Scade domani il termine per mettersi in regola sui vaccini, Rimini all’ultimo posto in regione

Scade domani il termine per mettersi in regola sui vaccini, Rimini all’ultimo posto in regione

E' stato prorogato di due giorni (tenendo conto del weekend) il termine del 10 marzo fissato per legge per presentare alle scuole e ai servizi educativi 0-6 anni le certificazioni che attestano l’avvenuta vaccinazione (per i vaccini obbligatori) o per fissare un appuntamento all'Azienda sanitaria locale. La copertura a Rimini è ancora al di sotto della soglia del 95%.

L’amministrazione comunale di Rimini ha prorogato ad oggi il termine per mettersi in regola con le norme sui vaccini, ovvero per presentare alle scuole e ai servizi educativi 0-6 anni, le certificazioni che attestano l’avvenuta vaccinazione per i vaccini obbligatori o per fissare un appuntamento all’Azienda sanitaria locale. E’ stato concesso un giorno in più visto che il 10 marzo (scadenza fissata per legge), cadeva di sabato, giorno di chiusura delle scuole comunali.
Da domani dunque partiranno le verifiche, e per chi non dovesse essere in regola né con l’avvenuta vaccinazione, né con la prenotazione della stessa, sarà avviato l’iter previsto dalla normativa regionale e nazionale”, fanno sapere dal Comune.

“Il nostro intento come Amministrazione comunale è quello di muoverci nel rispetto delle leggi regionali e nazionali”, commenta l’assessore ai servizi educativi, Mattia Morolli. “La stragrande maggioranza delle famiglie ha dato risposta al dettato della nuova legge vaccinando (e infatti in poco più di sei mesi la soglia delle vaccinazioni in provincia di Rimini si è elevata di quasi 10 punti percentuali, superando il 93%), o prenotando le visite, per i loro figli. L’intento non è certo quello di danneggiare nessuno, ma il nostro dovere è quello di applicare le leggi, anche nel rispetto di chi, la maggioranza, ha meritoriamente compiuto un percorso di messa in regola, indicato dalle leggi. Nei prossimi giorni, previa verifica, partiranno i contatti con le famiglie non in regola per verificare caso per caso e stabilire l’avvio o meno del processo sanzionatorio”.

Ma la percentuale del 93,2% di Rimini per quanto riguarda i vaccini obbligatori secondo la legge regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) è la più bassa di tutta la regione, che supera il 97%. Cominciamo dalla Romagna, che ha una media del 95,8%: Cesena si colloca al 95,5%, Forlì al 96,4%, Ravenna addirittura al 98%. E anche se si guarda al resto dell’Emilia Romagna il quadro pone Rimini fanalino di coda. Piacenza 97%, Parma 98,6%, Reggio Emilia 96,2%, Modena 96,7%, Bologna 98,1%, Imola 98,4%, Ferrara 98,8%.

E’ vero che Rimini ha aumentato la copertura vaccinale di 9 punti percentuali negli ultimi mesi ma resta ancora sotto la quota di sicurezza del 95%. Bisognerà attendere i prossimi giorni per capire quanti hanno deciso di mettersi in regola e se la “resistenza” ai vaccini sia una caratteristica radicata nel territorio riminese. Dopo di che bisognerà chiedersi se la politica di attacco messa in atto dal Comune di Rimini (fino all’esposto in Procura contro le campagne di comunicazione free vax) sia l’arma migliore o se sia meglio cambiare strada.

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