I guardoni del teatro Galli? Giusto da fuori si può vedere qualcosa

I guardoni del teatro Galli? Giusto da fuori si può vedere qualcosa

Satira involontaria. Questo Satyriminicon sarà più lungo dei precedenti. Prima bisogna dare la notizia, che ancora è fresca. Il comunicato stampa odie

Satira involontaria. Questo Satyriminicon sarà più lungo dei precedenti. Prima bisogna dare la notizia, che ancora è fresca. Il comunicato stampa odierno dell’amministrazione comunale di Rimini: “Grazie all’apertura di due grandi finestre nella palizzata di recinzione del cantiere, da qualche giorno è possibile seguire direttamente i lavori di ricostruzione del teatro Galli, in piazza Malatesta. Un’idea dell’Amministrazione comunale per consentire ai riminesi di seguire, da queste due asole di 3 metri per uno e mezzo, l’andamento dei lavori del più grande cantiere pubblico aperto in città che, con la sua conclusione, ricucirà quella ferita aperta dai bombardamenti della seconda Guerra mondiale. gramelliniUna nuova opportunità che fa seguito al “successo” dello scorso anno, quando furono migliaia i riminesi che seguirono tutte le fasi della costruzione del nuovo ponte di via Coletti sul deviatore Marecchia. Una passione di cui proprio venerdì, con “L’uomo che guardava i cantieri”, Massimo Gramellini scrive nel suo Buongiorno su La Stampa: “gli operai ruotano, gli ingegneri s’assentono, ma loro restano inchiodati al suolo, memoria storica del quartiere e del cantiere.”
Il commento di Gramellini lo potete leggere cliccando sulla foto a fianco (ma non è fondamentale).
Il commento più importante, invece, che l’amministrazione comunale non segnala (ma provvediamo noi) riguarda il concorso per vignette che organizzò Marino Bonizzato, coinvolgendo nientemeno che Vincino, nel 2011: “DOV’ERA COM’ERA – TEATRO CON SVISTA”. Al centro della satira l’annosa e assurda vicenda della ricostruzione del Teatro comunale. Dov’era e com’era, appunto, ma con qualche difettuccio: verrà ricostruito fedelmente all’antico, lacune di vista comprese. L’architetto Bonizzato documentò infatti che da oltre 300 degli 800 posti a sedere il palcoscenico sarà totalmente o parzialmente, invisibile.
Morale: guardoni giusto da fuori, perché una volta seduti nei palchi, sarà il teatro dei non vedenti.
(Costo totale del progetto? Circa 5 anni fa il conteggio era arrivato a 30 milioni di euro, adesso andrebbe aggiornato, e l’opera impegna il Comune dagli anni 80).

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