L’imbarazzo del sindaco Gnassi per il Coconuts sotto la neve

L’imbarazzo del sindaco Gnassi per il Coconuts sotto la neve

“Stroncato traffico di droga, i complimenti del sindaco Gnassi”. Più volte abbiamo letto notizie di questo genere sulla stampa riminese. Comunicati de

“Stroncato traffico di droga, i complimenti del sindaco Gnassi”. Più volte abbiamo letto notizie di questo genere sulla stampa riminese. Comunicati del sindaco che si concludevano con “un grazie”, in un caso perché “l’indagine investigativa precisa” aveva inferto un duro colpo “agli ultimi anelli della catena dello spaccio” e a “chi, nell’ombra, ne tirava le fila”. Quasi lo stesso cliché il sindaco di Rimini l’avrebbe potuto usare per l’operazione “Titano” che ha sollevato il coperchio sul Coconuts. Una fra le più grosse operazioni antidroga compiute a Rimini.
Ma il primo cittadino se ne sta in silenzio. Non parla attraverso i comunicati ufficiali di Palazzo Garampi e non posta nulla sulla pagina facebook di Andrea Gnassi “personaggio pubblico”, dove campeggia “Al Meni”. E stavolta niente complimenti alle forze dell’ordine.
Imbarazza l’affiatata conoscenza fra Andrea Gnassi e i Paesani, in particolare Lucio? Imbarazza la prefazione al volume sui 15 anni del Coconuts?

Andrea Gnassi alla conferenza stampa per la Molo Street Parade dello scorso anno

Andrea Gnassi alla conferenza stampa per la Molo Street Parade dello scorso anno

Imbarazzano le conferenze stampa al Coconuts per presentare le edizioni di Molo Street Parade?
Scrive oggi Andrea Rossini sul Corriere di Rimini che il sindaco avrebbe già avuto un colloquio col rappresentante del governo in provincia “riguardo alla bella operazione antidroga, ma contrariamente alle sue abitudini, non si è complimentato né pubblicamente né in privato con la questura. Una circostanza che i poliziotti hanno notato”.
Sarebbe utile sapere se il sindaco, nel colloquio col prefetto, abbia chiesto un alleggerimento del decreto di sospensione di 30 giorni firmato dal questore per il locale sul porto. Scrive invece il Carlino (che ha già tolto la notizia dal titolo principale di prima pagina) che “il prefetto per legge potrebbe annullare o limitare il decreto di chiusura del questore, provvedimento che impedisce anche l’utilizzo del marchio Coconuts mettendo a rischio quindi le eventuali sponsorizzazioni e contratti già stabiliti. Ma cosa farà il prefetto? Potrebbe ad esempio ridurre a 15 giorni la chiusura o fare un’eccezione per i giorni delle due manifestazioni? Un aiuto non da poco all’economia del locale, sarebbero pronti a scommettere i sostenitori della linea morbida”. E’ già partita la rumba affinché per il Coconuts, e chissà perché solo per lui, venga seguita una pista diversa.

Coconuts chiuso per motivi indipendenti dalla propria volontà

Coconuts chiuso per motivi indipendenti dalla propria volontà

D’altra parte sulla pagina facebook del locale nella serata del 9 giugno è stato postato questo messaggio: “La Direzione del Coconuts è spiacente di comunicare che il locale resterà momentaneamente chiuso per motivi indipendenti dalla propria volontà. Ci scusiamo con tutta la nostra Clientela per il disagio creato, siamo certi che la situazione sarà risolta in tempi brevi”.
Trentadue risse in due anni. “Pieno di gentaccia, girano con coltelli, cacciaviti, …hanno fatto una rissa tra dieci francesi contro quattro italiani, sedie, bicchieri … al Coconuts è da matti”. Parla così uno degli indagati intercettato dalla polizia. Licenza già sospesa nel 2006 al Coconuts. Oggi definito nelle carte della operazione Titano “luogo sicuro di commercio” della droga, “pacificamente adibito a luogo di convegno di persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti” e “luogo di commercio di stupefacente messo a disposizione dei dipendenti che lo assumevano all’interno dello spogliatoio”. In buona sostanza, secondo il decreto del questore, il Coconuts sarebbe “una fonte di pericolo concreto, persistente, grave ed attuale per la collettività”.

E per alcuni episodi di risse soprattutto all'esterno

E per alcuni episodi di risse soprattutto all’esterno

Per il presidente del Silb, Gianni Indino, la norma che prevede che il questore possa sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti “tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”, sarebbe obsoleta e “a volte può penalizzare i titolari di diverse attività, incluse le discoteche”. Sta di fatto che è l’art. 100 del Tulps (Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e non si capisce cosa c’entri la penalizzazione in un caso come quello portato alla luce col blitz di martedì ma da tempo sotto la lente della polizia.
Va bene che “I’mpossible. Solo qui tutto è possibile”, ma si spera che, in tempi di dj a Palazzo, il titolo della nuova edizione della Notte Rosa non spodesti e sostituisca il motto che campeggia sul gonfalone del comune di Rimini.

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