La lunga nota con la quale la società di gestione del "Fellini" replica ad alcuni politici.
AIRiminum 2014, società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino “Federico Fellini”, in seguito ad articoli di stampa che riportano dichiarazioni false di alcuni esponenti politici locali, si trova ancora una volta costretta ad intervenire per fare delle precisazioni e chiarezza circa i ruoli dei vari soggetti in causa.
La materia riguardante le concessioni aeroportuali, va innanzitutto precisato, non rientra nel perimetro delle Regioni ma è di competenza esclusiva dell’ENAC, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Tali soggetti si sono già espressi verso AIRiminum 2014 in sede di gara (conferendo alla nostra proposta il massimo dei voti), nel processo amministrativo finalizzato al rilascio del decreto interministeriale MIT-MEF con un parere favorevole da parte di entrambi i Ministeri e con una relazione positiva da parte dell’ENAC circa la dimensione patrimoniale societaria e il coefficiente di solvibilità.
Ai Consiglieri Pruccoli del Partito Democratico e Sensoli del Movimento 5 Stelle va precisato – o forse insegnato – che non rientra nei loro ruoli istituzionali entrare nel merito di scelte gestionali di una società privata, e che AIRiminum 2014 non intende tornare a precedenti stagioni non fortunate segnate dall’interventismo della politica. Più precisamente, la società vuole sottolineare quanto segue:
il numero dei passeggeri portati a Rimini da AIRiminum 2014 dal primo aprile 2014 al 31 maggio 2017 (26 mesi) è complessivamente pari a 464.688 unità, che hanno generato:
per le casse pubbliche più di EUR 3,8 milioni (considerando l’addizionale comunale di EUR 6,5 a passeggero e circa EUR 10 a passeggero come tassa di soggiorno: dati certificati dai vari operatori del territorio);
per le casse private lasciamo fare al Consigliere Pruccoli i conti, considerando che la stime della Provincia di Rimini asserivano che a fronte di un volume di passeggeri di 750 mila unità l’indotto per il territorio era di circa EUR 800 milioni;
l’incremento reale del numero dei passeggeri nel 2017 sarà di 300 mila unità dallo zero in cui AIRiminum 2014 ha trovato l’aeroporto, dopo che le note vicende della precedente gestione, di fatto, lo avevano fatto morire (è bene ricordare che il secondo soggetto classificato nella gara ENAC vinta da AIRiminum 2014 era risultato Halcombe, il quale si era aggiudicato la gara dell’aeroporto di Forlì, ed era molto criticato dalla Consigliera Sensoli);
il numero dei dipendenti (81 fino qualche giorno fa più le tre nuove risorse assunte questa settimana) e i relativi contratti sono quelli adeguati al livello di traffico aereo e consentiti dalla legge.
Ci spiace osservare come in altre città vicine, Forlì e Ancona – in cui la situazione dei rispettivi scali è al momento molto più problematica di Rimini -, le forze politiche responsabili siano alla ricerca di imprenditori privati, nel primo caso per riaprire l’aeroporto e nel secondo per garantire la continuità. A Rimini il soggetto privato è arrivato da due anni, ma al momento non solo è lasciato isolato dalle istituzioni locali, ma addirittura è bersaglio di dichiarazioni false e non rispondenti alla realtà da parte di soggetti con cariche politiche.
In particolare la Consigliera Sensoli, anziché riconoscere alla nuova gestione la capacità di far rinascere lo scalo in solo due anni, si è scagliata contro AIRiminum 2014 fin dall’inizio in una lotta che gli ha garantito visibilità, probabilmente istruita da redattori di testi interessati ad altre logiche economiche collegate alla precedente situazione. Stesse logiche che probabilmente hanno spinto il Consigliere Pruccoli a fare delle dichiarazioni false e destituite di alcun fondamento riguardo l’assenza di servizi adeguati all’interno dello scalo, facendo proprio quanto redatto dalla Sensoli. Invitiamo il Consigliere Pruccoli a verificare di persona la situazione dello scalo, in quanto se lo avesse fatto prima non si sarebbe esposto con dichiarazioni così grossolane.
Con riferimento invece alle errate dichiarazioni circa una cessazione del rapporto per un incremento esagerato dei canoni a cui il Consigliere Pruccoli fa riferimento, espresse più volte sulla stampa dal precedente sub-concessionario che per 40 anni ha gestito circa l’80% delle attività commerciali (ci risulta senza mai dover vincere un bando), va precisato che la scelta di interrompere il rapporto con Air Coop (che ha partecipato alla gara in ATI con Halcombe) è motivata dal fatto che nei 10 mesi del 2016 gli incassi dichiarati sono stati pari in media a EUR 6,5 a passeggero contro i EUR 25 circa registrati in questi primi 5 mesi dalla nuova gestione per le stesse attività.
Per quanto riguarda le dichiarazioni dell’Onorevole Sarti, va ricordato che le stesse dichiarazioni riguardanti le zona d’ombra erano state fatte a settembre 2015 in un’interpellanza parlamentare a cui il Governo Italiano ha dato pronta e dettagliata risposta. Dopo circa 18 mesi l’Onorevole ritorna a cavalcare una battaglia senza senso, in Commissione Antimafia (a cui noi ci riserviamo di scrivere una lettera dettagliata), sollevando delle zone d’ombra nella compagine societaria che non esistevano prima e a maggior ragione ora, dove circa l’82% dell’azionariato fa capo direttamente a società di riferimento a Leonardo Corbucci, le quali da circa tre anni ormai sono ormai soggette a verifiche periodiche da parte di una serie di organismi volti a verificarne la trasparenza, la rispondenza fiscale e la regolarità dei contratti di lavoro subordinato.
AIRiminum 2014 intende querelare quanti, abusando del proprio ruolo istituzionale, danno notizie false e tendenziose rispetto alla società – privata – che gestisce per concessione il “Fellini”. E’ così travisato il ruolo dell’interrogazione da parte dei Consiglieri Regionali (cui ovviamente risponderà l’interrogato, secondo il proprio ruolo e per il ruolo in relazione alla gestione) da poter adire le vie legali da parte di AIRiminum 2014, che è sottoposta ad un previsto e periodico controllo da parte di ENAC, e al quale è sottoposta, nel rispetto della normativa e delle leggi, una società privata. Le affermazioni che precedono gli interrogativi sono valutazioni basate non sulla realtà, peraltro facilmente riscontrabile in quanto documentata e resa pubblica non per obbligo ma per volontà di trasparenza, ma su disinformazione voluta e proposta di cui saranno chiamati a rispondere gli autori.
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