Giallo sulla toccata e fuga del ministro Boschi al Meeting di Cl

Giallo sulla toccata e fuga del ministro Boschi al Meeting di Cl

Richiamata a Roma dall'emergenza terremoto. E' questa la versione ufficiale della mancata partecipazione del ministro Boschi al Meeting, dove era stat

Richiamata a Roma dall’emergenza terremoto. E’ questa la versione ufficiale della mancata partecipazione del ministro Boschi al Meeting, dove era stata preparata per lei una conferenza sulla riforma costituzionale. Quasi snobbata dal popolo del Meeting. Ecco cosa è successo e le fotografie che documentano il salone semivuoto.

Uno degli appuntamenti più strombazzati di questa penultima giornata di Meeting è iniziato in ritardo. A tema storia e futuro della riforma costituzionale. Location, il salone B3. Partecipanti in programma il ministro Maria Elena Boschi, Francesco Paolo Casavola e Sabino Cassese, moderati da Andrea Simoncini. Con molto ritardo, appunto, salgono al tavolo dei relatori solo Casavola e Cassese, con Simoncini col volto tirato. Prende la parola e parla del terremoto (“questi fatti sconvolgenti non possono non toccare il cuore di ciascuno di noi”, fa appello “allo spirito di condivisione” e invita tutti ad aderire alla raccolta di fondi indetta dalla Cei per il 18 settembre, aggiungendo che “il Meeting si rende da subito disponibile per qualunque intervento umanitario che le autorità reputeranno necessario”) che ha portato morte e distruzione nel centro Italia, segue un minuto di raccoglimento. Poi riprende la parola per dire che “la ministra Boschi sta già rientrando a Roma… ha voluto portare il suo saluto ai partecipanti, ai relatori e ai volontari del Meeting, ma i fatti gravi che hanno colpito il Paese rendono opportuno il suo rientro”. Dopo la sua introduzione e prima di cedere la parola a Casavola, Simoncini torna sull’argomento parlando di “motivi ampiamente comprensibili” che hanno fatto decidere il ministro “a fare rientro a Roma”.

Resta però qualcosa che non torna. Maria Elena Boschi è arrivata al Meeting intorno alle 10.30 ed è ripartita verso le 11.30. E’ rimasta per circa un’ora nel quartier generale coi leader del Meeting. Nella stessa area c’era anche l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, che verso le 11 è uscito per dirigersi verso la sala B1 dove era atteso per la sua conferenza sulla chiesa inquieta e vicina agli abbandonati. Maria Elena Boschi invece ha continuato a rimanere all’interno. La tavola rotonda era in agenda alle 11.15 e, rispettando i tempi, probabilmente avrebbe potuto rivolgere alla platea un intervento iniziale e poi ripartire. Invece nulla.
Ora, la prima scossa di terremoto è delle 3.36, la seconda delle 4.33. Sicuramente il governo è stato informato subito. E infatti il primo tweet di Matteo Renzi è delle 4,19: “Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Ing. Fabrizio Curcio ha riunito il Comitato Operativo della Protezione Civile #terremoto”.
Perché allora la ministra è arrivata a Rimini, sapendo presumibilmente dalle prime ore della giornata odierna quello che era accaduto? Forse il cambio di agenda è arrivato in modo inatteso e dallo stesso ministro imprevisto, ovvero le è stato chiesto di rinunciare a prendere parte ad una conferenza pubblica in veste di oratore vista la gravità delle notizie che nel frattempo erano arrivate sui tanti morti, feriti e dispersi? Vi è anche una terza possibilità, però, oltre a tutte quelle fin qui ricostruite (compresa ovviamente quella ufficiale).
Maria Elena Boschi stamattina è approdata in un Meeting scarsamente afflollato. Al suo arrivo non c’era la ressa di persone e stampa che si era vista, ad esempio, per Angelino Alfano. Non solo. I posti occupati nel grande salone B3 non davano certo l’impressione che il popolo del Meeting avesse fatto le corse per andare ad ascoltare la ministra. Anzi, mezzo vuoto. Anche questo sarà stato un elemento di valutazione per non sedersi al tavolo a disquisire di riforma costituzionale?

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