Elogio del Maradona di Rimini, l’uomo del destino

Elogio del Maradona di Rimini, l’uomo del destino

Domani Adrian Ricchiuti, il calciatore dei record, viene festeggiato con torta, libro e amici. La sua storia comincia quando scalciava nella pancia della mamma durante i Mondiali del 1978 (con un riccionese in porta per l’Italia). Dal gol alla Francia di Trezeguet a quello alla Juventus di Buffon, storia di un mito. Onorato meglio del Malatesta…

Sequestrano Aldo Moro, uccidono Impastato, nasce Garfield
A volte lo sport sembra definire i destini. Giugno 1978, Mondiali di calcio in Argentina. Nonostante Paolo Rossi, Antonio Cabrini, Gaetano Scirea, Franco Causio, Dino Zoff e cittì Bearzot in panca, l’Italia gioca male, segna poco, si piglia la medaglia di legno. Andrà molto meglio quattro anni dopo. Il numero 12 di quella nazionale delle stelle appannate è Paolo Conti, il baffuto portierone della Roma. Papà di Carlo, candidato Sindaco a Riccione in una assai sfortunata – per lui – campagna elettorale. In quel giugno del 1978, il 30 giugno, per essere precisi, accade qualcos’altro. Nasce Adrian Ricchiuti, il più grande calciatore del Rimini Calcio di sempre. “Nasce nell’anno in cui l’Italia viene segnata dal sequestro Moro e dall’uccisione di Peppino Impastato per mano della mafia, ma abbraccia anche Sandro Pertini presidente della Repubblica e Papa Wojtyla. In cui in tv debuttano Il mio amico Arnold, Mork & Mindy e i Blues Brothers al Saturday Night Live. E nasce il fumetto Garfield” (Strazzacapa). Adrian Ricchiuti viene da una famiglia di immigrati italiani in argentina. Suo padre è di Isernia, ed è poco più che neonato quando i genitori, nel 1948, s’imbarcano da Genova per il Sudamerica. Ricchiuti nasce a Lanus, la città dove 18 anni prima di lui era nato un tale Diego Armando Maradona.

…trafigge il portiere che ha vinto i Mondiali con un diagonale perfetto
Lo sport, si sa, edifica destini. Esattamente cinquant’anni dopo la partenza da Genova dei suoi avi, Ricchiuti, è il 1998, indossa la mitica casacca del Genoa Calcio. In serie B, dalla stagione 1996/97, insacca 10 presenze. Il ragazzo ci sa fare e a Pistoia, in C1, allo scadere del millennio, è titolare fisso. Ottenuta la cittadinanza italiana, arriva la chiamata in Under 20, a premiare i piedi buoni di questo Maradona in miniatura. “Furono il ct Roberto Boninsegna e Giannini a chiamarmi in Under 20 e Under 19 e nelle amichevoli di preparazione ho fatto pure quattro gol”, ricorda lui. Un gol lo fa alla Francia del campione del mondo David Trezeguet. Dopo ottime stagioni ad Arezzo, nel 2002 l’arrivo a Rimini. Società importante ma in attesa di degno riscatto. Adrian sarà, come si dice, l’uomo del destino. In tre stagioni – memorabile quella del 2004/05 con 33 presenze e 13 reti – porta il Rimini dalla serie C2 alla serie B, con cui gioca per quattro stagioni a livelli ‘mostruosi’ per presenza – non lo togli dal campo, siamo sempre a oltre 40 partite giocate a stagione – e qualità, di diamante. L’emblema di quegli anni, lo sanno pure le pietre dell’Arco d’Augusto, è la partita al ‘Neri’ del 9 settembre 2006. A Rimini arriva la Juventus, retrocessa dopo la vicenda ‘Calciopoli’. In porta c’è ‘Gigi’ Buffon, il campione del mondo. Davanti a Ricchiuti, numero 10 d’altri tempi e d’altra stoffa, due fenomeni come Alessandro Matri – che dopo Rimini farà sfracelli a Cagliari e alla Juve – e il brasiliano Jeda, un puma in area di rigore. “Clamorosa dabbenaggine difensiva che lancia Ricchiuti, che trafigge Buffon con un diagonale perfetto”: così Riccardo Pratesi sulla Gazzetta dello Sport riassume il colpo indimenticabile, indimenticato, “il primo gol ufficiale incassato da Buffon campione del mondo”. Ricchiuti è davvero l’uomo del destino.

Vincenzo Montella: “ha doti tecniche fuori dal comune”
A trent’anni il Maradona di Rimini annusa la serie A. Un sogno. Lascia Rimini per Catania: 4 stagioni in A, 4 gol, tante partite, un genio nel mettere a suo agio i compagni di reparto. “Grazie alle sue grandi doti tecniche la squadra aveva una bella arma in fase propositiva e creava tanto”, ricorda Sinisa Mihajlovic, suo allenatore. Concetto ribadito da Vincenzo Montella, “Adrian fu una piacevolissima sorpresa, un giocatore di talento abile a muoversi negli spazi e con doti tecniche fuori dal comune”. Il resto, francamente, è leggenda. Il ritorno a Rimini nel 2014, l’ultimo campionato, questo, eccellente, in Eccellenza, con una squadra ritrovata. E l’addio. “Il numero 10 dei numeri 10 è il solo ad aver conquistato quattro promozioni in maglia a scacchi”, scrive Nicola Strazzacapa, esegeta di Ricchiuti, giornalista sportivo dalla passione immensa e dalla qualità di platino, già numero 10 glorificato in Valmarecchia e dintorni. Undici campionati, 344 partite, 71 gol. Ricchiuti ha il record di presenze e di reti con la maglia del Rimini Calcio. Mitico. Ricchiuti è l’Achille del Rimini.

Pindaro, Brera, Arbasino: la nobile arte della scrittura sportiva
Nello stesso anno in cui anche un altro mitologico numero 10, Francesco Totti, lascia, lascia Ricchiuti. Ma lo fa con uno stile infinito. Domani il 10 del Rimini compie 39 anni. In piazzetta Santa Caterina, in San Giuliano, dalle ore 19, gli fanno la festa. Ci saranno Leonardo Acori, Paolo Bravo, Alessandro Mastronicola, Lelia Bellavista e il figlio Gianni. Ci sarà il nuovo patron del Rimini Calcio, Giorgio Grassi. Soprattutto, c’è un libro, da cui ho tratto la mole di informazioni che avete letto. S’intitola Adrian Ricchiuti. Leggenda biancorossa, e lo ha scritto, fianco a fianco con Adrian, Nicola Strazzacapa per l’Agenzia Nfc di Rimini. La scrittura sportiva ha una tradizione millenaria, che va da Pindaro a Gianni Brera, passando per Massimo Raffaeli – ottimo critico letterario con il tic per lo sport – per Umberto Saba, per Osvaldo Soriano, Bernard Malamud e Gianni Arpino, che nel 1977 scrive Azzurro tenebra, riconosciuto come il miglior romanzo italiano sul calcio mai scritto, e che nel 1978 è proprio lì, a Buenos Aires, a vedere la finale dei Mondiali, mentre a Lanus un bimbo sta scalciando nella pancia della sua mamma, sta facendo un tunnel alla Storia. Poi non dite che in un pallone non è inscritto un destino…

P.S. Permettete l’appunto in ‘zona Cesarini’. ‘Azzo, a Rimini festeggiano meglio i 39 anni di Ricchiuti dei 600 di Sigismondo Pandolfo Malatesta…

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