Aeroporto, Capezzone (Fi) chiama in causa Enac e Airiminum

Aeroporto, Capezzone (Fi) chiama in causa Enac e Airiminum

"Quali motivazioni hanno portato Enac a non nominare un suo commissario per la gestione operativa dell'aeroporto, fino all'affidamento della gestione

“Quali motivazioni hanno portato Enac a non nominare un suo commissario per la gestione operativa dell’aeroporto, fino all’affidamento della gestione totale?
Quali iniziative il Ministro intende mettere in campo, nel dovuto rispetto per le prerogative di autonomia di Enac e delle disposizioni vigenti, al fine di riaprire con urgenza l’aeroporto di Rimini anche all’aviazione commerciale?” Lo chiede l’onorevole Daniele Capezzone con una interrogazione a risposta scritta presentata ieri al ministro Maurizio Lupi, che il 17 novembre sarà a Rimini (a giochi ormai fatti). E’ abbastanza paradossale che alcuni parlamentari riminesi se ne siano rimasti in silenzio su questa intricata vicenda e che a porre domande al governo sia un parlamentare eletto nella circoscrizione del Piemonte, che a quanto pare ha raccolto la sollecitazione arrivata da alcuni riminesi (fra i quali Fabio Conti) interessati a far luce sui retroscena, tanti, legati al bando Enac.
Oggi è anche arrivata l’aggiudicazione definitiva ad Airiminum.
Quello di Rimini è il “secondo aeroporto della regione, per numero annuo di passeggeri, dopo quello di Bologna e si colloca tra i primi in Italia grazie, in particolare, al traffico proveniente dalla Russia”, dice Capezzone. “Comune, Provincia di Rimini e regione Emilia Romagna detenevano la maggioranza assoluta del capitale sociale di Aeradria, che dal 1962 al 1997 ha accumulato un avanzo d’esercizio di circa 10 milioni di euro, per poi, nei successivi 15 anni, accumulare un debito di circa 58 milioni di euro nel 2013, che ha costretto alla consegna dei libri in tribunale”.
Si arriva quindi al ruolo svolto da Enac, partendo dalla ricostruzione dei vari passaggi: “Il 7 maggio 2014 Enac pubblica il «Bando di gara-Settori speciali» per l’affidamento della concessione di gestione totale dell’aeroporto di Rimini. Il termine per la consegna delle offerte veniva fissato per il 14 luglio 2014; il successivo 19 maggio veniva pubblicato il «disciplinare di gara», che definiva la durata trentennale della concessione di gestione totale dello scalo aeroportuale di Rimini, a decorrere dalla data di efficacia del decreto di affidamento della concessione adottato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Il termine previsto per la presentazione delle offerte, inizialmente fissato per 14 giugno 2014, veniva in data 2 luglio riportato al 14 luglio, come da bando di gara; stranamente nel bando di gara, fra i requisiti richiesti ai fini del punteggio non è stata inserita l’«esperienza aeroportuale»; il 18 luglio, la commissione di gara, nominata con provvedimento del direttore generale dell’Enac, ha indetto una seduta pubblica per l’apertura delle buste, alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei quattro raggruppamenti/imprese che avevano presentato un’offerta. I lavori della commissione si sono svolti in seduta riservata il 24 luglio e in seduta pubblica il 30 luglio; al termine della procedura concorsuale, la società AiRiminum, una cordata di imprenditori locali guidati da un commercialista, è risultata vincitrice della gara con il massimo punteggio previsto”.
Poi Capezzone sottolinea: “Il 13 ottobre in una riunione presso ENAC alla presenza del prefetto di Rimini, del curatore fallimentare e dei rappresentanti di AiRiminum, l’ente dell’aviazione civile ha inizialmente proposto la nomina di un suo commissario per la gestione della fase transitoria (due/tre mesi) e ha chiesto alla società vincitrice di accollarsi le spese di gestione fino all’assegnazione definitiva, prevista per il 6 novembre. Dieci giorni dopo Enac ritirava la proposta fatta, in quanto il tribunale non ha concesso un’ulteriore proroga del curatore fallimentare; Enac e il prefetto di Rimini hanno quindi comunicato la chiusura ai voli commerciali dello scalo romagnolo a partire dal 1o novembre 2014, per permettere alla cordata AiRiminum di subentrare ad Aeradria. Da novembre, i voli sono stati spostati all’aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona”.
Quindi il declassamento dell’aeroporto «Fellini» a scalo minore e la ripresa del traffico aereo ai soli voli dell’aviazione generale (aerei con peso massimo inferiore alle 6 tonnellate; non più di 10 persone trasportate) e aerotaxi “che, tuttavia, risultano essere insignificanti per l’aeroporto di Rimini (il traffico nel 2013 per queste tipologie ha registrato 570 passeggeri in arrivo)”.
Sull’esito del bando di gara, aggiunge l’esponente di Fi, “si apre ora anche la probabile fase dei ricorsi al giudice amministrativo da parte delle società sconfitte (Novaport Italia, Sovereign Group e Consorzio sviluppo aeroporto). Il 3 novembre, infatti, Enac ha loro inviato una parte degli atti del concorso, che sono ora al vaglio dei legali per verificare se vi siano i presupposti giuridici per eventuali contenziosi. Secondo due gruppi sarebbero, infatti, numerose le irregolarità, a partire dal deposito della cauzione al momento della presentazione delle offerte (non firmato da AiRiminum), per arrivare alle modalità del sopralluogo, obbligo di legge per evitare contestazioni sul bene oggetto del bando di gara; ulteriori chiarimenti si stanno attendendo anche in merito all’aumento di capitale da parte di AiRiminum, che doveva essere completato entro il 30 ottobre 2014. La cordata sostiene di aver versato per intero la quota di 3 milioni e 98 mila euro e che un disguido burocratico avrebbe bloccato la comunicazione ad ENAC;
l’apertura di contenziosi dinnanzi al TAR causerebbe un inevitabile prolungamento del blocco della normale attività aeroportuale ben oltre i due/tre mesi preventivati, con il rischio di compromettere, in un periodo di crisi, l’economia di un’area come quella riminese, per il cui comparto turistico l’aeroporto rimane un’infrastruttura strategica”.
Quindi Capezzone chiede al ministro Lupi “se sia a conoscenza delle motivazioni che hanno portato Enac a non applicare prima della definitiva cessazione della gestione commissariale, quanto previsto dall’articolo 13 (revoca e decadenza) del decreto 12 novembre 1997, n. 521, e/o dall’articolo 15 dello schema di convenzione (già operante in altri scali) «Revoca per sopraggiunte ragioni d’interesse pubblico» per proporre la nomina di un suo commissario per la gestione operativa dell’aeroporto, fino all’affidamento della gestione totale”, e anche “quali iniziative il Ministro intenda mettere in campo, nel dovuto rispetto per le prerogative di autonomia di Enac e delle disposizioni vigenti, al fine di riaprire con urgenza l’aeroporto di Rimini anche all’aviazione commerciale”.

COMMENTI

DISQUS: 0