"Sono ormai passati 20 anni dalla inaugurazione della Nuova Darsena, ma rimane come collegamento pedonale il piccolo traghetto dal Faro al Ristorante Quattro Colonne, funzionante solo nei mesi estivi e ad orari discontinui". Gioenzo Renzi torna sulla sua proposta avveniristica: "Sulla base del parere di esperti di “opere marittime” il progetto del “tunnel sottomarino” è fattibile".
Si possono attraversare i 50 metri che separano le due sponde del porto in modo da creare un collegamento fra piazzale Boscovich e la darsena? Secondo Gioenzo Renzi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, sì. E per questo torna a battere il chiodo (lo fa da otto anni). “Sono ormai passati 20 anni dalla inaugurazione della Nuova Darsena, ma rimane come collegamento pedonale il piccolo traghetto dal Faro al Ristorante Quattro Colonne, funzionante solo nei mesi estivi e ad orari discontinui. Così i riminesi e i turisti che si trovano in Piazzale Boscovich e sul Molo di Levante, non possono accedere alla bella passeggiata sopraelevata della Nuova Darsena, all’ampia piazza di 5000 mq. per spettacoli, ai bar, ristoranti, e ridurre l’isolamento delle attività economiche e degli alberghi di San Giuliano Mare”, spiega Renzi. Ecco perché nell’ultimo consiglio comunale ha fatto presente il problema, e la relativa proposta di soluzione, alla maggioranza alla guida palazzo Garampi.
“La zona di San Giuliano è raggiungibile da Marina Centro dopo un lungo percorso attraverso il Ponte della Resistenza che molti turisti non conoscono e gli stessi riminesi solitamente non praticano”, chiarisce Renzi. E nulla si è ancora mosso per porre rimedio a questa separazione. Anche se la variante per il complesso residenziale La Prua aveva fruttato al Comune dalla proprietà la bellezza di 3 milioni di euro come “oneri di urbanizzazione” da utilizzare per migliorare l’accessibilità di San Giuliano Mare che, però, è rimasta tale e quale, fa notare ancora Gioenzo Renzi.
La sua indicazione è quella di realizzare “un tunnel sottomarino, sotto il fondale del Porto Canale, per collegare Piazzale Boscovich alla Darsena”. Fattibile? Secondo il consigliere di opposizione sì. “Sulla base del parere di esperti di “opere marittime” il progetto del “tunnel sottomarino” è fattibile e compatibile in quanto consente il passaggio naturale delle barche da diporto e dei pescherecci, è rispettoso del paesaggio e dell’ambiente. Altre idee progettuali sono improponibili come un Ponte alto 40 metri all’ingresso del Porto, per gli alti costi di realizzazione e l’impatto ambientale, o un Ponte “mobile” per la continua e costosa manutenzione (vedi il Ponte di Cattolica) e il rispetto degli orari di entrata e uscita del Porto”.
“Visto che nel 1994 è stato inaugurato il tunnel sottomarino di 50 chilometri sotto il Canale della Manica, costituito da tre gallerie parallele, collegate tra loro, due ferroviarie e una carrabile per il traffico su gomma, dopo 25 anni, nel 2018, con un po’ di innovazione si possono attraversare i 50 metri del Porto Canale di Rimini”.
Forse però il paragone con il tunnel della Manica (fatte le debite proporzioni) non incoraggia a sviluppare l’idea. Quei 50 chilometri sono costati 11 miliardi di euro e i guai hanno a lungo accompagnato la faraonica impresa tenuta a battesimo da Mitterand e dalla regina Elisabetta II.
Fotografia: © Lussi Pagammo
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