Parco del mare, Gioenzo Renzi: “Siamo alla paralisi, a rischio il finanziamento europeo”

Parco del mare, Gioenzo Renzi: “Siamo alla paralisi, a rischio il finanziamento europeo”

"I fatti ci stanno dando ragione. Sono da oltre due anni che denunciamo che il Parco del Mare si basa sulla vendita del Lungomare ai privati e non sull’interesse pubblico della città", dice l'esponente di Fratelli d'Italia. Che torna ad attaccare il progetto e dice: difficilmente sarà ultimato entro il 2019 e quindi addio a 2.850.000 euro che dovrebbero arrivare da Bruxelles.

“I fatti ci stanno dando ragione. Sono da oltre due anni che denunciamo che il Parco del Mare si basa sulla vendita del Lungomare ai privati e non sull’interesse pubblico della città. Per questo, non ci sorprendono le dichiarazioni del presidente della Cooperativa Bagnini di Rimini Sud che annuncia il ritiro degli operatori dagli investimenti, dopo la presentazione delle manifestazioni di interesse”. Così il consigliere di FdI Gioenzo Renzi e l’architetto Taron Mussoni.

E ora cosa succederà? “Il Comune non incasserà la somma prevista (circa 16 milioni nel primo tratto “Rotonda del Grand Hotel–Piazzale Kennedy”) derivante dalla vendita ai privati del suolo pubblico del Lungomare (i diritti di superficie) da 50 a 99 anni” e a questo si aggiunge che “se non sarà ultimato entro il 2019, si perderà il finanziamento europeo di 2.850.000 euro”.

“Le ragioni per le quali molti operatori privati si ritirano sono gli alti costi, noti dal 2015 con la pubblicazione del Bando, per l’acquisto dei diritti di superficie che equivalgono di fatto ad una vendita del lungomare e non ad un semplice affitto del suolo pubblico che sarebbe naturalmente molto inferiore, ai quali poi devono aggiungere i costi di esecuzione dei loro progetti che sono per lo più bar, ristoranti, negozi”. Secondo Renzi e Mussoni è poi “preoccupante che l’Amministrazione Comunale dinnanzi al defilarsi nella “negoziazione” delle manifestazioni d’interesse classificate come “strategiche”, cioè pienamente conformi alle linee guida del Parco del Mare, ora retroceda alle “manifestazioni” d’interesse considerate “adattabili”, cioè parzialmente aderenti alle linee guida, solo per “fare cassa”.”

Ne hanno anche per il consulente. “l’arch. paesaggista”, che ha l’esclusivo compito della “elaborazione del progetto definitivo ed esecutivo delle opere paesaggistico/architettoniche (opere a verde pubblico, piste ciclabili e pedonali, opere di arredo)” e considerato che i tempi “previsti nel Bando per la presentazione dei progetti definitivi sono di 6 mesi e per i progetti esecutivi di 4 mesi, ai quali vanno aggiunti altri 6 mesi per l’affidamento, tramite gara d’appalto, dell’incarico per l’esecuzione lavori, è fisicamente impossibile che le opere possano essere ultimate entro il 2019. Sarebbe auspicabile che il Sindaco si rendesse conto della paralisi totale del procedimento in cui si trova il suo cosiddetto Parco del Mare e della irrazionalità di un progetto che con le sue “dune di cemento armato” non permette la vista della spiaggia e del mare e non consente la riqualificazione fondamentale del lungomare, tanto attesa dalla città”.

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