Ponte Tiberio: per la passerella galleggiante serve un piano di protezione civile

Ponte Tiberio: per la passerella galleggiante serve un piano di protezione civile

E' una delle prescrizioni imposte dall'Autorità di bacino perché in caso di piena la passerella dovrà sganciarsi. "Eventuali danni a terzi o a cose dovuti a mal funzionamenti-cedimenti delle opere saranno a carico del concessionario" (ovvero del Comune).

Non è davvero senza impatto il progetto che il Comune di Rimini sta realizzando a monte e a valle del ponte di Tiberio. In questo secondo caso anche con modifiche alla viabilità che stanno creando notevoli disagi e che cadono nel periodo dell’anno meno indicato. Sta di fatto che il servizio Difesa del suolo e autorità di bacino ha rilasciato il nulla-osta idraulico ma con una serie di prescrizioni impegnative, in particolare sul comparto 4. Oltre alla nomina di un tecnico abilitato nel ruolo di direttore lavori, i punti salienti sono tre. “Tenuto conto che le lavorazioni si svolgeranno all’interno dell’alveo di un corso d’acqua, è necessario che la ditta esecutrice dei lavori attui l’immediato allontanamento di persone, mezzi e attrezzature in caso di emissione da parte di Arpae Emilia Romagna del bollettino di vigilanza idrogeologica-avviso di criticità”. Dovrà essere garantito “il normale deflusso delle acque, anche in caso di piene improvvise, adottando tutti gli accorgimenti necessari per evitare danni a cose e persone”. Ma l’aspetto più rilevante, e che fa comprendere come il progetto vada ad incidere su equilibri molto delicati, è il seguente: “Il Comune dovrà predisporre una sezione specifica del piano di protezione civile del Comune, nella quale siano individuati i responsabili e gli operatori e sia esplicitata almeno la procedura di sgancio del pontile galleggiante e di gestione delle rampe mobili”.

Proseguono anche i lavori nel comparto 3

Non solo. Questa procedura “dovrà contemplare le verifiche periodiche finalizzate al buon funzionamento degli organi di sgancio e delle relative procedure di gestione, anche in assenza di fenomeni alluvionali, per monitorare la funzionalità dell’opera e la verifica dei dispositivi di sicurezza. La sezione del piano dovrà inoltre gestire i rischi residui e comunque indotti dalle opere”.
L’autorità di bacino chiarisce anche l’aspetto delle responsabilità, tutte in capo al Comune di Rimini “sia durante la fase esecutiva che a lavori ultimati”, manutenzioni successive comprese. “Eventuali danni a terzi o a cose dovuti a mal funzionamenti-cedimenti delle opere saranno a carico del concessionario” (ovvero del Comune).

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