Gli assessori non si fanno a fette, dice oggi al Carlino il superdirigente del Comune di Bellaria, amministrazione che, a voler usare la bilancia del
Gli assessori non si fanno a fette, dice oggi al Carlino il superdirigente del Comune di Bellaria, amministrazione che, a voler usare la bilancia del salumiere, dovrebbe avere in giunta 2,4 donne. Due ce le ha, è il virgola 4 che manca, e dunque del salumiere ci vorrebbe anche l’affettatrice. In difetto, secondo il difensore civico regionale, anche i Comuni di Riccione, Misano, San Leo e Saludecio. Ma che ne sa il superdirigente di quote rosa? A fette si fanno, eccome! Dovrebbe sfogliare all’indietro il Carlino e fermarsi sulla pagina di Riccione e Misano. L’affettatrice di marca Spinelli è affilatissima e lascia cadere sul piatto fettine sottilissime di Nadia Rossi.
Lamenta la consigliera regionale del Pd che alle domande presentate per allestire banchetti e ottenere una sala pubblica per le iniziative referendarie del sì, il Comune di Coriano non dà risposta e il dirigente preposto riceve solo al giovedì pomeriggio, e solo su appuntamento. Perdincibacco! E’ così che si tratta il referendum salvifico delle italiche sorti?
Ma la sindaca, abituata com’è a gestire le fiere (a giorni quella dell’oliva e dei prodotti autunnali), indossata la parannanza affetta: “La politica non si occupa di richieste per sale o per l’allestimento di banchetti e gazebi. La signora Rossi può rivolgersi ai dirigenti. Io non vado a intromettermi negli uffici. Non sapevo neanche della sua richiesta”. Il giornalista domanda timoroso: pare che ci siano state difficoltà per orari di ricevimento degli uffici, molto risicati. E lei: “Ah sì? Allora i signori del Pd si facciano delle domande e si diano delle risposte sul fatto che in Comune abbiamo poco personale, e gli orari per il pubblico sono forzatamente limitati. Forse prima erano abituati ad avere favori e canali preferenziali. Adesso non funziona così”. Gliela vogliamo dare una pergamena, una targa, una coppa (questa no che poi l’affetta), una medaglia? La merita d’oro.
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