“Come gestire le proprie finanze personali schivando gli errori più comuni ed evitare i consigli della banca”. Alla riscoperta dell’oro e... dell’America.
Sono cinque i comandamenti per una buona gestione degli investimenti in denaro, secondo il consulente finanziario indipendente Roberto D’Addario: diversificare, non correlare, comprendere (cioè non firmare mai ciò che non si capisce), non lasciarsi sedurre con faciloneria dai rendimenti, pianificare.
Il tutto è spiegato con linguaggio chiaro e senza troppi tecnicismi dal 39enne riminese nelle cento pagine del suo libro appena pubblicato, titolo “Indipendente per vocazione”, ovvero “Come gestire le proprie finanze personali schivando gli errori più comuni ed evitare i consigli della banca”.
Nella “giungla finanziaria” odierna – dice D’Addario – il segreto per non soccombere è una combinazione di realismo, chiarezza di idee e perseveranza.
Doti che lo stesso autore del libro ha dimostrato di saper mettere a frutto, partendo dalla passione nutrita come autodidatta, studiando a lungo, arrivando a vincere una Trader’s Cup (sezione futures) nel campionato di trading con denaro reale del 2014, e infine affermandosi nella professione della consulenza indipendente.
Del resto l’ultima fatica di D’Addario riesce interessante anche a chi non abbia il “problema” – se vogliamo chiamarlo così – di far fruttare un patrimonio non sapendo dove metterlo. Il libro insegna a capire che cosa succede oggi nelle banche (distinguendo a dovere tra quelle classiche e quelle online), nelle compagnie assicurative, negli uffici postali, ed aprendo la mente agli investitori – ad esempio anche con qualche nota di psicologia e auto-analisi – fa riflettere su quali siano gli scenari economici più promettenti.
Così scopriamo che una buona alternativa al mattone italico è l’investimento immobiliare negli Stati Uniti d’America; ed impariamo a tornare ad apprezzare il “vecchio” oro, cioè quella cosa che luccica sempre più delle altre.
“Indipendente per vocazione” ha molto da dire soprattutto a chi ha trascorso brutte esperienze, fidandosi del proprio fiuto, o di un conoscente, ovvero di promotori costretti in realtà a promuovere solo gli strumenti per i quali sono pagati, e non quelli più adatti alle esigenze del cliente.
Dopo la sua vittoria alla Trader’s Cup, D’Addario spiegava così le sue esperienze di operatore finanziario: “spesso si corre il rischio, stando davanti ad un grafico, di cadere in tentazione e di mettere sempre in discussione la propria operatività o operazione… Ma il mercato è come le sirene che cercavano di far cadere in tentazione Ulisse… Per questo è fondamentale avere una strategia e rispettarla”. A partire dai rudimenti: come non lasciarci le penne, come evitare le sòle, eccetera, mettendosi l’animo in pace perché “nulla è infallibile e non esiste un metodo sempre vincente come in qualsiasi attività o disciplina della vita”.
Laureato in Economia aziendale a Bologna dove ha conseguito anche l’Alta Formazione in Finanza Matematica, D’Addario è stato nominato cultore della materia in Finanza Aziendale per la Facoltà di Economia dell’Alma Mater sede di Rimini, collabora con “Il Sole 24 ore-Plus 24” e con “Investor’s Magazine”. Ha pubblicato il libro “Ahi banca – Come gestire al meglio i propri risparmi”, cura il blog RdFinanza.it ed è coresponsabile di investireneglistatiuniti.com. A Rimini è socio della Fondazione Cassa di Risparmio.
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