Giochi fatti in vista dell'assemblea di giovedì. Alla presidenza designato Guido Corradi, vice Roberto Ghisellini. La Fondazione Carim punta su Matteo Guaitoli e Attilio Gardini.
L’elezione dei consiglieri di amministrazione, “previa determinazione del loro numero”, tra cui il presidente e il vice presidente, e la determinazione dei relativi compensi, è il primo punto all’ordine del giorno della prossima assemblea di banca Carim, attesa per la mattinata di giovedì 11 gennaio al Centro congressi Sgr. Sarà la ripartenza. Un azzeramento dal punto di vista del “controllo” della storica banca di Rimini, che passa nelle mani del gruppo Crédit Agricole. Ma la Fondazione Carim, con un capitale del 2,66%, esprimerà due rappresentanti sui sette del nuovo cda. A meno di colpi di scena dovrebbero essere Matteo Guaitoli (attuale vicepresidente) e Attilio Gardini (a lungo docente di Econometria all’Alma Mater, che nel cda di Carim si è già seduto dal 2012 al 2015). Gli altri due nomi in lizza sono quello di Stefano Bagli e Anna Cicchetti (entrambi attualmente consiglieri). Per il collegio sindacale ci sono Luca Mariani e Claudio Travaglini e il supplente Claudio Venturini.
Crédit Agricole Cariparma indica invece Guido Corradi, Roberto Ghisellini, Andrea Mora, Matteo Bianchi,
Massimo Tripuzzi, Vittorio Ratto e Mara Lori. Per il collegio sindacale Paolo Alinovi, Stefano Lottici e Guido Prati, più due supplenti: Angelo Gilardi e Germano Montanari.
Presidente e vice presidente saranno Corradi e Ghisellini (rispettivamente a destra e a sinistra nella foto). Il primo ha iniziato la sua carriera nella Cassa di Risparmio di Torino, ha transitato nel Nuovo Banco Ambrosiano (poi Ambroveneto), in Cariparma è stato vicedirettore e direttore generale, amministratore delegato e anche vicepresidente (dal 2010 al 2013). Il secondo ha avuto fra l’altro ruoli di direzione in Carispezia, poi FriulAdria e vice direttore generale retail e private del Gruppo Crédit Agricole Italia. Due uomini Cariparma “doc”, insomma.
L’Associazione Cassa 1840 chiede ai soci di non mancare all’appuntamento di giovedì, perché solo un’ampia partecipazione degli azionisti all’incontro può “rappresentare una importante leva, nel confronto che Credit Agricole Cariparma dovrà necessariamente aprire con quelli che oltre ad essere azionisti sono anche correntisti e clienti”. Ma ormai tutto è compiuto.
A fine dicembre gli azionisti hanno ricevuto una letterina dal presidente Bonfatti, non di auguri natalizi però. E’ praticamente tutta incentrata sul prezzo delle azioni e sulle modalità con cui è stato determinato: 0,194 euro per azione, che il consiglio di amministrazione della banca considera “congruo”, anche a seguito della perizia svolta dall’advisor e del parere del collegio sindacale. Qual è la morale della missiva? Che sarà questo il valore che gli azionisti troveranno nell’estratto conto. Buon Natale. Bonfatti esce di scena.
Più o meno negli stessi giorni in cui gli azionisti si vedevano recapitare questo ringraziamento per la fedeltà dimostrata alla banca, i giornali francesi scrivevano titoloni sull’anno molto positivo chiuso da Crédit Agricole grazie alle acquisizioni delle Casse emiliano-romagnole e di quella di San Miniato. I francesi non nascondono la loro soddisfazione per la campagna d’Italia sul mercato bancario. E adesso a Rimini comincia un capitolo tutto nuovo.
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