (mentre Madonnna della Carità nasce nell’85 e da lungo tempo presenta progetti e beneficia di contributi pubblici). Ha iniziato l’attività nel novembre del 2010 soprattutto nell’ambito della mediazione linguistica, con numerosi progetti anche nelle scuole. Poi l’emergenza umanitaria dei cittadini provenienti dal Nord Africa. Nel 2013 si è aggiunto lo “Sportello di accompagnamento all’abitare” gestito per il Comune di Rimini e l’8 gennaio scorso anche il nuovo progetto di intermediazione abitativa e sostegno a proprietari e inquilini.

Assistente in famiglia L’ente pubblico, con tutti i dipendenti di cui dispone, non è in grado di farsi carico di questo servizio. Nemmeno il Centro per l’impiego. E quindi il campo viene arato dall’associazionismo sociale. Sussidiarietà, si dirà. Ma ben pagata.
L’assistente in famiglia sin dall’inizio è gestito dalla coop Madonna della Carità. In sede di gara è sempre stata presentata un’unica offerta, quella della coop in quota Caritas. Il servizio si rivolge a chi è alla ricerca di una “badante”, colf o collaboratrice domestica, e alle assistenti familiari che sono alla ricerca di un impiego presso le famiglie del territorio. Fa incontrare domanda e offerta. Il problema c’è in tante famiglie, ma la risposta ha costi proporzionati?
Le sedi degli sportelli sono in gran parte pubblici: assessorato alla Protezione Sociale di via Ducale, Centro per l’impiego di Rimini, sportello sociale del Comune di Bellaria, servizi sociali del Comune di Santarcangelo, Casa dell’Intercultura, a Novafeltria presso l’Unione dei Comuni Valmarecchia e Caritas. Quest’ultimo sportello è aperto solo un giorno la settimana, il martedì, dalle 14 alle 18 in via Madonna della Scala.
Il personale lo mette la Caritas, ma si parla di due persone che gestiscono lo sportello nelle diverse sedi.
Nell’anno 2014 si sono rivolte a questo servizio 304 famiglie, di cui 221 per la prima volta. In totale 1.077 famiglie registrate dall’aprile del 2009 (quando è stato attivato l’assistente in famiglia) in tutto il Distretto di Rimini Nord.
L’attività di incrocio tra domanda e offerta di lavoro ha portato all’assunzione di personale nel 31% dei casi, per un totale di 89 rapporti di lavoro andati a buon fine nel 2014 (40 del 2013).
Lo sportello nel 2014 ha incontrato 1.564 assistenti familiari, 4.632 dall’apertura del servizio quelle che si sono iscritte.
Il costo di questo servizio: 78.512 euro nel 2013, 77.869 sia nel 2015 che nel 2015.

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