I grillini saltano a Santarcangelo: si dimette un consigliere M5Stelle ogni anno. In arrivo già il quarto sostituto

I grillini saltano a Santarcangelo: si dimette un consigliere M5Stelle ogni anno. In arrivo già il quarto sostituto

Il pentastellato Marco Mussoni, indagato, si è dimesso dal Consiglio Comunale. È il terzo consigliere dei 5 Stelle a mollare nel giro di poco più di tre anni. Ora arriva il turno del quarto sostituto. Visti i precedenti, quanto durerà?

Nel Comune di Santarcangelo di Romagna i grillini saltano parecchio. Insomma, in Consiglio Comunale non hanno lunga vita. Tutto cominciò con le elezioni amministrative del 25 maggio 2014. Il Movimento 5 Stelle, come oggi, cavalcava già l’onda dell’anti-politica senza ricevere grossi risultati a livello locale. Ottenne un magro consenso rispetto ai dati nazionali: 13,7% dei voti. Anche troppi, per come è andata a finire. Furono eletti consiglieri comunali Sara Andreazzoli (Candidato Sindaco 5Stelle) e Luca Mazzotta. Tempo sei mesi e quest’ultimo decise di dimettersi il 10 dicembre 2014. Nella seduta consiliare del 18 dicembre arrivò la surroga.

Al posto di Mazzotta subentrò il consigliere comunale Bruno Beccati, nato a Milano, classe 1981. Tra le sue mozioni che scatenarono più polemiche è impossibile dimenticare la proposta di inserire un consigliere straniero aggiunto (eletto tramite elezioni a parte dagli extracomunitari) nel consiglio comunale di Santarcangelo. La mozione fu approvata, emendata, con i voti decisivi della maggioranza. Il centrodestra, per buonsenso, si dichiarò contrario. In consiglio comunale mi chiesi come mai il Movimento 5 Stelle si dedicasse strenuamente a simili battaglie ideologiche somiglianti a provocazioni senza logica, dato che se avessero voluto candidare una persona di origine straniera che ha ottenuto la cittadinanza italiana, avrebbero potuto farlo, proprio come ha fatto il centrodestra a Santarcangelo. E invece no, ai grillini, in particolare a Beccati, piaceva bruciare le tappe. Il rappresentante degli stranieri in consiglio comunale non doveva avere la cittadinanza italiana, doveva essere ancora extracomunitario, rigorosamente eletto da altri extracomunitari. Chiamasi ghettizzazione. Poi arrivò il 30 aprile 2016, data in cui il consigliere Beccati fece, probabilmente, la mossa politica più apprezzata e ricordata dai santarcangiolesi: si dimise. La favola, o meglio l’incubo, finì. Il mistero che si cela dietro il suo pseudonimo (su Facebook si spacciava per “Joy Spinone”) non fu mai svelato. Più volte pubblicamente sui social chiese di non essere chiamato con il suo nome e cognome reale, incitando chiunque a rimuovere riferimenti verso di lui, perché altrimenti sarebbero stati rintracciabili sui motori di ricerca. Un po’ bizzarro se pensiamo che a fare questa richiesta era proprio una persona che ricopriva un ruolo pubblico. La sua stessa pagina Facebook ufficiale era ed è ancora oggi intitolata “Joy Spinone – Portavoce M5S Santarcangelo”. Anche se nell’immagine profilo e soprattutto nella copertina Facebook compariva a caratteri cubitali la targa del consiglio comunale con la scritta “BRUNO BECCATI”. Alla faccia della segretezza. Nella seduta consiliare del 23 maggio 2016 avvenne la surroga.

Al suo posto, secondo la graduatoria, sarebbe dovuta entrare la candidata Sara Pironi, avendo ottenuto 17 voti di preferenza, proprio come il consigliere dimissionario. Ma la candidata pentastellata rinunciò alla carica di consigliere comunale il giorno stesso delle dimissioni del consigliere uscente. Quindi al posto di Sara Pironi, per sostituire Beccati, entrò in consiglio comunale Marco Mussoni. Carica che ha ricoperto fino a ieri, 14 novembre, data in cui si è dimesso perché indagato per uso indebito di carte di credito.

Anche qui bisognerebbe aprire una piccola parentesi. Dal momento in cui indagato non significa condannato (vale ancora la presunzione di innocenza), che senso ha dimettersi se una persona è veramente certa di essere innocente? Ma oltre a questo principio, si sa, i 5 stelle hanno da sempre abbracciato il più becero giustizialismo, l’acerrimo nemico del sensato garantismo che aspetta l’esito dei processi prima di condannare le persone. Il giustizialismo è come un boomerang, torna indietro e ti colpisce. È la dimostrazione che a fare dell’onestà una bandiera ideologica e personalistica, non si campa. Vi do una notizia: oneste possono esserlo tutte le persone per bene, anche quelle che non si candidano nei 5 Stelle.

Mazzotta, Beccati e Mussoni. Tre consiglieri grillini dimissionari e una candidata, Sara Pironi, che rinuncia direttamente alla carica di consigliere. Tutto ciò in poco più di tre anni. Ora toccherà al quarto sostituto che prenderà il posto di Mussoni. Secondo la graduatoria dietro di lui si classificano Paolo Mantelli e Fabio Balducci, entrambi con 12 voti di preferenza, tre in meno di quanti ne prese l’ormai ex consigliere. A prescindere da chi sarà effettivamente il sostituto e dalle ormai probabili e improvvise rinunce che incombono, quanto durerà il prossimo consigliere comunale dei 5 stelle a Santarcangelo? Speriamo arrivi almeno al panettone. I casi precedenti non sono di buon auspicio. Auguri.

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