Le parole del presidente del Consiglio non tengono minimamente conto della realtà, ovvero della emergenza immigrazione che oggi l'Italia deve fronteggiare. Lo dice Roberto Formigoni in questa intervista a Rimini 2.0. Che aggiunge: non credo che la platea del Meeting la pensi come Gentiloni. E sul nuovo corso della kermesse di Cl spiega: "Noi ci siamo sempre confrontati con chiunque, anche coi più lontani dalle nostre posizioni, però avevamo qualcosa da dire".
“Quello che ha detto al Meeting il presidente del Consiglio sullo ius soli non tiene minimamente conto della realtà, ovvero della emergenza immigrazione che oggi l’Italia deve fronteggiare”. Roberto Formigoni risponde così alle parole pronunciate ieri da Paolo Gentiloni in Fiera, quando ha sostenuto che “garantire questa possibilità ai figli degli immigrati nati in Italia è una conquista di civiltà”.
“Voglio ricordare a Gentiloni che una legge per la cittadinanza in Italia c’è già e funziona bene e il nostro Paese negli ultimi anni ha concesso la cittadinanza a cittadini stranieri più di ogni altro paese europeo, compresi Germania, Inghilterra e Francia”, spiega a Rimini 2.0 l’esponente di Ap e fra i principali artefici del Meeting per molte edizioni, prima di essere sacrificato sull’altare del politicamente corretto e del feeling col Pd che ha preso piede alla kermesse ciellina.
“Questa legge, in questo momento, avrebbe un significato chiarissimo: suonerebbe nei paesi africani come un invito a venire in Italia, Paese del Bengodi che concede la cittadinanza a chiunque nasca sul suo suolo. Sarebbe un messaggio sbagliato perché vediamo che il popolo italiano fa già una fatica terribile ad accettare il numero di migranti che abbiamo ricevuto in questi anni. Ogni legge va giudicata nel tempo storico in cui viene approvata e nel caso specifico avrebbe il significato che ho detto. Quasi il 90% dei cittadini italiani ritiene assolutamente eccessivo il numero di migranti che abbiamo,… gli italiani non ce la fanno più. Approvare una legge come questa porterebbe la popolazione ad una esasperazione, cosa che non è accettabile perché, ripeto, l’Italia ha già dato accoglienza ad un numero di migranti di gran lunga più alto di ogni altro paese europeo. Alcune nazioni non hanno ricevuto un solo migrante, la grande Germania ha scelto lei chi ricevere, ha accettato i migranti laureati che possono inserirsi nel suo sistema economico e produttivo, e così via. Per tutti questi motivi di realismo ritengo che la legge sullo ius soli sia sbagliata. Ho detto nei mesi scorsi che non l’avrei mai votata e confermo anche oggi che non la voteremo. Gentiloni qualche mese fa era stato saggio nel dire che non avrebbe portato all’esame del parlamento questa legge, ieri ha fatto una dichiarazione opposta … ”
Forse perché Gentiloni si è trovato davanti ad una platea sensibile a questo tema?
Non lo so se la nostra platea sia sensibile a quello che ha detto Gentiloni… La nostra platea è certamente sensibile a questo tema, ma non credo che condivida quest’ultima posizione del presidente del Consiglio. Io ritengo che la platea del Meeting sia in maggioranza più attenta alla posizione che le ho espresso io, che è anche la prima e più responsabile posizione di Gentiloni. Il dibattito è aperto, non va demonizzato nessun punto di vista, ma siccome la legge la devono votare i parlamentari, come parlamentare non ho paura di assumermi le mie responsabilità e dico che se Gentiloni, sbagliando, portasse in parlamento lo ius soli, il mio voto e quello di molti miei colleghi sarebbe contrario. Credo che la legge in questo momento storico non passerà.
Perché Gentiloni e più in generale il Pd insistono sullo ius soli?
Io distinguerei… Non so se il Pd anche su questo tema sia unito, mi pare di no, ha posizioni molto diverse al suo interno e ci sono molti colleghi parlamentari che questa legge non la voterebbero. Gentiloni non l’ha portata in aula prima dell’estate anche perché sapeva che il Pd si sarebbe spaccato e che molti parlamentari del suo partito non l’avrebbero votata. Ritengo che l’affermazione di Gentiloni al Meeting nasca da “pressioni” di Renzi.
Cioè?
Matteo Renzi vuole far vedere che lui spinge in questa direzione ed avrà chiesto insistentemente, come è suo solito, a Gentiloni di fare questa dichiarazione e il presidente del Consiglio l’ha fatta.
Un regalo a Renzi, quindi?
Penso di sì, ma se Gentiloni desse seguito a quel che ha dichiarato ieri a Rimini, sbaglierebbe e probabilmente andrebbe incontro ad una delusione…, non vedo con quale maggioranza questa legge potrebbe essere approvata.
Gentiloni ha anche detto che “andare verso una società più aperta e multietnica non deve comportare una rinuncia alla nostra sicurezza e ai nostri stili di vita”. Cosa ne pensa?
D’accordo, ma con una aggiunta sostanziale. E’ inevitabile andare verso una società aperta e multietnica, abbiamo davanti a noi una società a livello mondiale che sempre più ha ed avrà questi connotati, è un dato di fatto che in sé non è negativo. Ma l’aspetto decisivo è governare questo tipo di società, a partire dall’avere ben presente in testa che cosa si vuole realizzare. Il primo aspetto è avere chiaro chi siamo noi. Si può costruire una società multietnica in maniera positiva solo partendo da una identità chiara: l’Italia è l’Italia, l’Europa è l’Europa, chi arriva qui non è né italiano né europeo, e l’integrazione deve avvenire in base alla accettazione da parte di chi arriva, dei nostri valori, delle nostre modalità di convivenza, della nostra cultura, leggi e costumi. Questo è già successo positivamente in passato ma, ripeto, perché ciò accada va governato e occorrono regole molto chiare.
Questa società aperta e multietnica non è messa seriamente in discussione dalla guerra dichiarata dal jihadismo?
Il meticciato di civiltà di cui parla il card. Scola è un fatto inevitabile, anche favorito da fenomeni come internet, la velocità degli spostamenti…, è chiaro che i popoli si mischiano sempre di più. E’ un po’ come la globalizzazione: c’è, è un dato di fatto, ma se non viene governato mostra i suoi lati negativi, se viene governato può mostrare i suoi lati positivi. L’estremismo islamico è uno dei problemi fondamentali: vuole distruggere la globalizzazione, il dialogo fra le civiltà, la convivenza e per questo va combattuto senza buonismi. E andrebbe combattuto non solo dai cristiani ma anche da quei musulmani che sostengono che l’islam è una religione di pace.
Lei verrà al Meeting?
Non ho ancora deciso ma nei prossimi giorni penso di sì…
Che effetto le fa vedere i nuovi maestri del Meeting: Bertinotti, Violante e compagni
Noi ci siamo sempre confrontati con chiunque, anche coi più lontani dalle nostre posizioni, però avevamo qualcosa da dire. Avevamo qualcosa da dire. Chiamavamo tutti a confrontarsi con noi. Ricordo la seconda edizione del Meeting, quando venne l’allora presidente del Consiglio Giovanni Spadolini…
Cosa accadde?
Mica gli concedemmo il microfono… come negli ultimi anni viene fatto normalmente. Arriva un qualunque presidente del Consiglio, viene un Bertinotti, un Violante … e gli si dice di parlare lui… no, no, no, noi esponevamo la nostra proposta, la nostra identità e li chiamavamo a confrontarsi con noi. Mi sembra un notevole cambio di prospettiva ma non un cambio positivo.
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