I “misteri affittosi” di Palazzo Garampi

I “misteri affittosi” di Palazzo Garampi

Per le locazioni degli uffici paga prezzi alti ai proprietari, per un parcheggio invece...

Ecco quanto sborsa il Comune di Rimini per il Centro per l'impiego di piazzale Bornaccini. Ma c'è anche di peggio. Quando dovrebbe incassare non lo fa.

Care, vecchie Province che non ci sono più… Sembrano sparite, ma in realtà ci sono ancora. I cittadini se ne accorgono quando qualcuno presenta il conto. Come per la torre di uffici di piazzale Bornaccini, costata alle casse pubbliche (cioè alle tasche dei riminesi) 2 milioni e 343mila euro in soli 5 anni, dal 2010 al 2014. Ogni anno se ne andava quasi mezzo milione di euro. E non è finita, perché le competenze delle amministrazioni provinciali sono ancora in piedi e qualcuno deve pur svolgerle. Esempio, il Centro per l’impiego, organismo pubblico deputato all’incontro fra domanda ed offerta di lavoro, nonché alle certificazioni per lavoratori e disoccupati, oltre a tanti altri servizi (Eurodesk, Eures, consulenza per imprese, aste di lavoro nel settore pubblico, tirocini, infine le immancabili “mediazioni culturali” e “pari opportunità”).
Formalmente il servizio è ancora provinciale, ed è ancora ubicato nella torre di piazzale Bornaccini 1. Ma l’affitto degli uffici è a carico del Comune capoluogo. Che paga non poco. Vediamo.
Nel 2016 palazzo Garampi ha sborsato per gli uffici del Centro per l’impiego qualcosa come 236.969 euro (Iva compresa). Un costo, suddiviso per i 1.875mq di superficie, di 1.053 euro ogni 100mq, ancora più salato di quello sostenuto dal Comune per gli spazi di via Rosaspina (945 euro al mese ogni 100mq). L’anno precedente, il 2015, il costo per gli stessi uffici di piazzale Bornaccini è stato di 216.008 euro (Iva compresa).
E’ un buon prezzo per il Comune (cioè per noi cittadini)? Facendo alcuni paragoni con fonti autorevoli, pare proprio di no. Il servizio Borsinoimmobiliare.it fornisce questo valore di locazione media a marzo 2017, per uffici in buono stato di fascia media in zona “corona urbana”: 7,9 euro per metro quadro al mese. Cioè molto meno dei 10,53 euro di piazzale Bornaccini ed anche dei 9,45 euro di via Rosaspina.
Ma abbiamo consultato pure la valutazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, aggiornata in questo caso al secondo semestre 2016: in zona B5 a Rimini – centrale – corona urbana, in destinazione terziaria, gli uffici vengono affittati da un minimo di 8 euro a un massimo di 12 euro al metro quadro di superficie lorda al mese. Quindi al Comune di Rimini vengono praticati i prezzi della fascia più alta della gamma.
Se non è un buon prezzo per palazzo Garampi, di certo si tratta di un affarone per la proprietà dell’edificio di piazzale Bornaccini, una società a responsabilità limitata di Cesena attiva in agricoltura, locazione di immobili propri e produzione di energia elettrica: il bilancio 2015, con un costo di 727mila euro e ricavi totali per 1,8 milioni, ha segnato per i cesenati un brillante surplus di 1 milione e 100mila euro.
Meno brillante, in questa storia, è quello che vediamo recandoci agli uffici, che per un prezzo alto dovrebbero essere di alta gamma. Invece… cicche di sigarette e residui di gomme da masticare puntellano l’accesso al centro pubblico, che dovrebbe accogliere e dare aiuto a chi cerca lavoro, ma alla vista non ha nulla di accogliente. Si consiglia all’amministrazione condominiale… olio di gomito.

Il parcheggio di via Laurana

Quelli di piazzale Bornaccini e di via Rosaspina, non sono gli unici misteri del capitolo “affitti passivi” pagati dal Comune di Rimini.
Al Borgo San Giuliano, in viale Laurana, le casse pubbliche pagano ad una proprietà privata ben 24mila euro l’anno, scadenza del contratto al 2030, per un’area di 2.673 mq destinata a parcheggio pubblico, gestito in proprio dal Comune. Si tratta di una spina di terreno che dal vialetto porta ad un altro parcheggio, quello adiacente al ponte di Tiberio. Nell’area da 24mila euro, trovano posto oggi una settantina di “stalli blu”, dal costo di 0,60 euro all’ora, oppure un forfait giornaliero di 2,5 euro. L’altro giorno, in ora di punta, c’erano solo 15 auto parcheggiate. Sette di questi posti sono “bianchi” (libero parcheggio), naturalmente sempre occupati. Ma in fondo all’area, con accesso al viale, udite udite, ci sono ben 19 “stalli gialli” riservati. A chi? Ai clienti del vicino supermarket Conad, che possono parcheggiare gratuitamente col disco orario.
Ora, la logica vorrebbe che un servizio al pubblico come il supermercato, ma privato, corrispondesse almeno qualcosa alla collettività in cambio di una ventina di posti auto pagati in affitto dal Comune. Invece, come in tante altre cose riminesi, la logica non c’è. A nostra domanda sul punto, palazzo Garampi spiega: “la proprietà dell’area è di un privato che aveva già in essere un accordo con la Conad per la disponibilità di una ventina di posti auto. Nella contrattazione per l’utilizzo dell’area tra amministrazione e privato, la proprietà aveva posto come condizione il mantenimento dei posti Conad esistenti, cosa di cui si è tenuto conto nella definizione del contratto”. Tradotto: la coop rossa gode di un buon servizio per i suoi clienti, a gratis (ma l’affitto è in carico alle casse pubbliche).

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