Il “pacco” del mare è servito: luglio si apre coi soliti cantieri

Il “pacco” del mare è servito: luglio si apre coi soliti cantieri

Oggi il nuovo lungomare avrebbe dovuto essere ultimato. Invece solo nei primi 200 metri del "Tintori" è comparsa l'erba ma nemmeno qui il cantiere è concluso. Per il resto nulla di nuovo. Però questa mattina il sindaco ha portato il rettore dell'Alma Mater e i rappresentanti delle categorie economiche in visita sui clamorosi ritardi che stanno ulteriormente danneggiando una stagione già debolissima.

Oggi i lavori del “parco del mare” avrebbero dovuto essere ultimati. Dopo che una proroga aveva spostato la data della fine lavori dal 22 maggio al 1° luglio. Sarebbe già stato tardi ma comunque abbastanza in linea con una stagione “monca” che si spera possa regalare qualche soddisfazione fra luglio e agosto. Invece niente. Non si intravede la fine dell’opera. Ironia della sorte questa mattina il sindaco, sotto il sole cocente delle 12, ha portato in tour sul cantiere interminabile una nutrita delegazione di gente che conta. Il rettore dell’Università di Bologna e i rappresentanti delle categorie economiche riminesi. Ma cosa avranno potuto ammirare?

I ritardi di un’opera che, seppure incensata ogni settimana che passa, penalizza drammaticamente un’estate turistica già segnata molto negativamente, che per ora ha visto circa la metà degli hotel aprire i battenti. Turisti pochi e solo nei weekend. Polvere, ruspe e operai indaffarati sulla prima linea della Rimini vacanziera. E’ il pacco, e non il parco, del mare.

L’unico tratto quasi ultimato del nuovo lungomare

E’ comparsa l’erbetta verde solo nei primi 200 metri circa del lungomare Tintori, che risulta ultimato tranne che sul lato che affaccia sulla spiaggia. Il resto è ancora un cantiere in affanno. Nell’afa di queste giornate (le fotografie che pubblichiamo sono state scattate questa mattina in contemporanea con il sopralluogo della onorevole comitiva) dentro il recinto arancione si corre ma…
Piazzale Fellini è ancora con la sua solita rotatoria brulla, in attesa che diventi un parcheggio. Il cosiddetto belvedere di piazzale Kennedy non offre maggiori soddisfazioni rispetto al lungomare.

Spostandosi verso Rimini nord la cartolina è la stessa: i lavori danno l’impressione di essere “inchiodati”. Già all’altezza di via Palotta cominciano le interruzioni, che diventano il solito muro invalicabile una volta giunti in via Polazzi. E così avanti. Da Torre Pedrera in direzione opposta la musica non cambia.

Il consigliere comunale di Obiettivo civico, Filippo Zilli, è arrivato a chiedere al Comune di “posticipare al prossimo autunno i lavori non essenziali, in particolare quelli nelle vie trasversali, dove tra l’altro si trova la maggior parte delle strutture”. Il lungomare nord è partito il 23 gennaio e naviga a vista. “La stagione fatica a decollare, di turisti se ne sono visti ancora pochi e molte strutture, in particolare pubblici esercizi, alberghi, ristoranti, bar, sono ancora chiusi e non sanno se riusciranno ad aprire per via degli alti costi fissi a cui andranno incontro senza alcuna certezza di incasso”, spiega Zilli. “Se a tutto questo aggiungiamo un cantiere che ha completamente isolato un’intera zona di Rimini senza possibilità di percorrerla e raggiungerla in auto, rendendo difficile addirittura il transito in bicicletta ed in alcuni casi anche a piedi, chiudendo tutte le nostre strutture e pubblici esercizi dietro a ringhiere alte più di 2 metri, capiamo che la situazione è diventata insostenibile. Questi lavori necessitano di un accelerata importante. Non possiamo chiedere ai nostri albergatori, ristoratori e bagnini, linfa vitale del nostro turismo, di lavorare in queste condizioni”.
Ma ogni appello cade nel vuoto.

Matteo Zoccarato della Lega definisce invece “inaccettabile” la situazione che si è venuta a creare. “Nonostante le sollecitazioni di cittadini e imprenditori sullo stato di avanzamento dei lavori, nessuno sa nulla. Quello che chiediamo alla Giunta Gnassi è di fare chiarezza e dare delle risposte concrete a tutti quegli imprenditori del riminese che con coraggio hanno alzato la saracinesca e aperto le proprie attività facendo i conti prima con il Covid, e poi con i cantieri. Spiace constatare che Palazzo Garampi sia asserragliato nel silenzio più assoluto e che nessuno abbia ancora trovato il coraggio di intervenire sull’argomento. Questo tipo di atteggiamento, del tutto incomprensibile e irrispettoso del lavoro altrui, denota una totale mancanza di organizzazione e una sfacciata mancanza di rispetto per chi ‘fa impresa’ e investe sul territorio. A Marina centro sembrerebbe che il parcheggio sulla rotonda Fellini sia saltato, a Rimini Nord staccherebbero la corrente con insufficiente preavviso agli alberghi con quei pochi, coraggiosi e preziosi, clienti.”

Parla di “stagione balneare compromessa a Rimini nord, non solo dal “Coronavirus” ma anche dai quattro “cantieri” per la riqualificazione dei lungomari di Rivabella, Viserba, Viserbella, Torre Pedrera, avviati in ritardo dall’amministrazione comunale”, l’esponente di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi. “La “fine lavori” era prevista a fine giugno 2020, per i tratti di via Polazzi-via Roma a Viserba, via Tolemaide-via Tolmetta a Torre Pedrera, via Adige-via Astico a Rivabella, con la conclusione di tutti gli interventi entro novembre 2020. Anche l’ampliamento dell’asse viario Mazzini, Caprara, Serpieri e Domeniconi, adiacente la Ferrovia, doveva concludersi entro l’inizio dell’estate, giugno 2020”. Invece anche qui tutto in alto mare.
“Lo stato attuale dei lavori, nonostante 5 mesi di meteo favorevole, smentisce le previsioni dell’amministrazione comunale, evidenziando tempi di esecuzione delle opere che rendono impraticabili i singoli tratti di lungomare nel centro di Viserba, Torre Pedrera, Rivabella”.

Come ve la racconto io, nessun altro. Andrea Gnassi con le categorie economiche in piazzale Kennedy

Nonostante questo quadretto davvero scandaloso, e che probabilmente alle passate amministrazioni sarebbe costato caro (per molto meno Ravaioli e Chicchi venivano crocifissi dalla libera stampa quotidiana e dalle categorie economiche, che invece oggi vanno in processione ad ammirare il disastro di una tempistica del tutto sballata), stamattina Andrea Gnassi ha fatto il suo bel pistolotto. Ad ascoltarlo c’erano il rettore Ubertini, il consiglio generale di Confindustria Romagna insieme ad albergatori, bagnini, rappresentanti dell’artigianato e del commercio.
“Oggi siamo qui alla vigilia del completamento di un sistema complesso e articolato come il Piano di salvaguardia della balneazione, al centro della riconversione di un modello sostenibile di una città che da sul mare è oggi divenuta città di mare”, ha detto Gnassi. La famosa vigilia. Una città di mare che a luglio offre ai propri ospiti un cantiere dietro l’altro. E la conclusione definitiva? Oggi il traguardo è stato spostato ancora un po’ più avanti, ma senza date certe: “nelle prossime settimane”.

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