Eataly in rosso, il Comune di Rimini ha speso quasi 50mila euro per uno stand a Fico di 12 mq

Eataly in rosso, il Comune di Rimini ha speso quasi 50mila euro per uno stand a Fico di 12 mq

Palazzo Garampi ha speso 24mila euro nel 2018 e altrettanti quest'anno per avere uno spazio all'interno della fabbrica italiana contadina. Che nell'ultimo bilancio segna una perdita sostanziosa. Secondo il sindaco Gnassi la vetrina di Oscar Farinetti porterebbe arrivi e presenze a Rimini. Ma a supporto di questa tesi mancano i dati.

Notizia fresca, scovata da Mf-Milanofinanza: il bilancio 2018 di Eataly perde 17 milioni di euro. “In termini di presenza sui mercati e di ampliamento del giro d’affari, Eataly continua a registrare performance positive”, ma “soci e management devono fare i conti con svalutazioni e ammortamenti che affossano i conti portandoli in profondo rosso“, scrive Mf. I ricavi sono stati pari a 532 milioni ma la perdita ha raggiunto la ragguardevole cifra di poco più di 17 milioni di euro. Si parla dell’arrivo di un nuovo socio cinese (“potrebbe essere un fondo immobiliare cinese oppure Jack Ma del colosso dell’ecommerce Alibaba”, scrive oggi La Verità). Online e sulla carta stampata si può approfondire la news.

Affari di Oscar Farinetti, diranno i più. Ma anche un po’ nostri. Perché il Comune di Rimini ha deciso di fare il Fico coi soldi dei riminesi nel parco tematico dedicato alla gastronomia. E quanto spende per esserci?
Nel 2017 palazzo Garampi insieme al Comune di Bologna ha sottoscritto una collaborazione con la Fondazione FICO e Eataly World. Spiegò il sindaco Gnassi che “la provincia di Rimini e in generale l’intera costa della Romagna devono guardare a questo nuovo progetto all’opposto di un elemento ostile, concorrenziale. Il territorio riminese sta investendo impegno e risorse sulla filiera del food e dunque Rimini, Riccione, la costa, l’entroterra sono naturali candidati a essere piattaforma di soggiorno per i milioni di viaggiatori che visiteranno Fico, una buona parte dei quali tedeschi, segmento turistico che ha il primato di arrivi e pernottamenti esteri in Italia e nella provincia di Rimini”. Gnassi, insomma, è convinto che le presenze a Rimini possa portarle Farinetti. Se lo dice lui. Ma in base a quali pezze d’appoggio? Ci sono dei numeri che giustifichino la spesa di quasi 50mila euro in soli due anni investiti nella fabbrica italiana contadina?

Di certo il Comune di Rimini porta un po’ di euri alla causa di Eataly. Si parla infatti di 24mila euro nel 2018 e altrettanti quest’anno. Per uno stand di 12 mq all’interno del parco bolognese. “A seguito dell’adesione all’accordo di collaborazione del 2017 è stato chiesto all’Amministrazione Comunale di essere presente all’interno del parco di cui sopra, con un desk promozionale “RIMINI” dove promuovere tutte le opportunità turistiche culturali e storiche che offre il nostro territorio”, spiega la determina comunale. E il sindaco ha ritenuto “vantaggioso per l’Amministrazione aderire alla proposta presentata da EATALYWORLD SrL sia per la promozione del territorio riminese, sia in un’ottica di destagionalizzazione per l’eventuale incremento di arrivi e presenze, tenuto conto dei collegamenti giornalieri su gomma A/R, in partenza dalla Stazione di Rimini”. Nella determina non c’è traccia di dati che attestino incrementi di arrivi e presenze favoriti dalla “vetrina” comunale all’interno di Fico. Per ora ci sono però i dati dell’ultimo bilancio del gruppo fondato da Natale, detto Oscar, Farinetti.

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