Il comitato Rimini nord la variante alla statale 16 la vuole

Il comitato Rimini nord la variante alla statale 16 la vuole

«Le amministrazioni attuali hanno l’opportunità unica di realizzare l’infrastruttura viaria più importante della Provincia, opera che darebbe un assetto definitivo alla mobilità. Le aree soggette a esproprio saranno di circa 12 ettari. La maggior parte dei terreni su cui insisterà la Variante sono coltivati a seminativo. Quantomeno strampalata l'ipotesi di ampliare la via Tolemaide e la via Popilia».

Il Comitato Rimini Nord, residenti e agricoltori di via Tolemaide e via Popilia, la variante alla statale 16 la vuole e subito. Con una lettera al presidente e all’assessore mobilità e trasporti della Regione Emilia-Romagna, al presidente della Provincia di Rimini, al sindaco, ai consiglieri comunali del Comune di Rimini, ad ANAS e agli organi di informazione, dice sì alla Variante e no a tracciati alternativi al progetto Anas. Ecco il testo.

Gentilissimi Amministratori,
interveniamo nel dibattito in corso sulla Variante nel Tratto 1 a Rimini Nord per chiederVi cortesemente di approvare il progetto esecutivo della Variante alla SS 16, già pianificata dagli Enti locali e progettata da Anas nel tratto Igea M. – Santa Giustina. Andiamo per punti.
Il primo punto è la necessità di realizzare la Variante alla Statale 16, compreso il tratto 1. Infatti, tutti i riminesi sanno bene che è sufficiente un banale tamponamento sulla viabilità principale, o un po’ di pioggia, per mandare in tilt tutta la città. Per non parlare degli eventi in Fiera o al Palacongressi, che inducono un traffico tale da congestionare pesantemente tutta la viabilità. Ciò significa bloccare in coda per ore i riminesi e gli ospiti ogni volta che c’è una fiera, un congresso, o semplicemente perché i turisti affollano l’Italia in Miniatura (ad esempio). Lo stesso discorso vale anche per la viabilità storica e secondaria della zona (es. via Orsoleto).
Facciamo solo un confronto con la vicina Cesena (95.000 abitanti, turismo non rilevante): 14 anni fa veniva completata la tangenziale (nota come Secante), opera lunga 10 km che ha interessato tutta la campagna agricola adiacente e che ha risolto definitivamente la congestione del traffico.
Rimini (150.000 abitanti, città turistica): nel 2022 c’è ancora chi discute se la Variante possa essere utile: da non credere! Dopo tutto l’iter amministrativo, peraltro durato un decennio, arrivati al momento degli espropri, si può pensare di dire: “ok abbiamo scherzato!”?
Le amministrazioni locali del passato hanno lasciato alla città di Rimini la Nuova Fiera, il Palacongressi, il Centro Agroalimentare e altre opere che si sono poi rivelate strategiche, anche se la mancata previsione di una adeguata viabilità ha portato un traffico insostenibile. Le amministrazioni attuali hanno l’opportunità unica di realizzare l’infrastruttura viaria più importante della Provincia, opera che darebbe un assetto definitivo alla mobilità. Logicamente, qualora non fossero in grado di chiudere positivamente il progetto, a causa di interessi particolari (o meglio personali), condannerebbero i riminesi e i loro ospiti per lungo tempo, poiché ben difficilmente si riproporrebbe un’opportunità analoga prima di altri 10, forse 20, anni.
Il secondo punto riguarda i dati su cui si basa il dibattito in corso. Tutto gira attorno ai 400 ettari di terreno agricolo da sacrificare nel tratto 1 della Variante (Igea Marina – Santa Giustina). Facendo un rapido conto emerge che il terreno soggetto a esproprio sarà di circa 12 ettari (larghezza strada 25 m, lunghezza 4,8 km), qualcosa in più considerando i due svincoli. Allora a cosa si riferisce la stima di 400 ettari riportata dai Consiglieri e dalla stampa?
Inoltre, si lamenta la distruzione di un’area vocata all’orticultura. Eppure, non è difficile accorgersi che la maggior parte dei terreni su cui insisterà la Variante sono coltivati a seminativo. Mentre buona parte delle coltivazioni a orto della zona si trovano a lato della via Tolemaide.
Il terzo punto riguarda proprio l’ipotesi, quantomeno strampalata, di ampliare la via Tolemaide e la via Popilia (tra lo svincolo di Igea M. e la via Tolemaide), su cui abbiamo scritto più volte in passato.
Chi propone questa soluzione, come pensa di inserire la via Tolemaide in una strada a scorrimento veloce? Con curve a 90 gradi e rotatorie? E poi, se il problema della Variante è quello del terreno agricolo, hanno visto che nell’ipotesi “Tolemaide” la superficie di terreno da espropriare sarebbe maggiore a causa del percorso più lungo e della viabilità secondaria da rifare? E che, in aggiunta, andrebbero demolite abitazioni e attività? Mentre nel progetto della Variante, nella “diagonale”, non sono previste demolizioni. Neppure un capanno agricolo sarà demolito.
Per questi motivi, chiediamo a Regione, Provincia, Comune e Anas di approvare il progetto esecutivo della Variante così come pianificato, progettato e finanziato, ovviamente con tutti gli accorgimenti atti ad evitare fondi interclusi e ulteriori aggravi ai proprietari.
Confidando in un positivo riscontro, con l’occasione si inviano distinti saluti.

Dott. Agr. Gianluca Selva
Dott. Mattia Manfroni

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