Miserocchi in pole per la direzione dello Ior

Miserocchi in pole per la direzione dello Ior

L'ufficialità non c'è, ma se ne parla molto. Anche perché i movimenti dei politici sono sempre osservati con particolare attenzione. Fabrizio Miserocc

L’ufficialità non c’è, ma se ne parla molto. Anche perché i movimenti dei politici sono sempre osservati con particolare attenzione. Fabrizio Miserocchi, coordinatore provinciale del Pdl fino alla separazione fra Fi e Ncd, nel gruppo di comando del partito di Berlusconi a Rimini, è in lizza per la direzione dell’Istituto Oncologico Romagnolo. La scelta avverrà a breve e dovrebbe comunque essere ufficializzata entro settembre.

Lo Ior è la grande organizzazione di volontariato che affianca le strutture pubbliche nella lotta contro il cancro. Sono i volontari a farsi in quattro per raccogliere fondi e sostenere la onlus, ma non mancano anche incarichi stipendiati. Dall’ultimo bilancio ne risultano 18: 10 impiegati a tempo pieno, 6 part-time, 1 biologa part-time e 1 a tempo pieno. Per una spesa di 529.768 euro, leggermente più bassa rispetto al bilancio 2012 (571.247 euro). Fra questi c’è anche il direttore generale, mentre i membri del cda (presieduto dal prof. Dino Amadori, direttore scientifico dell’Irst di Meldola) e del comitato medico scientifico sono volontari.

Gli ultimi due bilanci dello Ior sono in rosso: quello del 2013 per 202.121 euro e per 1.185.963 nel 2012. Leggermente in calo anche le offerte spontanee e quelle derivanti da attività di raccolta, pari a 3.103.952 nel 2013 e 3.363.610 nel 2012.
Le donazioni del 5×1000 (il dato fa riferimento alla dichiarazione dei redditi dei contribuenti dell’anno 2011) superano di poco i 620 mila euro, le offerte generiche ammontano ad 1.776.348, da eventi e manifestazioni 211.315, eredità e legati 490.003.
Nel 2013 lo Ior (nella foto un particolare della mostra che sta girando la Romagna per celebrare i 35 anni dell’istituto oncologico romagnolo) ha investito 918 mila euro per il territorio (cure palliative, educazione sanitaria, day-hospital e altro) e 1.349.000 per la ricerca, di cui 550 mila per sostenere quattro progetti di ricerca scientifica presso l’Irst-Irccs di Meldola. Una attività meritoria, non c’è dubbio, che ha permesso di aiutare ed assistere gratuitamente 30 mila malati in 34 anni di attività, come si legge nel Report 2013.

ior-bandoLo Ior sottolinea di improntare la propria azione al principio della trasparenza, e certamente lo fa col suo bilancio, che è anche certificato da una società esterna, ma il bando per individuare il nuovo direttore è quasi introvabile. Sul portale dello Ior non c’è. “È stato pubblicato sul Resto del Carlino edizione romagna, in due uscite, ad aprile quando è iniziata la ricerca”, ci spiega l’addetto stampa.
“Credo che la scadenza per partecipare al bando fosse metà maggio. Siamo nella fase terminale della scelta, poche settimane fa al consiglio di amministrazione è stata presentata una short list e penso che a breve annunceranno il nuovo direttore”. Dovrebbe accadere nel cda in programma il 23 settembre.

Sono pervenute tantissime domande – “centinaia” dice l’addetto stampa, “oltre le 200 sicuramente”. Anche perché l’incarico è prestigioso e ben pagato. La prima scrematura ne ha decretati papabili una ventina, che poi si sono ulteriormente ridotti a circa 5, e fra questi i criteri particolarmente presi in considerazione sono le competenze nella raccolta fondi e la capacità di far fare uno scatto di portata nazionale allo Ior. All’interno della rosa ristretta ci sarebbe anche Miserocchi.
Il bando recitava così: “La persona si occuperà delle attività dell’Istituto, della gestione del personale e seguirà le attività di raccolta fondi. Si relazionerà direttamente col CDA. Diploma o laurea preferibilmente in discipline giuridiche o economiche. E’ richiesta esperienza, almeno biennale, maturata in ruolo analogo, preferibilmente dal settore del fundraising”. Miserocchi è stato responsabile del fundraising a San Patrignano prima del nuovo corso “post Muccioli” impresso da Letizia Moratti.
Vincenzo Erroi, che era stato anche “ad” dell’Irst, precedente direttore generale, è andato in pensione. E così si è posta l’esigenza di rimpiazzarlo. Quale compenso percepisce questa figura così importante nell’organigramma dello Ior? L’ufficio stampa non lo sa dire in modo preciso, ma “non è altissimo”. Dell’ordine? “Credo che Erroi percepisse circa 80 mila euro lordi l’anno, però non ne ho la certezza”. E per saperlo con certezza? “Negli ultimi anni il compenso non era superiore a 80 mila euro. L’esatto importo che verrà riconosciuto al nuovo direttore penso sarà frutto di una contrattazione privata che verrà fatta una volta scelta la figura. E comunque i compensi delle organizzazioni no-profit sono calmierati rispetto a quelli di altre aziende, si parla del 30-40% in meno a parità di mansioni”. Comunque non male, di questi tempi.

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