Categorie fragili “esentate” dalla Tari: l’amministrazione replica ai sindacati

Categorie fragili “esentate” dalla Tari: l’amministrazione replica ai sindacati

Il Comune di Rimini si picca di tutelare al meglio le fasce sociali più deboli e ha mal digerito le critiche piovute dai sindacati. Ecco la replica di palazzo Garampi, che però non assicura che nel 2019 integrerà i 100 mila euro che mancano all'appello. "2,4 milioni di euro complessivamente destinati per agevolazioni, esenzioni e detrazioni sulla Tari".

Bruciano le dichiarazioni delle tre organizzazioni sindacali riminesi sul “finto” bando della Tari, soprattutto perché, secondo l’accusa, a farne le spese sono le categorie socialmente più “deboli”, che invece il Comune di Rimini si picca di tutelare al meglio. La nota diffusa ieri da Cgil, Cisl e Uil svelava un “trucchetto”: le domande pervenute al Comune per l’esenzione della Tari sono state superiori di 100mila euro rispetto al fondo di 135.000 euro destinato da palazzo Garampi a coprire i rimborsi. La coperta è troppo stretta e non basta a fare fronte a tutte le domande. E poi, prima i cittadini devono pagare la tassa e poi presentare istanza per ottenere il rimborso. Ma se il fondo è scarso e non basta a coprire tutte le domande, l’esenzione viene negata. I sindacati chiedono quindi che venga cambiato il meccanismo legato al rimborso ottenuto solo dopo il pagamento, perché “se un cittadino i soldi non li ha come può affrontare un pagamento che neppure sa se gli verrà rimborsato e quando”? E giudicano inaccettabile che il Comune non trovi quei 100mila euro che permetterebbero di coprire i rimborsi di chi ha diritto. Ricordiamo che i beneficiari sono pensionati ultrasessantenni o invalidi dal 74% con una soglia ISEE di 13mila euro (se soli), con coniuge pensionato anche in età inferiore a 60 anni o con a carico minori, nuclei familiari con ISEE fino a euro 9mila, nuclei familiari in cui sono presenti disoccupati da almeno due mesi o lavoratori in cassa integrazione, con ISEE fino a 25mila euro.

L’Amministrazione Comunale replica, lascia la porta aperta a “soluzioni diverse nel 2019”, non sembra recepire il suggerimento di cambiare il meccanismo del rimborso a pagamento avvenuto, e soprattutto fa notare l’impegno profuso a favore del “sociale”. Ecco la nota.

“La premessa obbligatoria è che ogni posizione, purché rispettosa, è legittima e accolta. Così come il confronto e una eventuale diversità di vedute su atti e iniziative. Detto questo, in risposta alla nota critica redatta dalle organizzazioni sindacali sul tema Tari, quello che non può e non deve passare è l’insensibilità nei confronti del lavoro e dei bisogni sociali da parte di questa amministrazione. Tralasciamo il dato che il 40 per cento del bilancio annuale del Comune di Rimini è investito su sociale e scuola; ci concentriamo sul tema della Tari, sollevato dai sindacati in relazione al non incremento del fondo che garantisce il rimborso totale del tributo sui rifiuti per alcune categorie socialmente fragili. Un fondo ad esaurimento di 149.700 mila euro (erano 135 mila nel 2016, dunque aumentato del 10 per cento), che nel 2017 ha consentito di rimborsare la tariffa Tari a 761 famiglie e così, sostanzialmente sarà nel 2018. Il fondo non è stato toccato di un euro ma, secondo i tre sindacati che l’Amministrazione ha incontrato nei giorni scorsi, andava aumentato. Certo, si può fare tutto e fare meglio, magari cercando soluzioni diverse nel 2019, ma va innanzitutto tenuto presente da tutti un numero: 2,4 milioni di euro. E’ il totale delle agevolazioni, esenzioni e detrazioni che il Comune di Rimini ha messo in campo sulla Tari per le imprese, le aziende, gli artigiani, le utenze domestiche e i soggetti socialmente deboli. Quei 149.700 euro sono solo un pezzo di un programma di aiuto e sostegno al lavoro e ai soggetti deboli, programmati dall’amministrazione comunale. Per onestà del dibattito, anche affrontando una discussione pubblica, si dovrebbe partire da questi 2,4 milioni di euro di agevolazioni Tari. Altrimenti il rischio di perdersi anche nella strumentalizzazione sarebbe alto.
Come detto l’Amministrazione è disponibile, come già detto ai rappresentanti sindacali, a confrontarsi sulla natura e sulla capienza del fondo e a valutare modifiche e integrazioni, ma vorremmo che fossero sottolineati gli sforzi e l’impegno costante di questa Amministrazione per mantenere un’equità fiscale e garantire un supporto a chi ne ha bisogno. A partire dalla Tari e non solo da questa. Se poi gli obiettivi di una eventuale polemica sono altri, poco interessa. L’importante è che non si prescinda dai numeri: 2,4 milioni di euro per sostenere il lavoro, l’occupazione e chi ne ha più bisogno”.

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