Davide Frisoni: “Renzi ha fatto bene”, e punzecchia Gnassi

Davide Frisoni: “Renzi ha fatto bene”, e punzecchia Gnassi

"La confusione necessaria al PD per mantenere un blocco di potere che normalmente fagocita e poi espelle chi non si allinea". Davide Frisoni, consigliere di Patto civico, commenta la presa di posizione di Andrea Gnassi ("prima grande renziano e ora grande zingarettiano") sull'addio di Matteo Renzi al Pd.

Riceviamo a pubblichiamo da Davide Frisoni questo commento alla presa di posizione di Andrea Gnassi sulla decisione di Matteo Renzi di abbandonare il Pd e dar vita a “Italia Viva”.

di Davide Frisoni

Ho letto la presa di posizione di Gnassi pubblicata da Chiamamicittà sul divorzio di Renzi dal PD.
Prendo spunto da alcuni pezzi dell’intervista, perché credo rappresentino bene quei temi divisivi che hanno portato al divorzio.
Credo che alla famigerata domanda “quale deve essere la natura e la vocazione del nostro Partito Democratico?” ci sia già la risposta che evidentemente sfugge a chi vive all’interno di quel partito.
Un PD che si propone essere democratico (così è scritto nel nome), inclusivo (basta che ti allinei), anti populista (coi 5 stelle?), un po’ cattolico e magari un po’ più anti-cattolico (fine vita, unioni civili, caso Bibbiano), senza personalismi (come scusa?) ecc…
Un PD che non segue un ideale ma una strategia, che non è proprio la stessa cosa. Secondo voi come si devono sentire quelli che partecipano a un partito che dice tutto e il contrario di tutto? Certi o incerti? Convinti o confusi?
E’ facile che ci si senta più incerti e confusi.
Poi, nella nota, il colpo di scena nel quale il nostro Andrea è maestro, “qual è la risposta di un moderno centrosinistra e del PD? Posto giustamente il tema della ridistribuzione della ricchezza, ad esempio, ci si affida a una logica (anch’essa demagogica) completamente assistenzialista e statalista? O, in un progetto di crescita che vede sussidiarietà attiva tra Stato, privati, comunità e enti locali, magari con un nuovo patto federalista e solidale per il Paese?”.
1- Assistenzialista e statalista tipicamente di sinistra che fa il verso a questo governo.
2- Sussidiarietà attiva tra Stato, privati, comunità e enti locali, con patto federalista e solidale per il Paese, che sembra uscito da una campagna elettorale berlusconiana.
Dicotomia o trasversalismo di chi vuole a tutti i costi attrarre voti da sinistra a destra?
“Bona a seconda!” citando un comico caro alla sinistra.
Ma sono due fatti, due concetti che sono decisamente opposti e credo inconciliabili in un solo partito.
Questa è la confusione necessaria al PD per mantenere un blocco di potere che normalmente fagocita e poi espelle chi non si allinea.
In questo senso credo che Renzi dopo aver guidato questo partito e averlo portato al 40%, con alcuni spunti centristi e liberali citati da Gnassi (prima grande renziano e ora grande zingarettiano), tradito dal “blokko sovietiko” interno, è poi caduto in disgrazia (?).
Ma è un fiorentino e questo non bisogna mai dimenticarlo.
Chiudendo dico che Renzi ha fatto bene.
Prima di essere masticato e digerito da un partito che lo considerava un nemico interno, decide strategicamente, di mollare gli ormeggi. Non credo sia facile per nessuno lasciare il porto sicuro per avventurarsi in mare aperto.
Ma per fortuna ogni tanto ci ricordiamo di essere in un certo modo figli di Ulisse.
In questi giorni anche altri hanno segnato il passo. Calenda, Toti, Carfagna ecc… Significa che probabilmente ci siamo vicini. Le personalità sono sicuramente particolari. Ma questo non rende impossibile un dialogo. Siamo stanchi di polemiche e di usare solo la pancia anziché testa e cuore.
 Sarà importante capire il come e il perché mettersi insieme.
 Sarò anche un sognatore ma a me interessa approfondire e se posso, dare una mano.

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