Nessuno nega che il MoVimento di Rimini sia incorso in un infortunio gravido di conseguenze personali e politiche, ma, come associazione filo M5s, respingiamo la tesi di Davide Cardone.
Un fenomeno costante nella storia della Chiesa, intesa come comunità di persone, è costituito dalla abitudine dei preti che non ne fanno più parte, di spargere veleno e calunnie su chi è rimasto fedele all’istituzione. Questa è l’impressione suscitata dai ricorrenti interventi del blogger Davide Cardone, il quale non risparmia occasione per manifestare acredine da ex grillino, vero o presunto tale.
La sua stizza nel prendere atto della scelta di Rimini come sede dell’evento nazionale, contiene la logica di quel tale che, dopo la Restaurazione del 1815, voleva fosse abbattuto un ponte sul fiume Dora, solo perché l’avevano costruito i francesi.
Nessuno nega che il MoVimento di Rimini sia incorso in un infortunio gravido di conseguenze personali e politiche, ma, come associazione filo M5s, respingiamo la tesi di Cardone, al quale va comunque riconosciuta la libertà di esprimere il suo pensiero, anche se è forse troppo definirlo tale, infarcito com’è da fregnacce sesquipedali e condizionato da un livore rivolto a destra e manca.
Non crediamo che un evento, che i “rimasti” e i molti nuovi aderenti considerano come segnale di una riconciliazione generale, possa essere giudicato come scrive Cardone “urinarie sulle macerie”.
Come Rimini è risorta dalle macerie della II guerra mondiale, sulle quali nessuno ha pensato di adagiarsi, i veri grillini, non presunti tali, come si definisce Cardone, hanno ben altra intenzione: consapevoli dei principi fondanti del MoVimento (con la V maiuscola si scrive non a caso) vogliono essere partecipi di un confronto politico che non è solo questione tra FI e PD come afferma, o come vorrebbe il Cardone (che vuol essere anche il Catone) senza averne le prerogative morali.
Associazione Grilli pensanti Rimini
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