Aeroclub: è una questione di Stato

Aeroclub: è una questione di Stato

Alla replica di Airiminum risponde oggi il presidente dell'Aeroclub con l'intervento che pubblichiamo. Falsetti (nella foto) sostiene che tutto verte sulla porzione di aeroporto affidata alla Repubblica di San Marino.

Rilevo nella replica di Airiminum il solito sistema che contraddistingue questa società di esporre le cose “spacchettandole” (ora va anche di moda il termine…).
La comprensione di un tema tanto complesso non si può dare estrapolando 10 righe da un contesto che assume valore differente se letto integralmente. Ovviamente non è questa la sede per tale disamina, ma cercherò di dare una spiegazione poco “legalese” preferendo quella di sostanza.
Il vulnus è contenuto nell’atto di affidamento che il Ministero dei Trasporti ha siglato con la Repubblica di San Marino, concedendo una porzione di aeroporto ai nostri amici e vicini di casa del Titano con durata quarantennale.
In tale atto viene concordato, fra le altre cose, che i sub concessionari eventualmente presenti in tale area, possano essere rilocati in altro sito con costi a carico di San Marino.
Stante l’obbligo negli aeroporti di riservare un’area adeguata alle esigenze di Aero Club, San Marino, per avere l’area completamente libera, avrebbe dovuto quindi rilocare la nostra attività presso le aree gestite da Airiminum assorbendone completamente i costi.
Se ciò fosse avvenuto, l’Aero Club sarebbe oggi in balia di Airiminum poiché il Gestore avrebbe rilevato i diritti, oggi di ENAC, dei danti causa, come appunto stabilito dalla convenzione.
Per nostra fortuna e purtroppo per Airiminum, San Marino sulla base di un semplice conto economico, prese atto che l’operazione di rilocazione del nostro Club avrebbe avuto costi per nulla trascurabili e decise che, fino a quando non ci fosse stato un piano di dettaglio operativo per lo sfruttamento di tali sue aree, lasciare l’Aero Club dove è rappresentava senza dubbio la migliore scelta da fare nel pieno rispetto di una oculata gestione del denaro pubblico. Questa scelta è stata assunta dallo Stato di San Marino di concerto con la società che ha delegato a tutelare gli interessi aeronautici della Repubblica, con l’Aero Club di San Marino, Ente con il quale noi abbiamo un consolidato e amichevole rapporto praticamente da sempre e naturalmente con noi.
Le pretese del dott. Corbucci pertanto avrebbero un senso solo se il nostro sedime fosse stato rilocato nelle aree di sua competenza, ma così non è e quindi noi continuiamo a pagare i canoni demaniali ad ENAC e ci auguriamo di poter mantenere tale rapporto anche nel proseguo. O semmai dovessimo avere altro riferimento, confidiamo potrà essere lo Stato di San Marino che ha dimostrato di cogliere nella nostra presenza un utile collaboratore a basso costo e non una vacca da mungere come pretenderebbe di trattarci Airiminum.
Tutta la pantomima delle sbarre spostate e rispostate in nome di supposti interessi superiori di sicurezza, altro non si è rivelato che uno strumento di vessazione nei nostri confronti che il dott. Corbucci non accenna ad allentare attaccandosi pretestuosamente alle più svariate cavillosità.
E’ vero, Airiminum ha riposizionato le sbarre là dove erano state messe dalla vecchia Aeradria, peccato che allora furono installate in modo che potessimo gestirle per consentire l’accesso non solo ai soci in possesso di un tesserino, ma anche dei tantissimi avventori occasionali che, è facile immaginare, frequentano il nostro ambiente.
Questa ulteriore presa di posizione del dott. Corbucci è patetica, vorrò proprio vedere cosa farà se alla sbarra si presenterà un Segretario di Stato di San Marino o un qualsiasi cittadino sammarinese che vorrà, a pieno diritto, entrare nella propria area di concessione. Distribuirà qualche decina di migliaia di badge ai cittadini sammarinesi? Insomma, poiché il dott. Corbucci non potrà ottenere da noi denaro che non gli dobbiamo, sembra voglia costringerci a pagare un “dazio” per lasciarci entrare in quella che da decenni è casa nostra.
Se il dott. Corbucci è tanto sicuro delle carte che ritiene probatorie, perché in oltre un anno non si è rivolto ad un tribunale per tutelare i suoi interessi come di norma fa qualsiasi persona civile?
Quando e se un giudice stabilirà che il dott. Corbucci ha ragione toglieremo il disturbo, ma di certo lotteremo per difenderci da quella che consideriamo una vessazione. Vogliamo guardare avanti perseguendo il fine di mantenere in vita un Ente morale che non fa lucro e si onora di formare piloti e quindi svolge un ruolo di rilevante importanza sociale.
Airiminum, infine, in una riunione ufficiale convocata da ENAC ha dovuto incassare una serie di osservazioni tecniche negative al progetto di variante della viabilità, una delle quali proprio relativa all’inosservanza dei nostri diritti e una riferita alla mancanza di coordinamento con lo Stato di San Marino e al suo diritto di occupazione di aree assegnate e consegnate con annessi diritti di libero accesso. Non è un po’ imbarazzante soprattutto nei confronti di uno Stato Estero amico? Se poi tutto questo accade per una sorta di guerra fredda ingaggiata con l’Ente che rappresento, lascio a chi legge trarre le conseguenze che crede.
Qualcuno prima o poi dovrà chiedersi come mai così tanta gente che si avvicina ad Airiminum finisce con il litigare con il suo A.D. o darsela a gambe; i taxisti, gli NCC, gli autonoleggi, i sindacati, più di un giornalista, diversi sub concessionari, dipendenti con incarichi di rilievo che hanno ritenuto di andare altrove, e adesso noi. Francamente riesce difficile credere che siamo tutti matti da legare.

Fabio Falsetti

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