Filippo Zilli: “Guardatevi dal civismo finto, che aspetta un segnale dal Pd”

Filippo Zilli: “Guardatevi dal civismo finto, che aspetta un segnale dal Pd”

Da "Vincere per Rimini" analisi e stroncature. L'attivismo di Natale Arcuri, il pericolo Progetto Rimini. Il piccolo Renzi di casa nostra, le chance

Da “Vincere per Rimini” analisi e stroncature. L’attivismo di Natale Arcuri, il pericolo Progetto Rimini. Il piccolo Renzi di casa nostra, le chance del centrodestra, le carte da giocare, il candidato vincente. Che deve scendere in campo subito. Parla Filippo Zilli.

Il civismo scalpita a destra. E con una componente giovanile importante non solo quantitativamente ma anche dal punto di vista dei curriculum, che ha dato vita a Rimini ad un think tank che è una via di mezzo fra un “pensatoio” e un laboratorio politico. Ci sono praticanti avvocati, altri con una laurea magistrale in economia del turismo o amministrazione d’impresa, storia antica e tanto ancora. “Vincere per Rimini” ha il suo leader in un trentenne dal cognome legato alla storia politica della città: Filippo Zilli (nella foto). Il padre è stato a lungo in consiglio comunale per Msi e Alleanza Nazionale. Com’è noto, il Dna non è acqua.
“Vincere per Rimini” è una associazione culturale “fondata con l’idea di attirare i giovani e convogliarli su un lavoro politico in senso lato, di res publica”. Sono partiti in una ventina e oggi sono più di cento.
Di politica si stanno occupando attivamente, ma si definiscono “apolidi” rispetto ai partiti. E non nascondono di lavorare ad una prospettiva che guarda al centrodestra per ribaltare, in occasione delle prossime amministrative, l’attuale maggioranza a guida Gnassi. Da qui nasce anche la collaborazione con Dreamini: “Per noi giovani è molto utile confrontarci con chi ha maggiore esperienza e conosce meglio le dinamiche politiche e economiche riminesi”.

Al voto, al voto!
Chi siano gli attori in vista del voto del prossimo anno, Zilli ce l’ha ben chiaro: “Nel centrosinistra il Pd, e non si capisce ancora se il sindaco Gnassi sarà o meno riconfermato. Le incertezze all’interno del Pd si riflettono anche su altre realtà, come Progetto Rimini. Dall’altra parte c’è il centrodestra, molto frazionato ma in corso di riavvicinamento nelle sue diverse anime. Infine il movimento 5 stelle. Il tema è chi andrà al ballottaggio col Pd e quindi chi può davvero giocarsela”. L’esponente di “Vincere per Rimini” analizza la carta Grillo e spiega: “I grillini per statuto non possono fare accordi con liste civiche e aggregazioni varie, ma in questo modo non hanno il potenziale per battere un centrodestra unito”. Zilli aggiunge anche che “il centrodestra ha capito che politicamente non è più forte come al tempo del Pdl e se vuole vincere a Rimini deve aprirsi totalmente alla società civile appoggiando un candidato civico”.

Con chi sta Nanà? Uh Madonna mia!
Natale Arcuri, per gli amici “Nanà”, è lo spin doctor di Progetto Rimini. Ha fiuto e spesso nelle analisi ci prende. Rilascia interviste per conto dell’associazione, ma non figura (stando al sito di riferimento) né fra i soci fondatori e nemmeno nel comitato direttivo. Passa per colui che ha permesso la vittoria di Renata Tosi a Riccione e di professione si occupa di relazioni pubbliche. Pr, come Progetto Rimini. Una lista civica che ha da tempo deciso di correre per Palazzo Garampi e che vede coinvolti volti nuovi e non, questi ultimi però fino ad oggi “sacrificati”, non in vetrina ma tenuti nascosti nello sgabuzzino: personaggi ex Margherita, ex Pd, ex Rimini Più. Sui temi amministrativi, Progetto Rimini ha lanciato qualche sasso nello stagno, dando la parola anche al prof. Stefano Zamagni, ma poi si è acquietato. Ultimamente manda messaggi che sembrano indirizzati soprattutto al Pd e distribuisce quartini. Zilli: “A Rimini non ho mai visto Arcuri né altri distribuire quartini. Ho letto le sue analisi e mi sono fatto l’idea che stia parlando in codice al Pd: della serie, noi (Progetto Rimini) ci siamo, se dal Pd arriva un segnale di discontinuità rispetto a Gnassi, il matrimonio si può fare.” Lancia esche, attende che si attacchi il pesce grosso. Dove sta Zazà, per dirla con Gabriella Ferri? Anzi, con chi sta Nanà?

Civismo finto
“C’è un civismo finto che è molto pericoloso”, prosegue Filippo Zilli. Giusto per non fare nomi? “Natale Arcuri è un consulente che ha creato dal nulla, su input di qualche committente, una lista civica. Mi permetto di non considerarlo civismo, semmai è coprire un “buco” politico. Il civismo nasce dall’esigenza del cittadino di voler essere rappresentato da qualcuno che lo ascolti realmente, quello che hanno smesso di fare i partiti. Progetto Rimini si comporta come una lista civetta, formata anche da politici di vecchio corso che alle recenti competizioni elettorali hanno perso su tutta la linea. Raramente si è sentita la voce del presidente Michele Donati, mentre invece parla Arcuri, il manager di Progetto Rimini”.

Gnassi è un piccolo Renzi, con tutti i pro e contro
“Senza Gnassi il Pd stavolta perde, ma Gnassi, a parte la spada di Damocle della inchiesta Aeradria, è mal digerito da buona parte del suo partito, che vorrebbe un altro candidato”, attacca Zilli. “Gnassi ha il consenso delle persone e non gli interessa più di tanto avere il partito dalla sua parte. E’ un buon comunicatore ed ha la stampa locale dalla sua. In questo senso è un piccolo Renzi, un uomo solo al comando. Aggiungo che ha anche séguito, come ha dimostrato la partecipazione di pubblico all’inaugurazione dell’anello delle nuove piazze e del foyer del Teatro Galli. Poi va detto che sono costati circa 3 milioni e mezzo di euro, ma questo lo sa chi è informato. Per tanti quelle iniziative hanno significato una botta di vita in un centro storico solitamente deserto. Ma va spiegato ai riminesi che il centro storico l’hanno ucciso le politiche della sinistra al governo della città: dai centri commerciali alla mancanza di parcheggi passando per la viabilità disastrosa e altro”
Cosa vuol fare di Rimini Andrea Gnassi? “Di certo sappiamo che Rimini sta morendo economicamente, turisticamente, politicamente. Ha bisogno d’aria, che potrà darla solo una nuova amministrazione”.

Vincere con pochi ma decisivi argomenti: sicurezza
Pochi contenuti ma buoni. Zilli elenca le questioni che possono fare la differenza. “La prima, e non perché è stata sempre il cavallo di battaglia del centrodestra ma in quanto è davvero una priorità per Rimini, è quella della sicurezza. Gli accoltellamenti in pieno centro, l’hanno riproposto chiaramente. Non c’è bisogno di scomodare la teoria delle finestre rotte (in buona sostanza: degrado chiama degrado, ndr) per capire che a Rimini servono interventi forti e immediati. Sicurezza significa anche benessere del cittadino e propensione al consumo, garanzia di vivibilità pure per il turista. Ecco perché non ci si può accontentare dei rinforzi estivi. La polizia municipale non deve essere utilizzata esclusivamente come il “cassetto” del Comune, ovvero la cassa, e il ‘multometro’ per automobilisti, commercianti e bagnini. E’ venuto il momento di utilizzare gli agenti della Pm, anche in orario notturno, per il controllo del territorio”.

Semplificazione burocratica
“Oggi gli operatori economici lavorano col terrore che uno qualunque dei tanti enti “controllori” in ogni momento possa arrivare e multare, anche in modo salato. Semplificazione burocratica significa aiutare le imprese a imprendere”, spiega Zilli. “C’è ostilità verso l’imprenditore e questo, insieme alla crisi economica e alla quasi scomparsa di un turismo di livello, con capacità di spesa, ha portato alla chiusura di tanti negozi nel centro storico, da ultimo Armani, in fuga da Rimini ma non da Riccione, e un motivo ci sarà pure”.

Partecipate a gogò e Parco del mare
“Dreamini ha fatto un enorme e utile lavoro per far luce sulle partecipate di lusso: Fiera, Palazzo dei Congressi, Hera e Romagna Acque. Aggiungo che fra società partecipate direttamente e indirettamente dal Comune di Rimini, si superano le 50. C’è un grande sottobosco da sfoltire facendo economie e liberando risorse per investimenti strutturali di fondamentale importanza”, dice Filippo Zilli. “Il Parco del mare è un progetto importante, Rimini ha bisogno di un cambio di cartolina. Ma il sindaco pensa davvero che gli operatori balneari potranno affrontare gli ingenti investimenti necessari in cambio di un diritto di superficie e non di proprietà? Quel progetto potrà concretizzarsi solo se l’amministrazione comunale parteciperà alla spesa, 50% il pubblico e 50% i privati. E potrà farlo solo dismettendo le proprie partecipazioni: Fieristico-congressuale, Romagna Acque, Hera, racimolando circa 200 milioni di euro da investire nella città”.

Il becchino dell’edilizia
“Non si può non dire che il blocco degli strumenti urbanistici (Psc, Rue) ha influito pesantemente sulla morìa di aziende dell’edilizia, che a Rimini hanno registrato cali a due cifre percentuali. Al sindaco Gnassi deve essere imputato il blocco edilizio, con tutte le ripercussioni sull’artigianato (idraulici, elettricisti, ecc.), tutti ne hanno risentito”, carica Filippo Zilli. “Un blocco che però non vale per tutti, come dimostra Acquarena, col residenziale e il commerciale connessi”.

Identikit del candidato
“Nel centrodestra locale, grazie a Dreamini qualcosa di importante si sta muovendo. Temi e condivisioni sono ad uno stadio avanzato. Ora ci vuole un candidato forte, che faccia capire come Rimini possa cambiare. E che sia pronto a correre da subito, sperabilmente in campo entro un paio di mesi, su pochi ed essenziali punti chiave: sicurezza, mobilità, infrastrutture, turismo, riqualificazione…. Sarà vincente se, oltre ai punti qualificanti, saprà essere chiaro sul modo per realizzarli, fino all’indicazione su come reperire le risorse”.

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