“Casa delle associazioni” all’ex Seminario, i volontari parlano di “diktat”

“Casa delle associazioni” all’ex Seminario, i volontari parlano di “diktat”

La collocazione della Casa delle associazioni nell'ex Seminario, in via Covignano, incontra resistenze e non tutti sono d'accordo di traslocare. La gi

La collocazione della Casa delle associazioni nell’ex Seminario, in via Covignano, incontra resistenze e non tutti sono d’accordo di traslocare. La giunta ha appena approvato la delibera che ratifica lo spostamento da via IV Novembre (locali della Diocesi) al quarto piano dell’ex seminario vescovile, dove, ha annunciato il Comune, “saranno trasferite tutte le associazioni presenti nei precedenti 23 spazi della vecchia sede” a due passi dal Duomo.
Il vicesindaco con delega alla protezione sociale, Gloria Lisi, si è lanciata in dichiarazioni che pare non descrivano il punto di vista di tutte le associazioni, un po’ costrette ad accettare la decisione di Palazzo Garampi: “La nuova sede risponde a pieno alle nuove esigenze del sociale riminese. In primis perché la nuova struttura rappresenta un miglioramento logistico e spaziale non indifferente; la dotazione di parcheggi, la maggiorazione degli spazi disponibili, la possibilità per chi svolge anche attività formativa di interagire con il polo scolastico Marvelli, ma anche una gradevolezza estetica ed ambientale di livello, con i  600 alberi del bellissimo parco in cui sono inseriti gli spazi. Non solo, da anni gli spazi della precedente sede erano bloccati, rendendo impossibile l’ingresso di nuove associazioni, mentre con l’istruttoria pubblica di prossima pubblicazione andremo ad incrementare i soggetti beneficiari”. Così il vicesindaco.
Lo spazio messo a disposizione gratuitamente e le utenze (luce, gas, acqua e rifiuti) pagate dal Comune sono richiami allettanti. Così come la necessità per il Comune di tagliare spese come l’affitto pagato alla Diocesi (pare 120 mila euro) per la sede di via Iv Novembre. Ma nonostante questo c’è chi preferirebbe non spostarsi dal centro storico.
Volontarimini effettuerà il trasloco in via Covignano dal 9 al 12 dicembre (e in quei giorni gli uffici resteranno chiusi) e “dal 15 l’attività riprenderà nei nuovi locali”. Ma non nasconde alcuni mal di pancia in una lettera della presidente Ciavatta rivolta alle associazioni del volontariato: “Come Consiglio direttivo abbiamo iniziato ufficialmente il nostro mandato il 5 giugno 2014. Subito ci siamo trovati ad affrontare una questione spinosa come quella del cambio sede, che si era aperta ufficialmente il 5 aprile 2014, quando il Comune di Rimini ha comunicato alle organizzazioni ospiti della Casa delle Associazioni G. Bracconi, sita in via IV novembre 21 a Rimini, l’esigenza di interrompere il contratto di locazione con la curia. Purtroppo ci sono state richieste delle risposte immediate in relazione agli spazi alternativi messi a disposizione dal Comune (ex seminario), altrimenti destinati ad altre associazioni. Ciò nonostante abbiamo provato in questi pochi giorni a trovare altre sedi che potessero soddisfare le esigenze delle associazioni e di Volontarimini come quella già proposta dalla Banca Carim. I tempi compressi non ci hanno permesso di portare avanti un iter condiviso, abbiamo quindi cercato di decidere per il meglio sulla base delle motivazioni che vi riporteremo, consapevoli di non riuscire ad accontentare tutte le esigenze”. Alla fine, dopo avere analizzato pro e contro, la scelta, seppure un po’ controvoglia, è caduta sulla soluzione dettata dal Comune. “Come ogni scelta implica, siamo consapevoli che questa decisione non soddisferà tutte le esigenze. Ciò nonostante siamo convinti di avere propeso per il meglio”.
Però lo scorso luglio tre consiglieri di Volontarimini si sono chiaramente espressi contro il trasferimento ed anche l’Università della Terza Età non vede di buon occhio il cambio. Altri hanno puntato i piedi e chiesto un confronto interno. Alcuni consiglieri di Volontarimini, ad esempio, avrebbero preferito il locale della filiale Carim (non più operativa) sulla vecchia circonvallazione, all’altezza del Castello, che la banca concedeva in comodato gratuito, anche se sarebbero rimaste da coprire le spese per le utenze. Ed hanno contestato la decisione di adeguarsi alla volontà del Comune, sostenendo che “non è vero che la proposta della Amministrazione Comunale sia stata accolta con entusiasmo dalle associazioni della Casa delle Associazioni: molte in privato hanno espresso grandi perplessità, ma ovviamente di fronte ad una proposta prendere o lasciare la maggior parte ha sottostato al diktat; se erano perplesse associazioni che al massimo si riuniscono una o due volte alla settimana tanto più un Csv che è aperto al pubblico tutti i giorni per diverse ore e deve garantire la massima fruibilità da parte dell’utenza; la stessa presunta urgenza manifestata dalla Amministrazione nei confronti del Csv è parsa subito molto strumentale e finalizzata a far accettare alle associazioni una proposta che presentava non poche problematiche”. Aggiungendo che “la maggior parte della Associazioni gravita sul capoluogo e pertanto è opportuno mantenere la sede in città per una migliore fruibilità dei servizi”, tanto da ritenere che sarebbe meglio rimanere in centro anche a costo di sobbarcarsi la spesa per le utenze, “sostenibile e giustificata da una migliore fruibilità.”

COMMENTI

DISQUS: 0