Da cosa si capisce che l'estate sta arrivando a Rimini? Non dagli ombrelloni che si aprono come margherite al sole, anche perché le previsioni meteo a
Da cosa si capisce che l’estate sta arrivando a Rimini? Non dagli ombrelloni che si aprono come margherite al sole, anche perché le previsioni meteo assicurano che la stella infuocata giocherà a nascondino fino a metà giugno. Ma dall’arrivo di una particolare depressione che già da qualche giorno oscura il cielo di Rimini e provoca cicloni e fronti temporaleschi che si generano alla latitudine dell’ordine pubblico. Prima di esaurirsi scatenano grandi quantità di energia, purtroppo destinata a disperdersi senza costrutto.
E’ la famosa depressione rinforzi, che torna ogni anno puntuale. La bassa pressione ha cominciato a provocare instabilità nella giornata di domenica, festa della Repubblica. Il prefetto di Rimini ha detto che quest’anno a Rimini arriveranno 40 agenti in meno a vigilare sull’estate. Cosa? Quaranta? Si qua-ran-ta! Quindi non arriveranno 340 soldatini ma solo 300. Si tre-cen-to. Così pochi?
Nuvole minacciose si sono addensate e colorate di nero. A Rimini puoi togliere tutto ma non i rinforzi. E chissenefrega se nei fine settimana arriveranno comunque i nostri e tranne i fine settimana di turisti se ne vedranno pochini. Saranno però rinforzi regionali e a Rimini i rinforzi li vogliamo da Roma, altrimenti che sicurezza è mai?
Così oggi ben due parlamentari, Emma Petitti e Tiziano Arlotti, di primo Parlamento e quindi con i pori in costante aspirazione del territorio, hanno scritto una lettera al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Veniamo noi con questa mia a dirvi… Che cosa? “Si doti tempestivamente il territorio di adeguati rinforzi, almeno dal 1 luglio al 15 settembre”. Si doti, perdincibacco! Perché “la gravità della situazione” è tale da richiedere “adeguate aggregazioni stagionali di personale delle Forze dell’ordine”. Essendo parlamentari di una forza politica di larghe intese, il Pd, c’è da scommettere che seguiranno altri “si doti” (magari dal Pdl) per evitare fughe in avanti. Ma con calma e bon ton. In passato sono state botte da orbi: fra chi sosteneva che i rinforzi più lauti erano arrivati ai tempi di Prodi, Amato, D’Alema e chi invece che la sicurezza come ce l’ha garantita Berlusconi nessuno mai ce la regalò. Meno male.
Una volta però che si è creato il vortice della depressione è fatta. Bertino Astolfi l’umidità la sente subito. Ok, il rinforzo è giusto, tuona (sic!). Ma solo al centro? “Non dimenticate le zone di confine”, scalpita lo sceriffo di “Rimini per Rimini” (per 3,14 e si trova la superficie di Bertino Astolfi). Confine? Neanche Roma ai tempi dell’impero ce li aveva così problematici e lontani i confini.
I prossimi giorni il ciclone continuerà a far piovere lacrime di sicurezza. Ma poi, come ogni anno, si farà dei mancati rinforzi virtù. “Don Gennà, la guerra non scoppia, è un bleuff”, direbbe Totò.
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