“Annullare la gara che ha portato alla aggiudicazione ad Airiminum”

“Annullare la gara che ha portato alla aggiudicazione ad Airiminum”

Ad aggiudicazione avvenuta scoppiano le reazioni. Non solo l'interrogazione parlamentare di Capezzone (Fi), ma il Consorzio per lo sviluppo dell'Aerop

Ad aggiudicazione avvenuta scoppiano le reazioni. Non solo l’interrogazione parlamentare di Capezzone (Fi), ma il Consorzio per lo sviluppo dell’Aeroporto di Rimini San Marino chiede l’annullamento della gara stessa.
“Si è venuti a conoscenza che oggi è stata formalizzata da ENAC l’aggiudicazione definitiva della gara per la concessione per l’aeroporto di Rimini ad Airiminum 2014 srl, pertanto il Consorzio ritiene necessario rendere pubblici alcuni stralci della lettera riservata, inviata ad Enac il 10 novembre scorso per “rappresentare le numerose e gravi problematiche afferenti la procedura di gara, allo scopo di chiedere ad Enac di procedere, in via di autotutela, all’annullamento della gara stessa (ai sensi dell’art 21- nonies l. 241/1990)”.
Infatti, spiega il Consorzio, “secondo un’analisi dettagliata effettuata dallo scrivente RTI, diversi sono gli aspetti che potrebbero rendere, come di fatto rendono, la gara, affetta da vizi di legittimità e per più profili censurabile, e dunque esposta ad interventi delle magistrature preposte, e volta a volta competenti.
Tali circostanze rappresentano, nel loro insieme, oggettivamente un elevato rischio di sospensione e successivo annullamento degli atti della procedura di gara, ed anche e comunque di situazioni tali da determinare il blocco “sine die” della operatività dell’aeroporto di Rimini; circostanza, quest’ultima, che arrecherebbe gravi danni per l’economia del territorio interessato”.
Per evitare il rischio, assai concreto, di interventi sospensivi da parte dei diversi gradi della magistratura amministrativa, con le conseguenze paventate, il Consorzio aveva chiesto ad Enac di annullare la gara, per poterla evidentemente indire rapidamente e nuovamente su basi più solide.
“Aspetto fondamentale di criticità ed illegittimità è dato dall’assenza di CIG (Codice Identificativo Gara), circostanza che mina la validità dell’intera procedura”, aggiunge. “Occorre infatti evidenziare che l’obbligo di indicazione del Codice Identificativo della Gara grava in capo alla Stazione Appaltante, anche nel caso di Ente pubblico non economico, come nel caso di Enac ( Art.1 D.Lgs 250/1997), e conseguentemente tale Codice va indicato nei documenti di gara”.
A supporto il Consorzio cita una sentenza del Consiglio di Stato e determinazioni della Autorità di vigilanza dei contratti pubblici (oggi Autorità nazionale anticorruzione) secondo cui “la richiesta del CIG è obbligatoria per tutte le fattispecie contrattuali di cui al Codice dei contratti, indipendentemente dalla procedura di scelta del contraente adottata e dall’importo del contratto”.
La conclusione del Consorzio è perentoria: “Il fatto che nella procedura in esame manchi del tutto l’indicazione del CIG, è un fatto che non trova spiegazione, considerando – tra l’altro – che in una recente procedura, analoga alla presente, relativa all’aeroporto di Forlì (Bando ancora presente nel portale dell’Ente), lo stesso Enac aveva invece correttamente redatto Bando e disciplinare con l’indicazione del codice CIG. Atteso che non vi sono, ad oggi, presupposti normativi che possano esimere Enac dal rispetto di tali prescrizioni, si potrebbe essere indotti a considerare l’ipotesi che non ci si trovi di fronte a mera, per quanto grave, negligente omissione. E ciò appare inquietante in presenza di almeno un partecipante, la società vincitrice della gara, che sembra essere collegata ad un soggetto, che ha trascorsi giudiziari assai rilevanti per reati di criminalità finanziaria a livello nazionale ed internazionale”. Un tasto, quest’ultimo, che il Consorzio torna a battere nonostante le smentite di Airiminum.

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