Ancora non basta abbattere alberi?

Ancora non basta abbattere alberi?

«Ci deve essere più rispetto per le piante da parte di amministratori e uffici preposti». La lettera dell'architetto Roberto Mancini.

Ci risiamo. Venerdì 29 aprile sui giornali c’era la notizia dell’abbattimento di un pioppo storico. La scusa degli amministratori e degli uffici comunali: siamo stati “costretti”. Non esiste la costrizione.
Rimini Città d’Arte (associazione del Teatro com’era dov’era) salvò circa dieci anni fa, due tigli di 200 anni sotto l’antica chiesa del Crocifisso, viale Covignano-Via Santa Cristina, vincolati dalla Regione. Società Autostrade doveva realizzare la terza corsia, era prevista una rotatoria. La corsia eseguita, la rotatoria pure e i due tigli salvati, malgrado la benna avesse attaccato già i rami. Mandammo lettere alla società Autostrade, Anas e Soprintendenza. Trovarono l’alternativa. Se ci si applica si trova (est modus in rebus).
Ma c’è un problema di base, di mentalità. Ci deve essere più rispetto per l’albero da parte di amministratori e uffici preposti. Esempio: perché non è stato ripristinato il filare di pini di fianco al Novelli, viale Gioia, via Brighenti, Liceo G. Cesare?
In piazza Malatesta c’è stata la mattanza dei platani, alcuni secolari (130 anni), altri giovani (30 anni). L’ex Sindaco mi aveva garantito di fare il possibile per salvarli (02.06.2020, risposta: “Gentile Arch. Mancini, sono d’accordo con lei; gli alberi di P.zza Malatesta non vanno abbattuti… i tecnici salveranno i platani malati… sono contento per le sollecitazioni a favore della tutela e valorizzazione della storia e della natura di Rimini. Grazie Andrea Gnassi”).
Ha vinto la logica dell’«erano malati». Vado a vedere sullo Zingarelli, sorpresa: malato = degno di cura. Vado con agronomi, biologi, esperti, risposta: dendrochirurgia e potatura intelligente (non da boscaiolo). Quelli storici hanno resistito alle bombe di due guerre mondiali ma non alla mente e alla mano dell’uomo (due autocarri e quattro operai per due giorni è il costo per salvare un albero).
Orrore. Vengo a sapere che esiste un progetto per far passare il TRC (metropolitana di costa) in viale Matteotti, con conseguente taglio dei bellissimi pini. Pini voluti da Porcinai, famoso architetto paesaggista. Suo il progetto del giardino di Largo Vannoni, v.le Tiberio, dove però sono stati abbattuti diversi pini.
Porcinai aveva voluto creare una bellissima isola per richiamare la pineta che a Rimini non esiste. I pini dovevano crescere spontanei e anche storti. Ma tant’è, si osanna Porcinai per i giardini Fellini, Grand Hotel, ma bisogna essere più conseguenti in tutta la città.
Un albero storico è importante, come un edificio storico, un’auto d’epoca, un mobile antico. Anzi di più perché si bada da solo. Non ha bisogno dell’uomo, un uomo di poca cultura che ne ignora il valore. Di poca sensibilità.
Alla fine della fiera, tiriamo le conclusioni. Chi sono le menti pensanti di tanti interventi nella città? Chi sono quelli che ignorano il valore degli alberi storici e secolari? Ma direi di più, il valore dell’albero in sé.

Arch. Roberto Mancini

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