La stangata Tari del Comune di Rimini: l’incredibile aumento della tassa nonostante la diminuzione del costo del servizio

La stangata Tari del Comune di Rimini: l’incredibile aumento della tassa nonostante la diminuzione del costo del servizio

Per il 2018 Atersir ha approvato un costo del servizio inferiore sia al 2017 che al 2016. Tanto è vero che ci sono Comuni, come Cesena, che quest'anno riducono la tariffa più o meno dell'importo per il quale palazzo Garampi la aumenta. Cosa succede allora a Rimini? Pesano gli insoluti, gran parte dei quali riconducibili ad attività turistiche: ma allora perché l'assessore Brasini non recupera il dovuto da chi non paga, come vorrebbero equità e giustizia e come si ci si attenderebbe da una efficiente macchina comunale? Siamo solo all'inizio di un approfondimento che riserverà qualche sorpresa.

Nel mese di marzo anche il Comune di Rimini si prepara ad approvare le tariffe per la tassa sui rifiuti dell’anno 2018 e, dopo la riunione della commissione consigliare, con un comunicato stampa l’Amministrazione ha reso note le principali novità quali: l’ampliamento delle agevolazioni per le utenze non domestiche, l’estensione dell’esenzione spettante ai luoghi di culto ed il recupero di oltre 6 milioni di euro di tributi non versati.

Tutto ciò porterà finalmente ad una riduzione della tanto odiata tassa sui rifiuti? Purtroppo NO ed è lo stesso comunicato stampa che anticipa come le prossime tariffe subiranno un nuovo aumento del 2,90%, rispetto al 2017, a cui si aggiunge l’aumento dello 0,65 % registrato tra il 2017 ed il 2016. Immediatamente le associazioni del commercio e dei pubblici esercizi hanno espresso il loro sconforto e la loro rabbia su una tassazione che aumenta anno dopo anno.

La questione dei rincari e dell’andamento altalenante della tassa sui rifiuti (tra le diverse categorie economiche) sono temi molto sentiti anche a livello nazionale come dimostra l’articolo riportato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore nell’edizione dell’altro ieri ove, in una indagine di REF Ricerche, Rimini è accostato ai comuni, sopra i 50 mila abitati, che hanno un trend in aumento della tassa sui rifiuti.

A Rimini l’aumento della tariffa per l’anno 2018, in base al comunicato stampa, sembra dipendere prevalentemente dal fondo di svalutazione crediti che arriva alla cifra di euro 2.980.000,00, oltre un milione superiore a quello indicato nel PEF dell’anno precedente, e fa salire il Piano Finanziario 2018 determinato del Comune (e non quello approvato da ATERSIR) alla cifra di poco superiore di 41 milioni di euro.

In realtà il PEF di ATERSIR – con la deliberazione n. 8 del 31 gennaio 2018 – ha approvato un costo del servizio il cui importo risulta essere inferiore sia al 2017 e sia al 2016 (tabella qui sopra che riporta il costo del servizio per gli anni 2016, 2017 e 2018). Più precisamente il costo di raccolta e smaltimento rifiuti nell’anno 2018 è inferiore del 1,09% rispetto all’anno 2017 (corrispondente ad euro 370.069,31) al netto dell’IVA.

La Tari a Rimini è in costante aumento (linea blu) nonostante il costo del servizio (linea rossa) sia quest’anno inferiore rispetto al 2016 e al 2017

Una prima valutazione di massima sulle tariffe TARI 2018 del Comune di Rimini, in base ai documenti pubblicati, evidenzia come a fronte di un costo del servizio diminuito del 1,09% (al netto dell’Iva) si ha, viceversa, un aumento della tariffa, che dovranno pagare gli utenti, del 2,90 % della TARI.

Tra i Comune della Romagna ha fatto invece notizia quello di Cesena che, con un comunicato stampa del 8 febbraio scorso, ha informato i cesenati che nel 2018 pagheranno una TARI più leggera per merito della riduzione complessiva dei costi, scesi del 1,63%, il ché ha portato ad una diminuzione delle tariffe con una riduzione che potrà oscillare dal 2,40% al 3,00%.
Mentre a Cesena i minori costi del servizio portano ad una riduzione della tariffa, e anche il sindaco di Forlì ha annunciato una “riduzione generalizzata della Tari nel 2018”, a Rimini avviene il contrario.

COMMENTI

DISQUS: 0