Le sculture di Roselli sono tornate al “Fellini”

Le sculture di Roselli sono tornate al “Fellini”

I cuori di Stefano Roselli sono tornati da qualche giorno a pulsare nell'aeroporto di Rimini e la cosa piace, a giudicare dai tanti che li utilizzano

Una foto ricordo davanti all'allestimento di Stefano Roselli

Una foto ricordo davanti all’allestimento di Stefano Roselli

I cuori di Stefano Roselli sono tornati da qualche giorno a pulsare nell’aeroporto di Rimini e la cosa piace, a giudicare dai tanti che li utilizzano come scenografia per scattarsi una foto ricordo.
Fra le disavventure del “Fellini”, comunque una delle minori, si era sommata anche quella della sparizione delle opere dell’artista riminese, generosamente donate nel 2012 ad Aeradria (con tanto di scrittura privata) in onore del regista di Amarcord, ed esposte nella Vip Lounge.
Dissolte nel nulla nella fase precedente a quella della gestione del curatore fallimentare Enrico Santini. Si tratta di tre altorilievi in resina acrilica e patinati in oro, frutto, appunto, dell’estro dello scultore e designer che ha disseminato l’Italia e varie città del mondo dei suoi lavori, anche con donazioni e installazioni permanenti.
La precedente collocazione, che era stata smantellata

La precedente collocazione, che era stata smantellata

Permanenti? A Rimini non c’è nulla di permanente. Ad un certo punto, a inizio estate, andando in aeroporto ad accogliere degli amici in arrivo, Roselli si accorse che non c’erano più. Chiese ragione all’interno degli uffici ma ottenne silenzio oppure la preoccupante notizia che le sue opere avrebbero potuto finire all’asta.
A quel punto Roselli si rivolse all’avvocato Filippo Berselli, che interessò il curatore fallimentare e finalmente arrivarono rassicurazioni positive: le tre sculture non erano state messe all’asta ma, sfrattato il vecchio gestore esterno della Vip Lounge, il nuovo gestore aveva adibito la sala, a proprie spese, nel modo a lui più congeniale, togliendo anche l’esposizione e senza avvertire il diretto interessato. Per le creazioni di Roselli ci sarebbe stato posto eventualmente all’esterno della sala, e quindi in un luogo non sicuro. Da qui la decisione dell’aeroporto di collocarle in un posto sicuro in attesa che venisse conclusa la procedura di aggiudicazione Enac per il nuovo gestore aeroportuale. Invece non si sa ancora se il “Fellini” dovrà chiudere al termine dell’esercizio provvisorio (è polemica di questi giorni) mentre la soluzione per l’allestimento è stata trovata e anche ben visibile.
Così si presentano oggi le sculture di Stefano Roselli

Così si presentano oggi le sculture di Stefano Roselli

Su sfondo rosso caldo, le sculture non passano certo inosservate. “E’ una trilogia, da me realizzata qualche anno fa”, spiega Roselli. L’idea del cuore è rappresentata in modo originale, in chiave neo barocca. Tre cuori che fanno emergere una fenditura con i colori del tricolore. “Penso che nel tempo l’allestimento possa diventare un punto di riferimento e rappresentare Rimini e l’Italia”. E così pare lo interpretino, senza bisogno di particolari spiegazioni, i passeggeri che transitano dal “Fellini” e che non si fanno scappare l’occasione per portarsi a casa uno scatto in posa proprio li davanti. D’altra parte il cuore e la bandiare italiana rappresentano una simbologia che fa scattare immediatamente l’empatia con l’opera d’arte e con i tanti significati che si possono rinvenire.
Dovrebbe essere una collocazione permanente. Come in passato, d’altra parte. Speriamo bene.

COMMENTI

DISQUS: 0