Edilizia al collasso: l’allarme di sindacati, Unindustria e Ance

Edilizia al collasso: l’allarme di sindacati, Unindustria e Ance

Sabato Dreamini ha detto che di pianificazione urbanistica si può morire, oggi arriva l'allarme di sindacti, Unindustria e Ance Rimini. La situazione

Sabato Dreamini ha detto che di pianificazione urbanistica si può morire, oggi arriva l’allarme di sindacti, Unindustria e Ance Rimini. La situazione delle costruzioni è al collasso. “Cgil, Cisl e Uil, Unindustria e Ance Rimini, in piena unione d’intenti, richiedono attenzione sulla situazione economica del territorio, purtroppo sempre più drammatica”, è l’incipit della nota ufficiale.

“Da giugno 2013 al giugno 2014 (dati Camera di commercio di Rimini) nel nostro territorio le imprese attive in vari settori, dal commercio al manifatturiero, sono passate da 35.838 a 35.080 (-758 imprese) di cui il saldo più negativo lo registrano il commercio e le costruzioni.
Da gennaio a giugno le ore di cassa integrazione sono pari a 4,5 milioni (Dati Centro studi CGIL).
Da gennaio a oggi sono fallite 50 aziende.
Ed è partendo da questi dati e dalla convinzione che a fatti eccezionali bisogna provvedere con risposte eccezionali di cui questo incontro è un esempio pratico, che si sono riuniti il Segretario Generale CGIL Graziano Urbinati e il Segretario Confederale CGIL Massimo Fusini, il Segretario Generale CISL Massimo Fossati, il Segretario Generale UIL Francesco Lo Russo, il Presidente di Unindustria Rimini Paolo Maggioli e il Presidente di Ance Rimini Ulisse Pesaresi.
In un clima di dialogo e confronto e condivisione, sono stati individuati una serie di punti focali che presto saranno integrati con ulteriori temi, presentati prossimamente in conferenza stampa”.

Ripartire dalle costruzioni
“Per rilanciare l’economia della provincia di Rimini è necessario ripartire dai pilastri che la sostengono: turismo e industria, con particolare attenzione a quella delle costruzioni.
Occorre coniugare la spinta alla creazione di lavoro e la salvaguardia delle imprese, con idee concrete di sviluppo per il territorio. Idee che però devono trovare una reale applicabilità nell’immediato. La situazione drammatica, infatti, non permette più lunghe attese”.

Turismo
“Pensando al distretto turistico le parti sottolineano la necessità di investire nelle ristrutturazioni affinché l’industria dell’ospitalità e dell’accoglienza diventi nuovamente competitiva nel mercato globale. Il Distretto Turistico di Costa non deve essere solo un’affermazione, ma deve avere contenuti e applicazioni reali. I luoghi vissuti dai turisti vanno riorganizzati e rinnovati, dal centro storico al lungomare.
Ma per rendere più operative le loro imprese, gli operatori del settore turistico devono essere messi in grado di farlo, ad esempio con incentivi pensati in quest’ottica”.

Settore edilizia
“Pensando alle imprese è necessario ricordare che l’economia di qualsiasi paese può ripartire solo se anche il settore dell’edilizia si muove. Dal 2013 al 2014 (Periodo di riferimento terzo trimestre aprile-giugno. Fonte Cassa Mutua Edile di Rimini) in provincia le aziende edili sono passate da 409 a 325 (-20%), i lavoratori da 2.075 a 1.595 (-23%) con un calo delle ore lavorate pari al 22%. Dati ancora più sconfortanti se si confrontano i numeri del 2014 e del 2008 con le aziende in calo del 47,58%, i lavoratori del -51,18% e le ore lavorate del 57,17%”.

Cantieri, cantieri e cantieri
“Siamo tutti convinti che la FASE 1, intesa come non consumo del territorio, sia stata percepita e condivisa. Ora ci si deve concentrare sulla FASE 2: Riqualificazione e azione : adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica e loro rapida attuazione.
Bisogna cantierizzare tutti i progetti possibili. Passare dalle idee ai fatti, trovando nell’ambito del Piano Strategico e del Master Plan i progetti realizzabili fin da subito.
Chiediamo norme chiare e incentivi per potere ristrutturare partendo dalla rigenerazione urbana, ad es. miglioramenti per favorire il risparmio energetico, gli interventi indirizzati alla sicurezza, in particolare quella sismica, il riuso dei sottotetti, la divisione delle unità abitative del centro storico, i cambiamenti di destinazione d’uso.
Bisogna fare in modo di superare il disagio abitativo, per esempio con interventi come l’housing sociale.
Per gli appalti pubblici richiediamo alle pubbliche amministrazioni l’adeguamento alla legge 106/2011 e al Protocollo d’intesa per gli appalti pubblici della provincia di Rimini 16/9/2013. Il territorio è caratterizzato da piccole e medie imprese, gli appalti pubblici devono essere a portata delle nostre imprese dando la possibilità di fare lavorare le aziende locali, con affidamento di lavori tramite procedura negoziata per importi fino a un milione di euro. Un segnale importante anche dal punto di vista della trasparenza perché dando maggiori possibilità d’impiego alle nostre imprese che hanno un capitale reputazionale da spendere sul territorio, conquistato con anni di lavoro, si aumenta di conseguenza la capacità di contrastare eventuali infiltrazioni”.

Rischio implosione del sistema economico locale
“Cgil, Cisl e Uil, Unindustria Rimini e Ance Rimini, si rivolgono quindi congiuntamente a tutti gli attori che operano nel sistema economico locale. Per non rischiare di vedere implodere il nostro sistema occorre agire insieme e subito in pieno spirito di intenti e obiettivi. Forze sindacali e imprenditori si mettono in prima fila perché ciò avvenga”.

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