A Rimini “Italia 5 Stelle”: Grillo torna sul luogo del delitto, dove ha polverizzato il movimento

A Rimini “Italia 5 Stelle”: Grillo torna sul luogo del delitto, dove ha polverizzato il movimento

Dal 22 al 24 settembre si tiene a Rimini #Italia5Stelle. Dopo il Circo Massimo, Imola e Palermo la kermesse fa tappa nella città in cui i grillini avrebbero potuto prendere il Comune mentre...

Gli Ex Grillini, veri o presunti (me compreso), si stanno rivoltando nella tomba. La kermesse più attesa del Movimento 5 Stelle, la sua Festa dell’Unità, la sua Woodstock, il suo Congresso Nazionale, si terrà a Rimini. Cosa c’è di strano?
Ricorderete che appena un anno fa alla lista presentata dal Meetup Grilli Pensanti di Rimini non fu concesso di presentarsi, senza peraltro addurre comunicazione ufficiale. Dieci anni di storia, tre consiglieri comunali, una parlamentare e un eurodeputato non poterono nulla di fronte al corto circuito creato dalla seconda lista sponsorizzata dalla ex di Grillo. Una lista nata in 15 giorni con ex assessori, i loro figli, due ragazze immagine e un paio di amiche inserite da Carla “Efialte” Franchini, furono sufficienti a non concedere il simbolo. Stop. Tutti zitti e avventura finita.
Inutile dire che il valore locale del Movimento è calato da “ballottaggio sicuro” a zero. Al di là dei motivi, su cui si è fantasticato molto, ma che sono banalmente riconducibili a contrasti interni e all’imbarazzo creato da una ex moglie, il Movimento di Rimini è caduto dall’altare alla polvere portandosi dietro anni di fiere battaglie. Patrimonio non riproducibile.
Qualcuno si è allontanato subito. Altri con il tempo. Altri ancora hanno deciso di portare avanti una specie di mantenimento dell’operatività, piccolo cabotaggio di cui approfitterà qualcuno al momento giusto. Carla Franchini, ad esempio, la stessa che, poco prima di defilarsi in posizione fintamente neutra, organizzava riunioni per scalare il Consorzio di Bonifica in contraddizione con qualsiasi logica del Movimento (anche quelle spesso suscettibili a deroga).
Oggi la domanda spontanea di molti è (parafrasando e censurando le bestemmie): ma come…? Prima radi al suolo Rimini, togliendo la possibilità di un risultato locale per i prossimi 10 anni e poi ci fai la riunione nazionale?
Secondo la mia opinione, distillata da ciò che ho potuto osservare in questi anni e ascrivibile solo alla mia persona, non bisogna confondere questo evento con il tentativo di recuperare al disastro compiuto. D’altronde sarebbe come mettere un cerotto dopo un fendente di macete. La manovra è riconducibile più che altro alla debacle territoriale. L’Emilia Romagna, un tempo roccaforte del Movimento, lasciata nelle mani di Massimiliano Bugani da Bologna, ha inanellato una serie di sconfitte imbarazzanti, culminate nel 3% di Parma ai piedi del rieletto Federico Pizzarotti detto “il senza simbolo”.
Venire qui a Rimini, ormai avamposto di frontiera, è come urinare sulle macerie per marcare il territorio. Sono sicuro che la festa verrà bene, questi luoghi hanno sempre portato fortuna a Beppe. Vedremo tante allegre bandierine e sentiremo molti discorsi illuminati su quello che i bravi ragazzi del Movimento (perché sono molti) vorrebbero fare… Casaleggio junior permettendo. Il futuro di Rimini però è una questione fra Partito Democratico e l’asse Lega-Forza Italia; a questo non si può porre rimedio.
P.S.
Non vorrei che queste poche righe fossero scambiate per un invito a non partecipare all’evento. Al contrario sarei contento se ci passaste, anche se non siete del Movimento. In queste occasioni si comprende, meglio che in qualsiasi altra situazione, come tanta energia positiva e reale venga poi sacrificata nel conteggio dei like su facebook e per calcoli personali di meschini figuri. Ricordate #MaiLaFrankaInParlamento.

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