La caduta del mattone è figlia della tassazione locale

Il mattone e le tasse locali sono diventati un vero incubo per la maggior parte dei cittadini contribuenti e, ovviamente, anche per i proprietari di c

Il mattone e le tasse locali sono diventati un vero incubo per la maggior parte dei cittadini contribuenti e, ovviamente, anche per i proprietari di case nella nostra città, come cercheremo di dimostrare con il presente breve studio.
Tutti gli osservatori immobiliari, negli ultimi anni, certificano che il mercato del mattone ha mantenuto un trend negativo mentre, al contrario, la tassazione locale ha intrapreso un pericoloso orientamento all’aumento.
Queste due tendenze, contrarie, hanno però prodotto un effetto comune sui proprietari di immobili.

L’incidenza della tassazione sul mattone è diventata esasperata.
Tra i colpevoli dell’insostenibile tassazione sono finiti i moltiplicatori dell’Imposta Municipale Propria (detta anche IMU), le riduzioni dei trasferimenti dello Stato, le anomalie del catasto etc.…; ma a questo si deve certamente aggiungere una probabile generale incapacità ad applicare al meglio le norme (la TASI e la Tassa sui Rifiuti ne sono la prova). E’ certamente vero che non si riesce più a scrivere una legge chiara e semplice ma è altrettanto vero che sembra esserci una perversione nell’applicazione della stessa se non altro perché i pochi casi che potrebbero presentare una anomalia diventano il pretesto per complicare la vita a tutti gli altri.

La rivista Panorama del 16 luglio aveva in copertina un significativo titolo, “Bye Bye Casa”, con un ancor più chiaro sottotitolo: “prezzi in caduta, compravendite al palo e soprattutto tasse sempre più alte; ecco come si sta distruggendo il primo investimento delle famiglie italiane e che cosa ci aspetta nei prossimi anni”.
Pochi giorni dopo, il 19 luglio, l’ufficio studi della CGIA, associazione di artigiani e piccole imprese di Mestre, molto attiva in questi anni, ha presentato un proprio studio con il seguente titolo “Casa: tasse raddoppiate, mentre il valore economico è sceso del 15%”, sottotitolo: “Negli ultimi 5 anni la tassazione sulla casa è quasi raddoppiata, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso del 15 per cento”.

omiNella nostra Provincia ed a Rimini qual è la situazione del mattone?
Per dare una risposta a questa domanda sono andato a consultare alcuni documenti pubblicati dall’Ufficio del Territorio dell’Agenzia delle Entrate ed ho recuperato le valutazioni dei valori immobiliari degli ultimi anni pubblicati da Tecnocasa.
L’Agenzia delle Entrate (ex Territorio) ci informa che dal secondo semestre 2010 al primo semestre 2013 il numero di transazioni normalizzate delle abitazioni si è quasi dimezzato, infatti da 815 si è passati a 463 (vedi grafico). Forlì e Ravenna, pur mantenendo la stessa tendenza, sono però andate leggermente meglio.

tecnocasaL’andamento del valore degli immobili è stato invece verificato sulla base dei dati pubblicati da Tecnocasa.
Nel settore dell’abitazione il mercato di Rimini, in zona centro storico per la tipologia media, i dati registrano una tendenza a salire dal primo semestre 2006 fino al secondo semestre 2009, per poi iniziare una discesa che non ha trovato ancora un punto di arresto.
Al primo semestre 2013 abbiamo valori immobiliari inferiori al 2006.

confronto transazioniL’incidenza delle tasse locali, per una abitazione in Rimini in centro storico di categoria A/2, cl. 5, vani 6, superficie mq. 96, rendita 1.083,96 euro, è stata misurata rispetto alla differenza tra l’imposizione determinata dall’imposta comunale sugli Immobili (ICI) nell’anno 2009 e dalla tassazione determinata dall’imposta municipale propria (IMU) nell’anno 2013, per la tipologia di altro fabbricato.
A fronte di una riduzione del valore immobiliare dell’abitazione da circa 403 mila euro fino a circa 317 mila euro, la tassazione locale è aumentata da 797,00 a 1.803,00 euro.

Anche noi e la nostra città non siamo quindi immuni da questa patologia e pertanto possiamo condividere le conclusioni del settimanale Panorama: “Non per niente la vera caduta dei prezzi non è iniziata con la crisi del 2008 ma nel 2011, quando il governo di Mario Monti ha introdotto i nuovi moltiplicatori da cui ricavare il valore catastale (su cui si paga l’Imu): dal 100 al 160 per cento della rendita. È lì che si è creata una situazione senza precedenti nella storia del mercato immobiliare italiano. «Oscillazioni nei valori ce ne sono sempre state», spiega a Panorama il presidente di Confedilizia, l’associazione dei proprietari immobiliari, Corrado Sforza Fogliani, «ma mai di questa violenza. Fra diminuzione dei prezzi e aumento delle tasse, la casa è diventata un incubo. Chi ne riceve una in eredità non sa più se deve gioire o dolersi».

Fabio Lisi

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