Debiti fuori bilancio, la Corte dei Conti “richiama” il Comune di Rimini

Debiti fuori bilancio, la Corte dei Conti “richiama” il Comune di Rimini

La sezione regionale della Corte dei conti ha esaminato il rendiconto 2015 e scrive che "il Comune di Rimini ha riconosciuto debiti fuori bilancio "per l'ingente importo di euro 2.352.489,10". Si tratta di "una irregolarità contabile da censurare" che è stata segnalata alla Procura regionale.

Sotto la lente della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna è finita la relazione dell’Organo di revisione del Comune di Rimini sul rendiconto 2015. La delibera risale al 13 marzo scorso e precisa che “dell’attività istruttoria svolta non emergono gravi irregolarità contabili”, ma certamente alcune “criticità riscontrate sulla base del questionario e dell’attività istruttoria, che vanno attentamente vagliate nella futura gestione del bilancio”.

La più importante criticità riguarda i debiti fuori bilancio che “rappresenta una irregolarità contabile da censurare, rappresentando una uscita per la quale manca una originaria previsione ovvero spese effettuate in violazione di procedure stabilite dalle norme di contabilità, ed il relativo procedimento va condotto nel rigoroso rispetto delle relative norme”.
Nell’esercizio 2015 il Comune di Rimini ha riconosciuto debiti fuori bilancio “per l’ingente importo di euro 2.352.489,10”, così suddivisi: debiti per sentenze esecutive per euro 1.981.533,19, mentre il debito di euro 370.955,91 deriva da una fattura emessa dalla Agenzia Mobilità.

La Corte dei Conti fa notare “la genericità della documentazione a supporto del riconoscimento del debito, nonché l’uso di formule di stile per ritenere soddisfatte le condizioni di legge per il riconoscimento, prive di qualsiasi concreto riscontro” e precisa che “la presenza di debiti fuori bilancio, contratti per l’acquisizione di beni e servizi può essere riconosciuta solamente nel caso in cui essi rientrino «nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza» e vengano motivatamente accertati sia l’utilità del bene o del servizio, sia l’arricchimento che ne è derivato per l’ente”. Ed è molto chiara al riguardo: “la formazione di debiti fuori bilancio rappresenta una irregolarità
contabile da censurare
, rappresentando una uscita per la quale manca una originaria previsione ovvero spese effettuate in violazione di procedure stabilite dalle norme di contabilità, ed il relativo procedimento va condotto nel rigoroso rispetto delle relative norme” Non solo. “Dall’analisi dei dati acquisiti emerge solo che il debito riguardava lavori sulle aree di fermata eseguiti secondo intese formalizzate nell’accordo di programma 1997/2000, e che da parte dell’allora Agenzia mobilità Provincia di Rimini, a totale partecipazione pubblica, (oggi Agenzia mobilità romagnola) il credito figurava già nel bilancio d’esercizio per il 2012. Si sottolinea, inoltre, che dalla summenzionata delibera di Consiglio n. 68/2015 non emerge l’avvenuto invio della stessa alla competente Procura della Corte dei Conti, e che pertanto si provvederà all’inoltro”.

Ci sono altri due aspetti sui quai la Corte dei Conti ha storto il naso. Il primo si riferisce alla “errata contabilizzazione nei servizi conto terzi”, cioè la “mancata coincidenza tra accertamenti ed impegni dei servizi in conto terzi e per partite di giro”. Il secondo, ai rapporti con gli organi partecipati. Nel caso della ASP Valloni, i debiti che risultano dal bilancio della partecipata sono superiori a causa delle modalità adottate dall’Ente per la determinazione dell’esigibilità del credito. Ma “risultano anche cinque organismi partecipati (Hera Spa, Start Romagna Spa, Itinera Srl, Anthea Srl, Rimini Holding Spa) che non hanno inviato alcuna risposta” e “non appare che l’Ente abbia intrapreso particolari azioni nei confronti di tali organismi, e nella nota viene rappresentato che i saldi risultanti dalla contabilità del Comune, “in mancanza di riscontro in merito, vengono considerati validi e definitivi”.

Infine, la Corte chiede al Comune di essere più scrupoloso nel compilare il questionario sul rendiconto: la compilazione del 2015 “in diversi punti risultata errata: aspetto, questo, che era già stato segnalato a chi di dovere lo scorso anno”.
Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio la delibera della Corte dei Conti è stata trasmessa alla Procura regionale.

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