Nel nuovo cda cinque della lista 1 (Fondazione) e due della lista 3 (Cassa 1840). Definiti anche i compensi, che aumentano.
Gli uomini di Unindustria non entrano nel nuovo cda di Banca Carim.
Gli eletti sono 5 della lista 1 (Fondazione) e due della lista 3 (Cassa 1840).
Renzo Ticchi entra quindi nel consiglio di amministrazione, segno che l’aggregazione vicina alla Fondazione ha raggiunto lo scopo di “blindare” il risultato a favore di una governance ancora del tutto nell’alveo della Fondazione stessa.
La lista della Fondazione mantiene in consiglio Sido Bondatti, Matteo Guaitoli, Vera Negri Zamagni e aggiunge Patrizia Albano e Fabio Pranzetti, mentre la lista numero 3 inserisce Ticchi e Massimo Giusti, con Paolo Casadio Pirazzoli che sarà il presidente del collegio dei revisori (Mauro Nini e Giuseppe Savioli gli altri due componenti).
Lo scarto fra Unindustria e lista 3 non è stato grande: 10,14% la seconda e 8,56% la prima. Ma nessuno della coalizione che faceva capo agli industriali si andrà a sedere nel cda di banca Carim.
Probabilmente ha giocato anche la scelta del giorno lavorativo nel quale tenere l’assemblea e per molti è stato impossibile partecipare. I soci presenti in assemblea hanno rappresentato il 75,74% del capitale sociale.
“Mancò la fortuna, di certo non l’onore, e se non ci fosse stata la pressante azione “persuasiva” della Fondazione nei confronti dei soci importanti, non si sarebbe arrivati a questo risulato”, dice un socio vicino alla lista 2 “Carim insieme per il futuro”.
Definiti anche i compensi, che aumentano: al presidente Bonfatti 100 mila euro lordi annui, al vicepresidente Guaitoli 60 mila, ai consiglieri 25 mila cadauno. Il collegio sindacale: al presidente 35 mila euro e 22 mila agli effettivi (oltre ad un gettone di presenza di 250 euro a seduta per componente del cda e altrettanto per il collegio sindacale).
“Voglio ringraziare gli azionisti di Banca Carim – commenta il presidente Sido Bonfatti – per la grande partecipazione odierna e al contempo ringraziare gli amministratori e i sindaci uscenti per la dedizione e capacità professionale dimostrata in questi anni di intenso lavoro.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, costituito da esponenti di acclarata professionalità, sarà chiamato a lavorare insieme, in uno scenario economico sempre più complesso, all’insegna del consolidamento e dello sviluppo della Banca. Il nuovo Consiglio continuerà a garantire, con rinnovata attenzione, il sostegno a famiglie e piccole e medie imprese, esprimendo quella vicinanza al Terzo Settore che in questi anni ci ha visto protagonisti, come anche testimoniato dal nostro Bilancio Sociale, oggi distribuito ai Soci. Siamo consapevoli del lavoro certamente impegnativo che ci aspetta, ma la convinzione è che ci riusciremo insieme, nell’interesse della Banca, così da poter soddisfare le aspettative dei Soci e di un territorio che guarda a Carim come punto di riferimento per il suo rilancio economico e sociale”.
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