I no vax si attaccano al tram

I no vax si attaccano al tram

Una pubblicità apparsa questa mattina sui mezzi pubblici di Start Romagna e le reazioni che ne sono seguite. Un messaggio sbagliato.

Il tema delle “reazioni avverse”, caro ai comitati no vax, ha campeggiato oggi per qualche ora sui mezzi pubblici di Start Romagna. A parere nostro non è una pubblicità&progresso. Quando c’è di mezzo la salute di tutti, in ultima analisi la vita, la libertà di scelta è una panzana. Meglio affidarsi alla scienza che alla fantascienza.

Così si legge nella sentenza della Corte Costituzionale, che ha respinto il ricorso della Regione Veneto: “Negli anni più recenti si è assistito a una flessione preoccupante delle coperture, alimentata anche dal diffondersi della convinzione che le vaccinazioni siano inutili, se non addirittura nocive: convinzione, si noti, mai suffragata da evidenze scientifiche, le quali invece depongono in senso opposto. Paradossalmente, proprio il successo delle vaccinazioni, induce molti a ritenerle erroneamente superflue, se non nocive: infatti, al diminuire della percezione del rischio di contagio e degli effetti dannosi della malattia, in alcuni settori dell’opinione pubblica possono aumentare i timori per gli effetti avversi delle vaccinazioni”. La Corte ha anche chiarito che lo Stato non è andato oltre le proprie competenze perché “l’introduzione dell’obbligatorietà per alcune vaccinazioni chiama in causa prevalentemente i principi fondamentali in materia di ‘tutela della salute’, pure attribuiti alla potestà legislativa dello Stato ai sensi dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione”. Quindi “nel presente contesto il legislatore ha ritenuto di dover rafforzare la cogenza degli strumenti della profilassi vaccinale, configurando un intervento non irragionevole allo stato attuale delle condizioni epidemiologiche e delle conoscenze scientifiche. Nulla esclude che, mutate le condizioni, la scelta possa essere rivalutata e riconsiderata”. Più chiaro di così non si potrebbe.

Detto questo, sarebbe stato sufficiente per l’amministrazione comunale ottenere il risultato che ha ottenuto, cioè la rimozione della pubblicità dai mezzi di Start Romagna (che ha parlato di “un errore del fornitore (la concessionaria pubblicitaria IGP Decaux) al quale Start Romagna aveva negato nei giorni scorsi l’esposizione del messaggio in questione”), con una semplice lettera “in privato” alla direzione della società che gestisce il trasporto pubblico? Certamente sì, ma il tema dei vaccini è entrato ormai fra quelli che animano la campagna elettorale. Palazzo Garampi però, nel merito, non sbaglia: il messaggio “istiga ad un comportamento contrario ai fondamentali della sanità pubblica”, e “la salute è un tema sociale, va oltre alla responsabilità individuale e non può essere affrontata con superficialità e approssimazione”.

Sulla stessa linea la presa di posizione del presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Rimini. “Pubblicità simili sono pericolose perché diffondono falsità scientifiche e sono ancora più gravi se esposte su mezzi destinati al servizio pubblico”. Il dr. Giulio Mignani spiega poi che il numero di reazioni avverse (4766) segnalate nel messaggio pubblicitario in questione, è “pensato per impressionare il pubblico ma totalmente fuori contesto. Chi ha tratto questo numero dal rapporto AIFA lo ha estrapolato al solo scopo di diffondere diffidenza e paura nei confronti dei vaccini, riconosciuti come una delle pietre miliari della medicina”. Si tratta anzitutto di “reazioni segnalate quindi non dimostrate e non correlate con certezza al vaccino”. E poi “in Italia sono appena 7,9 ogni 100mila abitanti. Il numero assoluto, per la scienza, è insignificante”. Inoltre 3882 reazioni su 4766 (81,2%) sono segnalate come “non gravi”. Per l’Ordine dei Farmacisti “il numero delle reazioni avverse segnalate è più che quintuplicato negli ultimi 15 anni, mentre il numero degli effetti avversi segnalati in seguito a vaccinazioni è cresciuto molto meno di quelli legati ad altri farmaci: segno che al di là del vociare senza regole sui social network, i vaccini destano negli ambienti scientifici una preoccupazione assolutamente irrilevante circa la loro sicurezza. Insomma: tanto rumore per nulla”. Aggiunge Mignani che “il 2017 si è chiuso con 4885 casi di morbillo (veri, non segnalati) di cui il 44% è stato ricoverato e il 22% è finito in pronto soccorso. Troviamo un autobus su cui scriverlo?”.

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