"Airiminum non ha versato il capitale sociale previsto dal bando Enac, pari a 3.098.741 euro, il minimo per una società che voglia andare a gestire un
“Airiminum non ha versato il capitale sociale previsto dal bando Enac, pari a 3.098.741 euro, il minimo per una società che voglia andare a gestire un aeroporto internazionale. Da una visura che ho fatto risulta che hanno versato solo 913.750 euro”. E ha rincarato: “Un aeroporto senza la competenza e senza i soldi nel 2014 non si gestisce”. Andrea Del Vecchio, Novaport, continua a tenere gli occhi puntati sulla operazione “Fellini” e anche nel dibattito in onda nel programma “Indaco” di Rtv, è andato all’attacco.
Per Airiminum ha risposto via telefono Massimo Gottifredi: “Le cose sono regolari per quanto previsto dal bando Enac, non mi risulta nessun tipo di difformità”.
Va anzitutto registrato che occorrerà attendere ancora qualche giorno per l’aggiudicazione definitiva, e dunque si andrà oltre la data che era circolata, quella del 6 novembre. A quando? L’ufficio stampa Enac, a domanda diretta di Rimini 2.0, risponde così: “La struttura di riferimento sta predisponendo la proposta di aggiudicazione definitiva alla società AIRiminum che sarà quindi oggetto di un provvedimento a firma del Direttore Generale dell’ENAC. L’iter verrà concluso nel giro di pochi giorni. Successivamente, il provvedimento dell’ENAC verrà inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dell’Economia e Finanza per gli adempimenti di competenza”.
Su cosa fa leva Novaport? Sia nel disciplinare di gara dell’aeroporto “Ridolfi” e sia in quello di Rimini, una condizione indispensabile per ottenere l’aggiudicazione è quella prevista al paragrafo 4: “condizioni di aggiudicazione”. Si legge che “nel termine di 30 giorni dalla richiesta da parte dell’Ente, il concorrente aggiudicatario provvisorio” deve avere, fra le altre cose, “incrementato il capitale sociale sino a euro 3.098.741”.
Airiminum 2014 srl il 28 ottobre ha deliberato l’aumento a pagamento alla pari del capitale sociale da euro 120 mila a 12 milioni, trasferito la sede legale presso l’aeroporto di Miramare e adotatto un nuovo statuto. Da una semplice visura camerale, alla quale ha fatto riferimento Del Vecchio, risulta quindi un capitale deliberato di 12 milioni di euro, ma sottoscritto di 3.105.000 e versato di 913.750.
Nell’atto notarile relativo al verbale dell’assemblea di Airiminum, sull’aumento di capitale si legge: “delibera: di approvare la situazione patrimoniale della società alla data odierna e udito l’esposto del presidente, di aumentare a pagamento alla pari il capitale sociale di euro 11.880.000 portandolo quindi da euro 120 mila ad euro 12 milioni. Detto aumento dovrà essere sottoscritto entro il 30 ottobre 2016 ed è scindibile e quindi, alla scadenza del termine di sottoscrizione, si considererà aumentato di un importo pari alle sottoscrizioni raccolte; la scindibilità dell’aumento è progressiva e pertanto, ai fini dell’aumento e dell’acquisto dei diritti sociali da parte del sottoscrittore, le singole sottoscrizioni avranno efficacia immediata, anche se ancora pendente il termine finale di sottoscrizione. L’aumento è riservato al socio fondatore, società Armonie srl, che potrà esercitare il diritto di sottoscriverlo, anche in più volte, fino al termine di scadenza dell’aumento stesso fissato al 30 ottobre 2016, con possibilità per lo stesso di cedere liberamente il diritto di sottoscrizione o di rinunciarvi, totalmente o parzialmente: l’organo amministrativo, a seguito di rinuncia, totale o parziale, al diritto di sottoscrizione da parte del socio fondatore ed in proporzione alla rinuncia stessa, potrà collocare la parte di aumento da esso rinunciata presso altri soci e/o terzi, a sua discrezione”.
Il 6 ottobre Enac ha chiesto ad Airiminum di ottemperare entro 30 giorni, al disciplinare di gara e in particolare di incrementare il capitale sociale ad un valore non inferiore a euro 3.098.741. Il dubbio nasce sul come interpretare l’incremento. Una risposta si trova sullo stesso sito Enac. Ad uno specifico quesito posto per il bando di Forlì, il responsabile unico del procedimento (Enac) ha risposto che “ai fini dell’ammissione alla procedura sarà preso in considerazione il capitale sociale sottoscritto”, ma “ai fini della concessione di gestione totale, il capitale sociale di euro 3.098.741,00 richiesto all’aggiudicatario dovrà essere interamente versato”.
E’ su questo che poggia la dichiarazione di Novaport fatta negli studi televisivi di Rtv e che adombra una presunta irregolarità. Ma bisognerà attendere la pronuncia di Enac.
Del Vecchio si è espresso anche su un eventuale ricorso: “Venerdì (31 ottobre, ndr) ho avuto le carte, dopo due solleciti e due diffide, le stiamo studiando e poi vedremo”.
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