Istituto comprensivo Marvelli: quando le cose funzionano

Istituto comprensivo Marvelli: quando le cose funzionano

Una splendida testimonianza. Una mamma racconta l'esperienza di accoglienza vissuta dal figlio all'Istituto comprensivo Marvelli: "se il mondo fosse delle persone con la sindrome di Down i disabili saremmo noi". I commoventi commenti dei compagni di classe e i tanti "grazie" che riempiono di umanità questa storia.

“Come farò quando sarò stanca di ascoltare la lezione… non potrò più girarmi verso di te e vedere il tuo dolce sorriso o una delle tue smorfie… E i tuoi baci lavatori… chi me li darà? La tua crescita rappresenta la mia crescita e sono orgogliosa di aver percorso con te un cammino complicato come quello delle medie. Quando fra qualche anno guarderò quelle foto di classe mi emozionerò a vedere quell’amico che da tanto diverso è diventato tanto speciale!” (Sofia).

“Caro Giovanni, ti voglio tanto bene perché sei dolce e amorevole con tutti…” (Rebecca).

“Giovanni è una persona speciale che ha iniziato a far parte della mia vita dandomi coraggio” (Diletta).

“Caro Giovanni grazie di regalarci ogni giorno delle bellissime lezioni con i tuoi scherzi essendo semplicemente tu” (Nicole).

“Caro Giovanni… sei sempre stato un amico davvero importante che hai tenuto unita la nostra classe” (Alice).

“Giovanni… un amico che non smette di consolarci se siamo tristi” (Giulia).

Frasi dal tabellone fatto per il compleanno di Giovanni.

Sono questi ragazzi normali di una classe normale di una scuola normale. Normale. Che parola strana per noi! Già! Ma se il mondo fosse delle persone con la sindrome di Down i disabili saremmo noi… come diceva il nostro amato don Benzi. E a volte siamo noi i disabili. Ma questi ragazzi, incontrati tre anni fa, quando piena di timori e paure lasciavamo il nido protetto della scuola elementare dove le maestre sono state altrettante mamme, questi ragazzi hanno saputo vedere in Giovanni l’amico, il compagno, il fratello… lo hanno incoraggiato, sostenuto, ripreso e accompagnato.
“Non si preoccupi signora… ci pensiamo noi”…; ragazzi che lo sapevano gestire anche nei momenti difficili e nei momenti di forte stress!
Mi è capitato fuori dalla scuola di parlare con il papà di una compagna. “Vi ringraziamo di aver avuto il privilegio della presenza di Giovanni, motivo di crescita per i ragazzi e per noi”, mi ha detto! Sono cose che toccano il cuore di una mamma che spesso va in salita in questa strada che è la vita. E che dire, perché questi ragazzi sono stati così attenti, solleciti, pronti nell’accogliere Giovanni? Perché hanno famiglie fantastiche che hanno saputo dare loro valori su cui fondare il loro comportamento? Ma certo.
Ma non solo. Ho sempre pensato che in un mondo dove poco funziona o funziona male è giusto portare alla luce le esperienze positive che non sempre sono scontate.
La classe di Giovanni è stata coltivata, cresciuta e incanalata da meravigliosi, preparati e attenti “prof” che fanno del loro lavoro un servizio (come dovrebbe essere per ognuno di noi). Questa classe è diventata così, certo per una predisposizione naturale di belle persone, ma anche e soprattutto per la presenza, la professionalità e la preparazione di chi veramente lavora per il più debole … Non solo per la sua accettazione. Ma soprattutto per la sua inclusione.
E non ho ancora finito. Quando le cose funzionano c’è al vertice qualcuno che le sa far funzionare e che non assoggettandosi al mero carrierismo, malattia ormai dilagante, sa farsi promotore di umanità e disponibilità. Che dire. Il mio cuore di mamma vi abbraccia tutti… vi terrò sempre nel cuore tra i ricordi più belli.
Vi auguro di avere altri Giovanni. Del resto lui è stata la colla che ha tenuto unite tutte le figure che lo hanno avvicinato, dal personale Ata alle segreterie alla cara Roberta ai professori del corso L (un grazie speciale alla “prof” di italiano che lo ha seguito in questi tre anni) alla dirigente scolastica dell’I.C. Marvelli, a tutti. Tutti quelli che lo hanno amato e che in cambio hanno ricevuto affetto e abbracci; e poi loro: la nostra adorata “prof” Maria Grazia e il nostro magico educatore Marco. Grazie a tutti. E che queste cose si sappiano e si dicano!

Rita, mamma di un principe di nome Giovanni

COMMENTI

DISQUS: 0