Nel novembre del 2014 il vescovo l'aveva nominato parroco della Riconciliazione. Don Giuseppe Maioli, sacerdote molto noto a Rimini (fratello fra l'al
Nel novembre del 2014 il vescovo l’aveva nominato parroco della Riconciliazione. Don Giuseppe Maioli, sacerdote molto noto a Rimini (fratello fra l’altro di Vittoria Maioli Sanese) è morto stanotte a seguito della malattia che lo aveva colpito. Aveva 69 anni. A febbraio le condizioni di salute di don Giuseppe avevano fatto decidere mons. Lambiasi di inserire nella Riconciliazione come amministratore parrocchiale don Paolo Lelli.
I funerali si tengono sabato mattina alle ore 9.30 alla Riconciliazione.
Cordiale, aperto, disponibile, riflessivo, e con una statura umana e cristiana che hanno lasciato il segno dentro e fuori la chiesa, ha dato tutto di sé nella sua missione sacerdotale. Aveva una grande passione, i canti e soprattutto i canti di montagna: “Ricordo fra le sua tante amicizie, alcune molto forti, quella con don Giancarlo Ugolini, con padre Pietro Barilari e con mons. Giovanni Tani, attuale arcivescovo di Urbino che è stato anche compagno di seminario di don Giuseppe”, dice un amico di vecchia data come Marco Ferrini. Molto preciso anche il ritratto che mons. Luigi Negri traccia a caldo: “Don Giuseppe è stato in tutti gli anni di questa lunga e bellissima amicizia, una testimonianza straordinaria di una incredibile purezza di cuore. Ha vissuto il movimento di Cl identificandosi nelle grandi ragioni ideali e pratiche che don Giussani ci ha testimoniato e lo ha fatto con tanta libertà, senza andare alla ricerca di posti, di riconoscimenti o di successo. Così quando la vicenda della malattia si è fatta dura, ed io l’avevo incontrato qualche mese fa, era solo preoccupato di lasciare una eredità di fede e di carità. Mi hanno detto che una delle ultime parole che ha pronunciato ad un gruppo di amici è stata questa: ‘Pregate, non perché succeda quello che voi desiderate, ma perché siamo capaci di fare la volontà del Signore qualunque essa sia’. Credo che testimonianze come la sua possano aiutare tanta gente a recuperare la fede, la chiarezza di identità e l’energia della missione”.
Nella foto che pubblichiamo don Giuseppe dirige un coro in montagna. E’ forse l’immagine più bella per ricordarlo, ora che è col suo Signore delle cime: su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne.
COMMENTI