In passato ha ospitato il Tribunale ma da diversi anni è sede di vari uffici ai numeri civici 7, 9 e 21. A chi va a finire il “tesoretto” dell’affitto?
C’è a Rimini una… Rosaspina dalle uova d’oro. Con tutto il rispetto per Francesco Rosaspina, ci riferiamo alla via intitolata al grande incisore, ed in particolare al poderoso immobile, che in passato ha ospitato il Tribunale e dove oggi hanno sede vari uffici pubblici comunali, ai numeri civici 7, 9 e 21. Uffici non di proprietà, ma in affitto. E che affitto.
In 17 anni, dal 2000 al 2016 compreso, per ospitare impiegati, dirigenti, assessori e sportelli municipali in via Rosaspina le casse di palazzo Garampi hanno dovuto sborsare in tutto circa 11 milioni 600mila euro, Iva inclusa. Questo si desume dai dati chiesti e ottenuti dal Comune di Rimini, mentre non abbiamo a disposizione il costo sostenuto dalle casse pubbliche per i 18 anni precedenti, a partire dal primo contratto di locazione dell’agosto 1987 per i piani interrato, terra, primo, secondo, terzo e quarto del civico 21, in uso al Settore Urbanistico.
Si tratta comunque di un dato per difetto, cui andrebbero aggiunte le rivalutazioni effettuate nel corso degli anni per via di legge (gli incrementi annuali dei canoni, pari al 75% dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati).
La superficie complessiva occupata dagli uffici comunali in via Rosaspina è di 7.148 mq, e con gli attuali 811mila euro annui di costo (circa 945 euro al mese ogni 100 mq) rappresenta la maggioranza dei costi sostenuti dal Comune nelle locazioni passive (le altre 16 costano cumulativamente circa 720mila euro l’anno).
A chi va a finire il “tesoretto” dell’affitto di via Rosaspina? Nel 2000 l’immobile era dell’INPDAI, Istituto Nazionale di Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali, di cui si tentò invano la privatizzazione a metà anni Novanta, ma poi incorporato nell’INPS dal 2003. Oggi a tutti gli effetti la proprietà è privata, essendo stato acquistato l’edificio da una società legata a doppio filo con un importante istituto di credito. A sua volta è subentrata, in locazione finanziaria, una immobiliare riminese. E’ con questa società immobiliare che il Comune, nel 2005, ha concordato fino all’ottobre 2017 l’affitto di una porzione in più (ai piani secondo, terzo e quarto al civico 7). Sempre con la stessa società, nel 2006 sono state prese in locazione altre superfici sia al n. 7 che all’interrato, pianoterra e secondo piano del n. 9.
Sono gli uffici saliti all’onore delle recenti cronache per le file di geometri ed altri professionisti, in attesa di essere ricevuti allo Sportello unico per l’edilizia, dalle 5,30 del mattino.
L’attuale costo annuo di 811mila euro circa, sarebbe ancora più alto se una legge del 2014 non avesse disposto la riduzione del 15% dei canoni di locazione passivi per le pubbliche amministrazioni.
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