Il traffico aereo degli ultimi 20 anni: il raffronto fra Italia, regione e Rimini

Il traffico aereo degli ultimi 20 anni: il raffronto fra Italia, regione e Rimini

Nella ripartizione regionale del traffico, nel 2017 Bologna sale al 95% (+5%), Parma al 2% (+1,45%), Rimini scende al 3% (-6%). E quali sono le prospettive per i prossimi anni sia in termini di passeggeri che di investimenti? Ecco cosa prevedono gli scali di Bologna, Parma e Rimini (per Forlì è in corso il bando per l'assegnazione della gestione).

Negli ultimi tre anni del secolo scorso, 1997, nei 47 aeroporti operanti sul territorio nazionale fu registrato un movimento (arrivi + partenze) di 931.552 aerei (48% internazionali) e 72.465.744 passeggeri (49% internazionali).
Le tipologie di traffico allora operanti erano suddivise in: voli linea-compagnie tradizionali (passeggeri 89,80%); voli charter (passeggeri 10%); voli aerotaxi (passeggeri 0,2%).
Nel 1997 sul territorio nazionale il numero medio dei passeggeri trasportati per volo fu di 78.
Il 2004 segna l’inizio dell’attività delle compagnie low cost, che in quell’anno su un movimento totale di 105.658.807 passeggeri, registrarono il 6,2%.
Con i voli low cost i passeggeri delle compagnie tradizionali e quelli carter subirono una sensibile diminuzione.
Nel corso del ventennio le compagnie tradizionali hanno registrato un lieve aumento del 12% (da 72.320.710 a 85.807.904, media anno 0,95%); mentre quelle low cost sono passate da 6.553.009 a 88.820.337 (+1.255%, media anno +197%).
Forte la perdita del traffico charter e aerotaxi.
Dalle statistiche ENAC del 2017 risulta che nella ripartizione del mercato le compagnie low cost hanno privilegiato alcuni scali:
Bergamo (93,1% del traffico); Roma Ciampino (100%); Trapani (95%); Treviso (98,8%). I quattro aeroporti, che totalizzano 21.449.862 di passeggeri, hanno rappresentato il 24% del traffico low cost in Italia.
Negli anni 1997 e 2017 la percentuale complessiva del movimento passeggeri degli aeroporti delle regioni Lombardia (Milano Linate, Milano Malpensa, Bergamo) e Lazio (Roma Ciampino, Roma Fiumicino), è stata rispettivamente del 60% e del 52%. La diminuzione dell’8% sta a significare un maggiore incremento di traffico nei restanti aeroporti.
Sul territorio nazionale dopo vent’anni di attività del trasporto aereo, il consuntivo del 2017, raffrontato al 1997, registra i risultati di seguito riportati: movimento passeggeri 171.547.241 (+137%, media anno +7%, di cui internazionali 66%). Sul totale passeggeri, il 50,9% è stato trasportato dalle compagnie low cost. Il numero medio dei passeggeri/volo da 78 è salito a 128 (+64%).

Il traffico aereo commerciale in Emilia-Romagna
Rispetto al totale nazionale la nostra Regione nel 1997 rappresentò il 5% del movimento aerei e il 4% del movimento passeggeri.
Anche ai fini di un raffronto con i dati di traffico dei successivi 20 anni, risulta interessante riportare anche il numero medio dei passeggeri trasportati per volo negli scali dell’Emilia-Romagna.

Consuntivo 1997

Nel 1997 lo scalo del capoluogo regionale movimentò il 90% dei passeggeri, Forlì lo 0,45%, Parma lo 0,55%, Rimini il 9%.

Consuntivo 2017 e raffronto traffico 2017/1997
Il traffico aereo della nostra regione ha rappresentato il 5,26% del movimento aerei e il 5,25% del movimento passeggeri del traffico nazionale.

Bologna: movimento voli 67.086 (+63%); movimento passeggeri 8.181.654 (+227%, media anno +11,3%); passeggeri/volo 122 (+100%).

Forlì: ha cessato l’attività il 01/04/2013.

Parma: movimento voli 1.108 (-32%); movimento passeggeri 157.463 (+222%, media anno +11%); passeggeri/volo 142 (+1.083%).

Rimini: movimento voli 1.977 (-43%); movimento passeggeri 300.774 (+24%, media anno +1,2%); passeggeri/volo 152 (+114).

Totale regione: movimento voli 70.173 (+72%); movimento passeggeri 8.639.891 (+211%, media anno +10,5%); passeggeri/volo 123 (+108%).
Nella ripartizione regionale del traffico, Bologna sale al 95% (+5%), Parma al 2% (+1,45%), Rimini scende al 3% (-6%).
Analogamente a quanto verificatosi sul territorio nazionale, anche nella nostra Regione l’incremento percentuale dei voli risulta essere inferiore di circa il 65% rispetto a quello dei passeggeri. Ciò, a nostro avviso, sta a confermare alcuni fatti: l’utilizzo di aerei con un maggiore numero di posti; l’incremento dei collegamenti; un maggiore utilizzo dell’aereo da parte dell’utenza.

Prospettive di sviluppo ventennale
In un documento del mese di luglio 2016, consegnato alle organizzazioni sindacali in occasione della riunione del 14 luglio, l’assessore regionale ai trasporti ha indicato le linee di sviluppo, relative al movimento passeggeri e merci e agli investimenti, programmate dalle tre società di gestione aeroportuale.

Aeroporto di Bologna
Movimento passeggeri: entro il 2030 (13 anni) lo scalo felsineo prevede un movimento passeggeri di 20 milioni. Aumento media/anno 11%;
Investimenti: entro il 2025, 246,6 milioni di euro.

Aeroporto di Forlì
E’ in corso il bando per l’assegnazione della gestione.

Aeroporto di Parma
Movimento passeggeri: previsione entro il 2020 di 600.000 passeggeri. Aumento medio/anno 56%.
Investimenti: entro il 2020 43,5 milioni di euro.

Aeroporto di Rimini
Movimento passeggeri: 2 milioni entro il 2020. Aumento annuo 186%.
Investimenti: business plan 2016-2020: ammodernamento area aeroportuale per parcheggio; riqualificazione terminal, aree di stazionamento di navette. Non viene indicato nessun importo di spesa.
La società Airiminum ha vinto la gara con il massimo del punteggio previsto dal bando.

Passeggeri e investimenti nell’aeroporto di Rimini
I PASSEGGERI. Le quattro società partecipanti alla gara indetta da ENAC nel 2014 avevano previsto alla fine dei 30 anni di gestione un movimento passeggeri di circa 2 milioni.
Risulterebbe che la società vincitrice nei “volumi di traffico” avrebbe previsto per il 2020 un movimento passeggeri di circa 1 milione.
La società Airiminum rispondendo alla richiesta di informazioni della Regione, sostiene che per il 2020 prevede un movimento di 2 milioni di passeggeri (sulla carta raddoppiano). Va altresì osservato che rispetto al totale di 2.214.000 del movimento passeggeri dei primi tre anni di gestione (2015/2017) previsti nel piano Airiminum, a consuntivo 2017 la suddetta previsione ha subito una perdita del 69% (passeggeri 696.380).
Inoltre, Airiminum nel convegno del maggio 2017 annunciò che alla fine del ventennio (2037) il movimento passeggeri raggiungerà i 13 milioni. L’incremento, iperbolico, sarà del 4.222%, pari ad un aumento medio/anno del 211%!

GLI INVESTIMENTI. Risulterebbe che nel piano 1° classificato la società di gestione avrebbe previsto per il triennio 2015/2017 l’effettuazione di interventi infrastrutturali per una spesa di circa 13,5 milioni di euro.
Nella conferenza stampa del 9 maggio 2015 Airiminum consegnò il ‘Piano di sviluppo’ che prevedeva tra le altre proposte: nuovo terminal con avvio lavori nel 2016.
Ad oggi del nuovo terminal non c’è traccia.

Il sindaco di Riccione mette i puntini sulle i circa gli impegni presi dalla società di gestione del “Fellini”
Una voce istituzionale fuori dal coro in tema di aeroporto “Fellini” si è alzata di recente ed è quella di Renata Tosi: “Se la Regione manifesta interesse per gli aeroporti, mi auguro che lo faccia per tutti, compreso quello di Rimini. Certamente i turisti possono arrivare a Rimini anche atterrando a Bologna, ad Ancona o a Forlì, ottima a questo proposito l’iniziativa degli shuttle, ma quel che maggiormente interessa a noi rappresentati del territorio è che l’aeroporto di Rimini possa svolgere la sua funzione di servizio per l’economia turistica”. Ed ha aggiunto, come riporta Buongiornorimini, sullo scalo di Rimini: “La gestione sarà anche privata ma l’aeroporto è un bene pubblico che appartiene al territorio. Non a caso viene dato in concessione sulla base di precisi impegni di sviluppo e di investimenti. Se questi impegni non sono rispettati, ci si può rivolgere a chi istituzionalmente ha il colpito di vigilare, cioè l’Enac. Siamo istituzioni e ci rivolgiamo alle istituzioni”. Promettendo “che non appena a Roma ci sarà un governo funzionante, andremo a incontrare i responsabili per chiedere se e come il gestore dell’aeroporto stia rispettando gli impegni assunti con la concessione”.

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