Non ci ammazza nemmeno il coronavirus. Il 15 giugno torneremo allo “standard 2019”: un’estate normale. Parola di Aureliano Bonini. Che prevede solo due giocatori che potrebbero infilarci qualche palla di traverso: il solito meteo e la lontananza della Riviera dal piccolo schermo all'ora in cui gli italiani si siedono a tavola.
Le lodi del mattino lavano via quel velo di tristezza che si è andato depositando sugli occhi di tanti di noi. E stamattina il salmo è stato un balsamo per tutti: “…noi e i turisti italiani potremo contare su prescrizioni leggere e goderci il mix di mare, spiaggia, alloggio e ristorazione, le componenti base della vacanza estiva italiana. Siamo in fase di semi-normalità. Il 3 di giugno faremo un altro passo avanti, il 15 giugno torneremo allo “standard 2019”: un’estate normale con una variabile, il meteo. A noi basta il bimestre luglio-agosto 2020, che – se non piove – diventerà simile a quello del 2019“. E’ fatta. La crisi in Riviera non passa. Lo dice l’Aronne che veglia sulle nostre vacanze ormai dai secoli dei secoli, il fratello di Mosè (Stefano Bonaccini), il “babbo” che ci ha fatto attraversare il nostro mar Rosso di covid19, colui che ha “propiziato l’accordo che salva il bimestre “luglio-agosto” e rende perfetto il nostro modello di vacanza”.
Il nostro Aronne dispensa saggezza antica oggi dalla prima pagina del Carlino. Indica la strada e spara un cazziatone ai soliti “commissari tecnici del turismo” che a Rimini si lamentano sempre, invece di farsi accompagnare per mano da Aronne e Mosè: “Quando a Roma si prendono decisioni il giudizio dei riminesi non si fa attendere: è tutto sbagliato è tutto da rifare, firmato Gino Bartali. Specialmente a Rimini dove ci sono più commissari tecnici del turismo che nel resto del mondo, lo scontento si fa sentire.”
Basta lamenti, ce la sfangheremo anche questa volta. Chi l’ammazza la Riviera? Al comando c’è l’infallibile, basta fidarsi: “…per fortuna c’era una persona più competente a mettere d’accordo 20 staterelli imbizzarriti e a fare ragionare Veneto e Calabria, Toscana e Lazio, Sicilia e Venezia Giulia. Se leggete oggi quei protocolli vi accorgereste che l’amico non scherza e che ha reso accessibile e praticabile il nostro lavoro stagionale. Possiamo chiamarlo confidenzialmente “babbo” grazie alla sua reputazione e competenza”.
C’era uno che faceva arrivare i treni in orario, ma questo nostro presidente riesce a fare molto di più: è un papà amorevole e severo, illuminato e preparato come nessuno mai, che ha salvato le vacanze agli italiani e i fatturati alla Riviera. Accetta una scommessa l’Aronne di Trademark? Forse sì, anche se due variabili potrebbero metterci lo zampino. Da una parte la pioggia, quindi un fattore incontrollabile, legato alle forze imperscrutabili della natura. Dall’altra c’è invece una scelta che rientra nelle piene capacità di Mosè. Leggiamolo dalla voce del salmista: “Ma ora noi e il babbo sappiamo anche che ci serve un avvio di stagione con il tuono. Ci serve la televisione e non vogliamo i surrogati della televisione. Vogliamo che quando gli italiani, nostri amati ospiti, si siedono a tavola e accendono la televisione, vedano Rimini e la Riviera, il mare e la spiaggia con le immagini più suggestive dei giorni migliori. E’ fondamentale essere sugli schermi ogni sera per un paio di settimane. Vogliamo anticipare i telegiornali, qualche secondo prima della sigla. Un’agenzia famosa non dirà mai di spendere il budget per quei costosissimi 15 secondi, ma Rimini – che l’ha già fatto nel 1990 per cancellare le mucillaggini dalla testa della gente e ci è riuscita – Insiste. A chi dice che è tutto cambiato che nulla è come prima rispondo che dopo vent’anni qui non è cambiato nulla, l’offerta è la stessa e noi siamo quelli di prima. Se i soldi per la nostra campagna si trovarono nel 1990 bisogna trovarli anche adesso”. Non quelle televisioncine locali, regionali, a corta gittata. Ma proprio le televisioni grosse grosse, Rai e Mediaset. La televisiun la g’ha paura de nisun. Fatto questo sforzo avremo sanificato anche questa stagione. Se poi non volessimo farci mancare niente, per chiudere il cerchio mancherebbe solo uno di quei sondaggi che già pregustiamo con l’acquolina in bocca: ingressi ai caselli di Rimini nord e sud +5%, arrivi + 1,1%, presenze + 0,5%, qual è la meta desiderata come non mai dagli italiani hic et nunc? Riviera di Rimini. Eccetera eccetera eccetera. La televisiun la t’endormenta cume un cuiun. Grande Bonini, che ci fai vivere e sperare ancora. E che avrai ragione ancora una volta. O almeno lo speriamo con tutto il cuore.
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