Giussani conteso all’interno di Cl: fa discutere il dialogo “virtuale” col fondatore

Giussani conteso all’interno di Cl: fa discutere il dialogo “virtuale” col fondatore

Si possono mettere in bocca al fondatore di Comunione e Liberazione, morto nel 2005, analisi e valutazioni su fatti che riguardano il presente? E' que

Si possono mettere in bocca al fondatore di Comunione e Liberazione, morto nel 2005, analisi e valutazioni su fatti che riguardano il presente? E’ quello che fa un libro, che non è ovviamente passato inosservato ai vertici di Cl, ai quali l’operazione editoriale pare non sia piaciuta, scritto da Gianfranco Amato e da Gabriele Mangiarotti, entrambi ciellini, il primo avvocato e presidente di Giuristi per la vita, il secondo sacerdote battagliero che da tempo gestisce il sito culturacattolica.it e che è anche responsabile dell’ufficio per la pastorale scolastica e la cultura della diocesi di San Marino-Montefeltro.
I due hanno imbastito un dialogo col fondatore carismatico del movimento sui temi caldi che agitano e ormai dividono il mondo di Cl, tanto che sono documentati una serie di malumori e addirittura contestazioni in varie parti d’Italia, Rimini compresa, verso chi guida oggi questa realtà ecclesiale. Le domande vertono su Family Day, sulla modalità di presenza del cristiano, sull’impegno politico, e poi unioni civili e famiglie omogenitoriali, omosessualità, l’intolleranza religiosa e molto altro. E le risposte sono un collage di parole estrapolate dagli scritti di Giussani.
“Quante volte, di fronte a fatti, spesso a difficoltà che abbiamo incontrato, ci siamo ricordati di ciò che don Luigi Giussani aveva detto, in situazioni analoghe”. E’ questa la chiave di lettura all’origine del volume, che chiarisce di non aver “voluto forzare, come in un immaginario letto di Procuste, il dettato del fondatore di Cl”.
Ma di fronte alla crisi del presente (“sociale, economica, religiosa e politica”) Amato e Mangiarotti si chiedono “che cosa avrebbe detto don Giussani? Come si sarebbe comportato in questa situazione?”.
Inutile nascondere che filtra dalle pagine di “Per l’Umano & per l’Eterno” anche una controlettura della presenza di Cl oggi, un interrogarsi “sul volto autentico del carisma incontrato”, su una conduzione del movimento che ha assunto connotati diversi rispetto alla sua storia passata. Ed emerge una insoddisfazione verso la scelta religiosa che Cl a guida Carron ha compiuto, ormai più in sintonia con mons. Galantino che con le piazze popolate di famiglie che contestano la visione del mondo Cirinnà (e fra le quali tante appartengono proprio al movimento). “La modalità della presenza è resistenza all’apparenza delle cose ed è contrattacco alla mentalità comune, alla teoria dominante e alla ideologia del potere”, scrivono Amato e Mangiarotti. Facile cogliere il solco che separa questo modo di intendere la presenza di Cl da quello che il sacerdote spagnolo alla testa della Fraternità ha reso ormai un ricordo del passato.
Il dialogo può anche essere letto in polemica con l’interpretazione dell’insegnamento di Giussani che invece piace ai capi attuali, tanto da averla inserita nell’ultimo Meeting di Rimini, ovvero quella contenuta in un altro libro recente, scritto da Massimo Borghesi, dal titolo “Luigi Giussani, conoscenza affettiva ed esperienza del vero”, e che in Fiera lo scorso agosto ha dato vita ad un dialogo a tre dal significativo titolo “Incontrare Giussani oggi”. Secondo questa lettura, di fronte ad una società secolarizzata e ad una mentalità non più cristiana, la presenza dei cristiani non deve attardarsi in atteggiamenti da reazione e difesa della fortezza assediata. E questo sarebbe stato il valore dirompente della novità introdotta da Giussani anche agli inizi, nella società italiana degli anni 60.
Ma Amato e Mangiarotti rispondono con pietre d’inciampo messe sul cammino di Cl proprio da Giussani: “Ad ognuno Dio affida il suggerimento di essere un’avanguardia per la missione. La forza della missione diventa forza del martirio (testimonianza)”. Fino a rinfrescare la memoria e a suonare la sveglia con questi altri passi: “Non bisogna avere paura del potere ma della gente che dorme e perciò permette al potere di fare di loro quel che vuole”. E ancora: “La maturità dell’esperienza fa contrattaccare, il vuoto dell’esperienza fa venir paura”. “Passare al contrattacco, per una educazione cristiana dei nostri figli e dei figli dei nostri amici”. Così parlò don Luigi Giussani. Decisamente un’altra musica rispetto al politicamente corretto che ha preso il sopravvento nel tempo presente fra quelli che continuano a dirsi suoi figli spirituali.

Gianfranco Amato e Gabriele Mangiarotti
Per l’Umano e per l’Eterno
Edizioni Ares
pp. 128
Euro 12

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