Acquarena: Gnassi e Brasini “sparano” a Camporesi ma abbattono Ravaioli e Melucci

Acquarena: Gnassi e Brasini “sparano” a Camporesi ma abbattono Ravaioli e Melucci

In un consiglio comunale molto riscaldato dal confronto relativo alle nuove mosse che riguardano il sistema fieristico-congressuale, il dibattito è caduto sull'area ex Fiera e in particolare sulla previsione dell'Auditorium e sulla colata di cemento. Leggete qua com'è andata a finire.

Scontro aperto e durissimo ieri sera in consiglio comunale sul terzo punto caldo all’ordine del giorno (dopo il quale tutti a casa), ovvero il quarto supplemento all’accordo per la realizzazione del nuovo centro congressi di Rimini. Da una parte Obiettivo civico, che ha sparato a pallettoni contro la delibera in votazione (approvata con 21 favorevoli e 9 contrari), e dall’altra l’assessore Brasini e il sindaco Gnassi, mentre i consiglieri di maggioranza hanno fatto scena mutissima (forse non avevano studiato). Torneremo sul tema. Ma la chicca che assume priorità è stata un’altra e ha riguardato un argomento chiamato in ballo di rimbalzo, come si suol dire: Acquarena. Il prima e il dopo. Quello che è stato combinato sotto il regno di Ravaioli e Melucci e le mirabilia di Gnassi & C.
Perché una chicca? Camporesi, all’interno di un lungo ragionamento, ha fatto notare che l’area ex Fiera prevedeva “un Auditorium e non un supermercato e 14 palazzine”, e che “Gnassi ha dovuto accettare l’aiuto di una coop per soccorrere i debiti del Palacongressi con una bella operazione di speculazione immobiliare, il tutto per mantenere le natiche presidenziali del dottor Cagnoni al loro posto”; aggiungendo, “ma è una mera congettura” – ha premesso – “che in questo momento agli abitanti del V Peep sia sostanzialmente impedito di risolvere la questione degli oneri per il riscatto del diritto di proprietà in modo semplicemente sensato, per evitare che possano immettere celermente sul mercato le loro abitazioni, rendendo meno appetibili quelle di Acquarena e abbassando così i guadagni del costruttore…”
Una serie di coltelli da lancio infilati, siori e siori, non intorno al corpo ruotante del sindaco, ma nella carne viva del primo cittadino. Il quale ha quindi preso la parola e ne ha date di sciabolate all’indirizzo di Camporesi, ma ha finito col fare a pezzi parte delle scelte che la giunta Ravaioli & Melucci aveva programmato sull’area della ex Fiera, colpendo pure la Fondazione e Cagnoni. Gnassi ha sostenuto che la messa a bando di quell’area da parte dell’amministrazione precedente alla sua, non è mai andata in porto, e che Acquarena con annessi e connessi è un progetto notevolmente migliorativo rispetto a quello che in via della Fiera era stato ipotizzato dai suoi predecessori, ovvero “9 mila metri quadrati di residenziale, 6 mila di Auditorium, più un contributo a fondo perduto di 3,6 milioni di euro alla Fondazione Carim”. Noi, ha detto Gnassi, difendendo la sua politica del “riuso” (così l’ha definita), “abbiamo ridotto i volumi di 165 mila metri cubi (-68% rispetto alle previsioni precedenti)”. Trovando la quadra in poco tempo (questo lo aggiungiamo noi ma sarebbe filato benissimo nel ragionamento del sindaco).
Fu uno dei primi grossi nodi che si trovò davanti il sindaco Ravaioli, perché è dai primi anni 2000 che Cagnoni punta al nuovo Palacongressi e, insieme alla Fondazione Carim, all’Auditorium (oltre che ad un centro direzionale), per creare un contenitore per la musica sinfonica in grado di ospitare degnamente la Sagra Malatestiana. Nel 2005 arrivò l’accordo di programma sottoscritto tra Comune, Provincia, Camera di commercio e Fiera, comprendente Palas, Auditorium e centro direzionale, nel 2007 una variante con cambio di destinazione d’uso da direzionale a residenziale. Poi nacque il laghetto artificiale, poi altri accordi aggiuntivi … Nel 2011 l’inaugurazione del Palas (resta una paurosa causa in corso fra – per farla breve – Fiera e Cofely, ovvero il general contractor, ma questo è un altro discorso). Si erano persi per strada l’Auditorium (con la Fondazione che si era sfilata) e il residenziale. Via Ravaioli e Melucci, a Palazzo Garampi si è insediato Gnassi e il progetto è radicalmente cambiato. Fortuna che siamo arrivati noi, ha sostanzialmente affermato ieri l’assessore Brasini, in questo caso ancora più esplicito di Gnassi: la previsione dell’Auditorium, ha detto, era “sbagliata” e costosa (10 milioni di euro). “Noi l’abbiamo stralciata e convertita in un impianto del nuoto che costa molto meno e avrà una fruizione molto superiore rispetto all’Auditorium, che i fatti hanno dimostrato essere ricollocabile meglio nel Palas, dotato di un’acustica di livello internazionale”. Una “scelta intelligente”, ha concluso Brasini, e in più “una riduzione di metri cubi e superfici”. Se questa è la scelta intelligente, la precedente come la vogliamo definire? Vedere alla voce sinonimi e contrari.

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